Sono io l’amante…

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Mi ha sempre detto di non farlo, di non presentarmi al suo studio senza preavviso, è sempre stato chiaro… però appena ho indossato questo completino non ho più pensato ad altro che a farglielo vedere.

“Cosa ci fai qui!?”

“Volevo farti vedere questo!”

Apro lentamente l’impermeabile e gli faccio vedere cosa indosso sotto o meglio cosa non indosso.

“Tu sei pazza”

Mi strattona dentro l’ufficio portandomi via dalle scale, mi spinge fino alla sua scrivania in malo modo.

“Sei impazzita?! Lo sai che non devi venire qui!”

Io faccio cadere a terra l’impermeabile…Mi guarda in silenzio, la rabbia svanisce scalata dal desiderio.Indosso solamente un completino di pizzo e tulle trasparente nero, un reggicalze e delle calze di filo nere…Il completo risalta le mie forme, lo so che gli piace.Si avvicina lentamente, è eccitato lo so, li vedo.

“Non pensare che la passerai liscia tanto facilmente!”

“Non lo penso e non lo spero”

“Sei incorreggibile!” Sorride.

Ma subito cambia faccia quando improvvisamente suona il campanello.

“Cazzo!!”

Raccatta il mio impermeabile da terra e me lo tira in malo modo.

“Cazzo e adesso dove…”

Si guarda attorno allarmato apre un paio di armadi ma sono pieni di faldoni e libri, poi ne apre uno mezzo vuoto, sposta due faldoni, toglie un ripiano e mi ci spinge dentro a forza prima di richiuderlo.

Sono rannicchiata al buio, trattengo il fiato, ho freddo alle chiappe praticamente nude sul duro legno, cerco di capire chi sia e quanto dovrò stare qua dentro. Sento delle voci un po’ concitate nell’ingresso, dalla fessura tra le ante vedo solo parte della scrivania. Me la sono cercata, me l’aveva detto di non venire qua, ma io testarda…Le voci si avvicinano, è una donna, è lei, riconosco la voce, ho un moto di gelosia, di rabbia, ma… Sono io l’amante, sono io l’intrusa. Non parlano più, sento dei rumori di sedie spostate e oggetti che cadono a terra, poi compaiono nel mio campo visivo, sono avvinghiati in un abbraccio e un bacio pieno di passione. Le mani di lei a cercare il corpo di lui, quel bellissimo corpo che tanto bramo.Improvvisamente lui la blocca, la gira e la piega sul tavolo lei ride mentre cadono a terra penne e fogli vari. Lui guarda nella mia direzione, ghigna consapevole che io sto guardando. Le alza la gonna lunga ed elegante, scoprendo delle gambe toniche e affusolate, le scopre il culo e le strattona giù delle mutandine di seta. Poi estrae il suo maestoso e imponente uccello e lo spinge dentro di lei. Quell’uccello che io considero mio sta scopando la donna a cui appartiene realmente, è un pugno nello stomaco, al mio amor proprio. Sento le urla di piacere di lei, i grugniti di lui. Vedo i colpi di lui su di lei. Sento il suo sguardo fisso su di me anche se so che non può vedermi. Sento l’eccitazione crescere in me, sento che sono bagnata guardando quello spettacolo. Dura poco, lei si agita tutta, si irrigidisce, poi fa un urlo soffocato lunghissimo prima di rimanere inerme sul tavolo. Lui si ferma, esce da sua moglie e si accascia sulla sua sedia di pelle sospirando. Lei si alza a fatica, vedo sul suo viso il piacere, è ancora una bellissima donna.

“Non sei venuto!”

Fa per inginocchiarsi ai suoi piedi ma lui la blocca.

“Aspetta è tardi, ho un appuntamento con una cliente, finiamo questa sera” Lei sorride felice dell’idea e si da una rassettata poi si china a baciarlo.

“Forse è meglio se metti a posto prima che arrivi la cliente!”

“Forse si è meglio!”

Lei scoppia a ridere mentre la sento che si allontana.

Sento la porta chiudersi.

“Ora puoi uscire!”

Apro l’armadio e metto la testa fuori, l’ufficio è un campo di battaglia, tutto per aria.

“Mettiamo a posto dopo”

Sorrido e mi avvicino a gattoni a lui, vedo che apprezza anche il retro del completino. Arrivo a lui e senza dire nulla imbocco il suo uccello, ne prendo subito il più possibile, voglio che sappia quanto lo voglio. Sento il suo sapore misto ad un altro che non conosco, è il loro sapore, mi piace e non so perché ma mi eccita. Mi fa fare qualche secondo, mentre mi guarda attentamente, poi mi prende per la coda di cavallo e mi blocca, lo guardo negli occhi mentre mi spinge lentamente contro di lui, mentre mi spinge l’uccello in gola oltre il limite, sempre più a fondo. Nei suoi occhi c’è forza e decisione, mi sta punendo ma…a me piace e lui lo sa. Mi solleva la testa lentamente, fino ad uscire completamente, mi fa respirare, i fili di bava ci tengono sempre collegati, poi mi rispinge giù, sempre più giù fino a che il mio naso non batte sul suo pube. Mi guarda orgoglioso, sorride poi mi sfila nuovamente e mi costringe ad alzarmi sempre tenendomi per i capelli.Siamo in piedi uno davanti all’altra, ho il fiatone, sono stata brava a non avere conati, però…

Mi gira con forza e mi sbatte sulla scrivania, è ancora calda del corpo di lei, ho un moto di ribellione, ma lui mi blocca spingendomi la testa sul piano.Sento il suo uccello che spinge sul culo. Con la mano libera mi allarga le chiappe, sposta il perizoma e lo sento spingere.Spinge la sua cappella bagnata della mia saliva sul buchino, spinge con forza, non posso fare altro che assecondarlo, non voglio fare altro che assecondarlo. Mi allargo le chiappe con le mani e spingo il culo verso di lui, spingo per accoglierlo. Sento la sua cappella entrare lentamente mentre il mio culo si allarga sempre di più, poi si rilassa quando è tutta dentro, lui aspetta qualche secondo poi torna a spingere, lo sento che mi dilata e mi riempie con calma fino in fondo poi si blocca nuovamente. Prendo fiato, cerco di rilassarmi, lui mi accarezza la schiena delicatamente, mi slaccia il reggiseno, arriva con le mani alle anche, sento le sue mani stringermi i fianchi poi improvvisamente mi dà una botta di reni, io non posso evitare di urlare ma lui mi dà uno schiaffo sul culo.

“Zitta!”

Inizia a scoparmi il culo con forza, la scrivania è dura, non posso muovermi schiacciata sotto di lui, non voglio muovermi. Lascio le mie chiappe e con le mani mi tengo alla scrivania. Ogni tanto cambia intensità e mi scappa un urletto subito seguito da uno schiavo sul culo più o meno forte.Vorrei vedere la scena come prima guardavo loro, ma non ci sono specchi, cerco di sollevarmi per guardarlo. Vedo il suo viso segnato dal tempo concentrato sul mio culo, vorrei baciarlo ma non posso, vede che lo sto guardando, fa un sorriso quasi timido, sta per venire lo so, mi sollevo un po’ così lui può afferrare le mie tette, lo sento sospirare felice, sorrido. Aumenta il ritmo sempre più forte, poi grugnisce e perde il ritmo, mentre sento la sua lava riempirmi l’intestino, pochi secondi e si accascia su di me che non lo reggo e torno sul piano della scrivania. Restiamo qualche secondo così mentre lo sento ridursi e lentamente uscire da me, poi alza, lo so che mi sta guardando.

“Bellissimo questo completino!” Sorrido felice.

Lo sento andare in bagno, mi alzo.

Sento colare dal culo, mi sistemo la mutandina, è completamente fradicia, prendo il mio impermeabile e lo indosso, ho freddo.

Quando esce dal bagno sembra deluso che sia già vestita, ma fa finta di niente, anzi fa la faccia da duro.

“Ti chiamo io e non fare mai più improvvisate del genere! Altrimenti avrai questo trattamento!”

“Certo messaggio ricevuto “

Scoppio a ridere poi lo bacio e scappo per le scale.No non sono venuta, non riesco a venire con il culo e lui lo sa…

Se fossi rimasta,lui premuroso, si sarebbe sicuramente inventato qualcosa per farmi godere ma…

Non posso negare che averli visti assieme non mi abbia fatto male.

Ora voglio stare sola, farmi la strada fino a casa a piedi, mezza nuda, con il culo che mi fa male e sbrodola lungo la gamba, con la figa che anela essere soddisfatta, voglio godermi quest’aria frizzante di inizio autunno, voglio amarmi un po’ da sola.

Scritto da:

Mi piace scrivere racconti erotici in cui mischio realtà e fantasia, hai letto un mio racconto? fammi sapere cosa ne pensi, consigli e critiche sono ben accette.

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