Sverginato dalla turista inglese

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Categoria: Etero
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Ogni volta che passo all’angolo tra corso Buenos Aires e Viale Tunisia mi viene in mente l’estate in cui sono diventato “uomo”. Dove ora c’è Calvin Klein, una volta c’era un Mc Donald’s e da ragazzino, un’estate di tanti anni fa, feci volantinaggio a quell’angolo e me ne capitarono delle belle. Tutto iniziò i primi di luglio, quando una turista inglese con le sue amiche mi fece i complimenti per gli occhi. A vederla non era molto attraente: avrà avuto più o meno la mia età, bassa e cicciottella. Anche il viso non era il massimo, però negli occhi aveva un’aria da porcellina che mi incuriosiva, quindi con il mio inglese stentato attaccai bottone. Alla fine mi diede il suo numero e mi invitò a bere qualcosa con il suo gruppo in un pub del centro, il Santa Monica Café. Io non ero molto abituato all’alcool, invece loro sì, quindi non so bene come mi ritrovai a limonare nel bagno con lei.

Iniziai a palpeggiarla e devo ammettere che al tatto era meglio di quello che pensassi, morbida e abbondante. A un certo punto mi tirò giù pantaloni e mutande e ovviamente ero già durissimo e sull’attenti.
“Sit down”.
Eseguii l’ordine e neanche il tempo di realizzare me lo stava succhiando avidamente. Era la mia prima volta, fino a quel momento non ero andato più in là di qualche limone o palpatina…
Venni quasi subito, lei ingoiò tutto senza battere ciglio, anzi si strozzò un pochino perché avevo buttato fuori davvero tanta roba, ma non se ne lamentò. Una volta finito il servizietto, mi fece cenno di scambiarci di posto, si tirò su il vestito e abbassati gli slip si piegò a 90 con il suo culone bello in vista.
“Now it’s my turn, lick my pussy please!”
Non lo avevo mai fatto in vita mia, perciò imitai un po’ i porno visti mille volte sputai in mezzo alle chiappone, le spalancai e iniziai a leccare un po’ a caso. A un certo punto con una mano mi prese la testa e me la spinse verso un punto preciso. Il sapore non era un granché, ma eravamo tutti un po’ sudati e io ero molto preso dalla cosa, quindi leccai come se non ci fosse un domani fino a quando mi allontanò la testa, si piegò sulle ginocchia e tremò tutta.
“Now Italian stallion fuck me”
E si rimise in posizione.
“But I don’t have a condom!”
“Look in my purse”.
Aveva lasciato la borsa per terra ed effettivamente trovai con facilità dei preservativi. Solo che facevo fatica a mettermeli, ero piuttosto nervoso…
“C-can you h-help me?”.
Lei si girò, guardandomi con un espressione  tra il tenero e il porcellino che mi eccitò molto…
“Is it your first time?”.
“S-si , eh Yesss!”.
“No problem , I will help you, my sweet Italian friend…”
Mi aiutò a infilare il condom, devo dire che i stava un po’ stretto ma così mi sembrava di averlo più duro, poi con la mano mi guidò verso la sua patatona ben bagnata.

Ero dentro per la prima volta. Nel bagno di un pub, con una ragazza straniera conosciuta qualche ora fa. Non me l’aspettavo così, ma quella sensazione di caldo e completezza mi diede alla testa e iniziai a fare avanti e indietro, lei con i fianchi mi dava il ritmo e ben presto andammo sempre più veloce neanche il tempo di stringerle le tettone che…
“Ohhhhh”
Ero venuto per la seconda volta, però mi sembrava di averlo fatto con molta più potenza, molto diverso rispetto a quando facevo da solo. Restammo abbracciati così per qualche minuto, poi lei si sfilò, si puli con un fazzolettino, si diede una sistemata, mi stampò un bacio sulle labbra e se ne andò via di corsa…
“Sorry darling , I have to go!”


Io rimasi lì nel bagno inebetito. Quando mi ripresi, lei e il suo gruppo se ne erano già andati.
I giorni successivi le scrissi ma non mi rispose. Ci rimasi male anche se in realtà non ne capivo il motivo: alla fine non eravamo fidanzati e ci conoscevamo a malapena.
Ma non ebbi molto tempo per rattristarmi, dopo qualche settimana ebbi un altro incontro…


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Scrivo le mie fantasie per sfogarmi ed eccitarvi 😈.

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