Inaugurazione

Categoria: Etero
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Ed eccoci qua, dopo giorni di lavori traslochi etc etc, il nuovo ufficio è pronto, spazioso, bellissimo. Una scrivania dove lavorare e un tavolo rotondo dove incontrare i colleghi e i fornitori. Per via dei vari impegni non si è potuta fare l’inaugurazione, ma prima o poi si farà.
Come tutte le mattine, quando i ragazzi spariscono verso la scuola io e la mia compagna ci sentiamo per il buongiorno, parlando del più e del meno, della sera prima, della nottata trascorsa e degli impegni che ci aspettano appena entrambi stacchiamo dai vari lavori.
Siamo una coppia da più di vent’anni, entrambi quarantenni, figli abbastanza grandi da essere autonomi, non più in formissima come una volta, ma entrambi ci apprezziamo lo stesso, vita sessuale molto più che decente, per il resto una vita abbastanza tranquilla.
Oggi è un giorno diverso però. Dalla classica telefonata mattutina si sente nel tuo tono di voce qualcosa di diverso, c’è qualcosa che ti frulla nella testa ma non vuoi dirmelo, solo domande: a che ora stacchi? A che ora vanno via gli altri? Tipo terzo grado.
Come sempre attacco la mattina alle 7 e la sera non stacco prima delle 18, più o meno sempre un’ora dopo i colleghi, chiudendomi dentro, compreso il cancello, per rimanere tranquillo.
Alle 16.30 mi arriva la tua telefonata, dove mi dici che verso le 17.30 devi passare a prendere una cosa nella mia macchina. Nessun problema, così magari ci prendiamo il caffè e ti faccio vedere anche il nuovo ufficio.
Mi rimetto al lavoro. Alle 17.40 arriva il tuo messaggio che mi indica la tua presenza fuori dal cancello. Ti apro, parcheggi e vieni verso l’ingresso. Intravedo la tua sagoma dalla porta a vetri del mio ufficio, entri. Sfoggi un bellissimo sorriso che anticipa il tuo “ciao”. Mi alzo, ti vengo incontro, un bacio sulle labbra mentre ti abbraccio, entriamo in ufficio, togli il cappotto e ti trovo avvolta in quel vestito nero che amo, un vestito né corto né lungo, ma che evidenzia la tua bellissima scollatura.


Interrompi il mio stato di ammirazione con la semplice frase: “Sembra che tu non mi abbia mai vista vestita così” e ridi.
Poi mi dici che vuoi vedere oltre al nuovo ufficio anche il resto dell’ambiente. Ti faccio da guida, osservi tutto, giudichi cosa va e cosa non va nell’arredamento, l’impostazione dei mobili, scrivanie etc. Torniamo nel mio ufficio, ci sediamo nella mia scrivania a parti invertite. Stai bene al mio posto. Parliamo di cosa fare per cena, mi racconti un po’ della tua giornata lavorativa e poi ti interrompi dicendomi: “Ma il caffè?”.


A già il caffè, me ne ero dimenticato. Mi alzo, esco dall’ufficio, vado nella zona ristoro: caffè normale per me, caffè macchiato per te.
Torno verso il mio ufficio con i caffè in mano, mi blocco sulla porta, rimango senza parole. L’immagine di te nuda con soltanto autoreggenti e stivali, sulla mia sedia e le gambe accavallate sulla scrivania e con in mano il tuo giocattolino preferito, mi fa quasi svenire. Rimango senza parole. Sorridi con la faccia di chi ha appena realizzato che la sorpresa è riuscita, riuscitissima. Appoggio i caffè, giro intorno alla scrivania accarezzando le tue gambe, mi abbasso per baciarti la bocca, i seni, seguo con i baci il tuo corpo, mi inginocchio tra le tue gambe, noto con piacere il lavoro eseguito dalla lametta, liscia proprio come piace a me. La baciò la lecco, assaggio ogni singolo centimetro del tuo sesso: è calda, umida, passo la lingua dal basso verso l’alto, mi soffermo sul clitoride, per poi iniziare di nuovo sul movimento verticale, poi scendo ancora più giù per leccare anche un pò la rosellina posteriore.
Mi spingi via, ti alzi, mi butti sulla sedia, mi baci ed inizi a scendere fino ad inginocchiarti. Mi slacci la cinta sbottoni i pantaloni, tiri giù tutto liberando il mio sesso, inizi con la lingua il movimento dal basso verso l’alto quasi ad arrivare in punta, lo ripeti più volte per farmi soffrire, poi finalmente sento il calore delle tue labbra avvolgere il mio sesso. Alterni lingua e labbra come piace a me.
Ti stacchi, ti siedi sulla scrivania, allarghi le gambe e mi dici che hai voglia di me.
Entro dentro, inizio un movimento lento e profondo come piace a te, prendi il tuo giochino preferito te lo appoggi sul clitoride ed io metto le mie mano sui tuoi seni, continuando il movimento del corpo. Non vuoi venire subito, mi stacchi, vuoi cambiare posizione, ti pieghi sulla scrivania, vuoi essere presa da dietro. Appoggio una mano sul tuo fianco e con l’altra gioco con il tuo buchino, riprendendo da dove ti avevo lasciato, lento e profondo. Sento il tuo respiro sempre piu profondo fino a quando inizi a tremare, ti sento venire.

Ti alzi, mi guardi, mi sorridi, mi baci e poi ti inginocchi per farmi terminare. Alterni bocca, mano e lingua fino a farmi venire sui tuoi seni.


Ti alzi, mi baci a stampo, prendi il tuo vestito e completamente nuda esci dal mio ufficio dirigendoti verso il bagno. Mi ricompongo, mi siedo alla mia scrivania ed eccoti riapparire vestita. Mentre ti infili il cappotto mi dici:

“Come inaugurazione credo possa bastare no?”

Scoppiamo a ridere.
Mi dici che devi andare a fare la spesa, mi baci ed esci. Io guardo il mio pc. Lo spengo. Credo che la giornata lavorativa possa anche finire qui.

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