Vendetta!

Ciao sono Alessio e mi sono cacciato in una situazione assurda. Sono stato da poco assunto alla clinica De Luca come infermiere e la primaria, la dottoressa Giulia ha mostrato interesse per me e io ho ricambiato. Solo che per avere un’appuntamento con lei ho accettato di affrontare delle prove. Poco dopo il mio orario di lavoro è diventato infernale e una notte sono stato abusato da due manutentori della clinica. A me non piacciono gli uomini, ma il mio pisello non ha reagito come mi aspettavo. Dopo essermi ripreso, elaboro un piano. Ci vogliono un po’ di giorni prima che il materiale che ho ordinato arrivi, quindi ogni notte i due energumeni vengono a farmi visita nella mia stanza del convitto e mi inculano a ripetizione obbligandomi a spompinarli. Io li lascio fare ma non sono molto partecipe, quindi prima che siano soddisfatti ci vuole quasi tutta la notte. Purtroppo però, mentre vengo inculato sborro come non mai e questo li stimola ad umiliarmi ancora di più. Non so come faccio ad andare avanti in quei giorni: sommerso di lavoro di giorno, violentato di notte. Dopo una settimana di questo schifo, finalmente arriva ciò che ho ordinato.

Dopo  il lavoro, con molta fatica, mi depilo ovunque: sembro una ragazzina. Quando arrivano i due mi faccio trovare vestito da sexy cameriera: guanti lunghi e neri, divisa attillata, reggi calze e collant, scarpe aperte con il tacco e una parrucca azzurra con frangia come si vedono nei cartoni porno giapponesi. Quanto entrano sono in ginocchio e faccio la voce più scema e sexy possibile:
“Che bello i miei padroncini sono tornati, non vedo l’ora di gustare il loro succo!”
Loro sono eccitatissimi, inizio a sbocchinarli a turno con foga, quando sento però che stanno per venire, stringo l’uccello a entrambi e mi alzo in piedi.
“Nessuno vi ha dato il permesso di venire padroncini, se volete venirmi addosso ve lo dovete guadagnare”.
Riprendo a masturbarli con lentezza, loro sono completamente rapiti…
“Su dai ragazzi, fatemi vedere come vi inculate tra di voi, questo mi eccita da matti”.
I due uomini sono perplessi, ma io inizio a baciare con passione il più anziano dei due, poi lo accarezzo un po’ ovunque e si rimette in moto, gli prendo il pisello il mano e lo avvicino al culo dell’altro che non sembra però essere molto convinto. Allora inizio a leccare il suo buchetto con amore e piano piano si ammorbidisce, a quel punto non mi resta che lasciarli fare. Il vecchio inizia a montare l’altro, nel suo sguardo leggo l’umiliazione e l’imbarazzo che ho provato pure io nei giorni precedenti, mi fa un po’ pena. Gli piazzo la mia scarpa in faccia: un po’ la lecca, un po’ morde il tacco per sfogare il dolore. Decido di alleviare la sua pena facendo eccitare ancora di più  l’inculatore, leccandogli l’orecchio e sussurrandogli frasi del tipo “Dai sfonda quel frocetto del tuo amico”. Il signore va rapidamente in estasi e sfiotta nel culo dell’altro come se non ci fosse un domani. L’inculato si accascia esausto, allora gli prendo il viso tra le mie mani e lo bacio con tenerezza.
“Ora tocca a te padroncino”.
Il signore più anziano si vede che lo vuole evitare, ma l’altro, voglioso di vendicarsi lo sottomette con velocità e fermezza. Mentre sfonda il culo al suo collega gli accarezzo il petto e gli addominali, giocando con i suoi capezzoli, baciandogli il collo e strusciandogli il mio pacco sulle chiappe. Il vecchio, che sembrava quello meno propenso alla sodomizzazione in realtà gode come una troietta, asseconda l’inculata e geme come una ragazzina che viene deflorata la sua prima volta, quando l’altro gli scarica nell’intestino mezzo litro di sborra. Poco dopo si rialzano e mi guardano come dire “Bene ora tocca a noi a divertirci con te”, ma non hanno capito che questo è solo l’inizio.


“Bene padroncini, culetti in aria”.
Ubbidiscono riluttanti, inizio a giocare con i loro buchetti usando il tacco delle mie scarpe, li faccio dilatare girandoli a mo’ di brugola, loro gemono come delle gattine in calore, i loro piselli sono di nuovo attivi: ora tocca a me. Me li inculo a turno, passando da uno all’altro come mi gira, poi faccio stendere sulla schiena il più anziano e l’altro a pancia in giù su di lui e continuo a sfondarli sempre più forte, dallo stimolo e l’eccitamento si sborrano uno addosso all’altro. Loro sono esausti, io no, devo sfogare una settimana di abusi, scopo la bocca di quello più grande, mentre l’altro mi lecca il buchetto. Quando sto per venire li faccio inginocchiare davanti a me, viso a viso e li travolgo con una delle sborrate più forti di tutta la mia vita. Sono così inondati che non riescono neanche ad aprire gli occhi .
“Bene ora pulite tutto con la lingua e andatevene che io devo riposarmi, tra poco devo lavorare”
I due  ubbidiscono, si rivestono e se ne vanno senza aprire bocca. Da quel momento le visite notturne finiscono e il lavoro torna a essere più umano. Chissà quali altre prove ha in serbo per me la dottoressa Giulia…



LA CLINICA DELL’AMORE 4.5 :
L’ULTIMO DESIDERIO

Scritto da:

Scrivo le mie fantasie per sfogarmi ed eccitarvi 😈.

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