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Categorie: Cuckold, Etero, Trio
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Introduzione:

L’accelerazione rapida di una coppia dalla fantasia alla trasgressione

Arrivati a casa Massimo ci offrì da bere e ci fece accomodare nel salottino. Facemmo un brindisi alla serata e poi fu Giulia a dare in qualche modo via alle danze.

“Allora? Come funziona? Cosa facciamo?” chiese impaziente. Era evidente che non era del tutto a suo agio ma nello stesso tempo voleva fare in fretta, forse per non cambiare idea.

“Allora,” iniziò Massimo con tono didascalico, “se volete propongo io cosa fare, poi tu Giulia, ovviamente, se non vuoi fare qualcosa non lo fare, sentiti libera. Siamo qui per divertirci tutti.”

“Ok. Cosa devo fare?”

Massimo si alzò. Mise un po’ di musica e abbassò le luci.

“Perché non ti spogli, Giulia? Perché non ti spogli per noi?”

Lei lo guardò. Ci penso su un po’ e poi si alzò. Cominciò ad ondeggiare sensualmente e a ballare davanti a noi. Con un po’ di impaccio iniziò anche sfilarsi il vestitino, poi i sandali e infine la lingerie. Era bella da vedere, sensuale ed eccitante.

“È molto bella tua moglie.” mi disse Massimo.

“Sì… non siamo sposati in realtà.” puntualizzai inutilmente, ero nervoso e non sapevo cosa dire.

“Ah, peccato.” disse lui.

“Perché?” chiesi io stupito.

“Perché adoro vedere la fede sul dito della mano che mi stringe il cazzo.”

“Beh, ho questo anello, me l’ha regalato lui, è come se fosse la nostra fede nuziale.” intervenne Giulia mostrandogli la mano. Massimo si sporse verso di lei e con un gesto rapido le prese in bocca il dito, succhiandoglielo. A lei questo gesto, a giudicare dalla reazione, piacque molto.

“Ti piace Giulia? Ti piace essere nuda per noi? Per il tuo uomo e per uno sconosciuto?” le domandò subito dopo.

“Mh… sì, mi piace.”

“Facci vedere come ti piace… toccati…” le suggerì e lei lo fece.

Era sexy. Si stava masturbando per noi. Io ero eccitatissimo. Cominciavo a capire che era tutto vero. Una delle mie fantasie stava diventando realtà. Entro sera la mia donna avrebbe scopato con un altro davanti a me. Se ci pensavo quasi sborravo senza neanche toccarmi.

Poi Massimo si alzò. Le prese le mani ed iniziò un lento ballo insieme a lei. Lei nuda e lui vestito. Quel contrasto mi faceva impazzire. Lui le spostò una mano e le fece sentire quanto fosse eccitato.

“Digli cosa senti.” le sussurrò.

“È duro. Ha il cazzo duro.” poi lui le disse qualcosa nell’orecchio e lei continuò: “Mi piace sentire quanto è eccitato, sentire questo suo cazzo così lungo che oggi ho già fatto sborrare. Mi piace far eccitare un altro uomo davanti a te… mi piace che anche a te questo piaccia… sei eccitato anche tu?”

“Sì, amore, mi fai impazzire. Non riesco a toccarmi da quanto sono eccitato.”

Poi Giulia si inginocchiò e gli aprì i pantaloni. Tirò fuori il suo cazzo e cominciò a leccarlo. Provai a pensare se tra noi due era mai capitata una situazione così, un pompino fatto in quel modo diretto. Forse no. Per la prima volta stavo vedendo la bocca di Giulia intorno al cazzo di un altro. Era come guardare un porno ma immensamente più eccitante. Poi lui aveva un cazzo così lungo che un po’ lo invidiavo e un po’ ero contento per lei.

Dopo qualche minuto Massimo prese Giulia per i capelli e le tirò la testa all’indietro. Lei rimase con la bocca aperta, con una espressione oscenamente vogliosa.

“Basta così.” disse lui. “Ora voglio scoparti. Andiamo di là.”

Lei si alzò, pronta per seguirlo. Anche io mi alzai, ma appena ci incamminammo verso la stanza da letto lei si fermò, anzi mi fermò mettendomi una mano sul petto.

“Aspetta.” mi disse a bassa voce. “Tu resta qua.”

“Come?” chiesi io stupito. Notai che Massimo fece un ghigno di soddisfazione.

“Non ti voglio di là. Cioè non subito. Lasciami un attimo da sola con lui. Non ce la faccio con te che guardi, è troppo.”

“Ma.. io…” non sapevo che dire. Non volevo certo rovinare il momento e porre delle condizioni che impedivano lo svolgersi del gioco sessuale, però io volevo vedere la mia donna che scopava con un altro.

“Ti chiamo quando sono pronta. Lasciami solo iniziare da sola con lui.”

“Ok.” acconsentii un po’ mio malgrado.

Andarono in camera da letto e accostarono la porta. Io rimasi fuori. Non vedevo nulla ma sentivo tutto. Accostai l’orecchio per sentire meglio e intanto immaginare tutto. Fu quasi ugualmente eccitante. Anzi dovetti forse ammettere che non essere sicuro di quello che succedeva lì dentro ma essere costretto a intuirlo dai rumori e dalle parole che sentivo fu perversamente eccitante. Forse meno appagante ma più intrigante.

Il rumore ritmico di due corpi che sbattono fra loro. Alcuni colpi secchi che potevano essere degli schiaffi sulle chiappe di Giulia. Il cigolio del letto. Lo sciacquio umido della figa di lei. I suoi mugolii, i grugniti di lui.

Lei che diceva “No, lì no, dai. Così no.” e lui che non demordeva e lei che accettava. Cosa stavano facendo? Se lo stava facendo mettere nel culo? Da come gemeva sembrava di sì. Da come gemeva sembrava che le stesse piacendo molto.

Giulia penso si fosse dimenticata di me, completamente presa dal godimento. Non mi chiamò dentro. Non ce la facevo più. Spostai leggermente la porta, cercai di sbirciare dentro. Non sentii reazioni e osai aprire ancora di più la porta, fino ad avere la visuale completa.

Giulia era girata verso il muro, aveva il culo in alto, la faccia sul cuscino, ed era puntellata sulle ginocchia. Massimo era in piedi con le gambe piegate. Il suo lungo cazzo usciva e rientrava con movimenti lenti ma costanti nel culo di lei. La figa di Giulia era spalancata e grondante.

Lui evidentemente colse un qualche movimento e si guardò alle spalle. Mi fece un sorriso diabolico e beffardo che può fare solo un uomo che ti sta scopando la donna davanti a te.

“Il cornuto ci sta spiando.” le disse piegandosi avanti verso di lei che non sembrò subito essere colpita dalla notizia.

Continuò ad emettere gemiti ad ogni affondo di lui, ignorando apparentemente la novità. Poi però la vidi fare un gesto che mi faceva ogni tanto durante le nostre fantasie di letto, quando voleva prendermi in giro per le mie insolite passioni. Alzò una mano e fece il gesto delle corna.

Fu come una via libera. Lei accettava la mia presenza e certificava la mia sudditanza in quella situazione. Mi avvicinai a loro. Salii sul letto e allungai il collo fino ad arrivare col viso davanti alla sua figa aperta. Appena sopra c’erano il culo e il cazzo di Massimo che andavano su e giù. Iniziai a leccarla e lei impazzì di gioia.

“Sì, cornuto, leccami! Lecca la tua troia!”

Ormai non si teneva più. Aveva superato ogni remora, ogni pudore. Non la riconoscevo più, ma era una donna nuova che volevo conoscere.

Sentii le sue gambe tremare e poi di seguito tutto il suo corpo. Stava avendo un orgasmo incontrollato. Mi inondò la faccia di umori, schizzandoli fuori come non aveva mai fatto.

(Continua…)

Note finali:

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Ho un sito di racconti erotici da diversi anni e ancora tanti racconti da scrivere: analcoholic.wordpress.com

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