Mia suocera mi sorprende

Categoria: Incesto
Letture: 1480

Dopo il matrimonio, avevamo voluto aspettare un po’ prima di avere un figlio, poi quando avevamo deciso di averlo, per un po’ non siamo riusciti. Quando finalmente mia moglie era rimasta incinta eravamo felicissimi, anche se dopo la prima ecografia il ginecologo ci aveva avvertito che era una gravidanza a rischio: mia moglie doveva stare a riposo e rivolto a me aveva detto che dovevo affrontare un periodo di astinenza sessuale se volevamo il bambino. La gioia di diventare padre, ero certo valesse qualunque sacrificio; pertanto, avevo accettato di buon grado gli ordini del dottore.
Sono Alberto, ho 30 anni e con mia moglie viviamo in una villetta bifamiliare con Giovanna e Francesco, i genitori di lei. Siamo in ottimi rapporti, Francesco ha una piccola attività artigianale e Giovanna è casalinga. Giovanna nonostante abbia superato i 50 anni è ancora una bella donna, esce spesso con la sua amica del cuore Ornella, sua coetanea, a volte si fanno qualche viaggetto insieme. Un paio di volte l’anno la loro meta fissa è Salsomaggiore dove frequentano le terme.
Giovanna mi aveva chiesto, visto che quella volta Ornella, per impegni familiari, non ci sarebbe andata se l’accompagnavo in macchina, visto che Salsomaggiore non era poi tanto distante. Eravamo rimasti d’accordo che il sabato pomeriggio l’avrei accompagnata e sarei rientrato la sera, anche se mia moglie diceva che potevo approfittarne per fare un weekend culinario, visto che a Salsomaggiore si mangia benissimo, in più chiedeva alla madre di prendergli varie creme.
A metà settimana, durante la pausa pranzo, ero con una collega, seduto al bar paninoteca dove andavamo di solito a mangiare qualcosa. Come al solito anche a pranzo i problemi del lavoro non ti abbandonano e con la collega era iniziata una diatriba a proposito di una pratica. Tornando verso l’ufficio parlando animatamente, chi ci incrociava avrebbe sicuramente pensato che stavamo litigando. Sfortuna vuole che durante in tragitto, incrociassimo la signora Ornella. Già da lontano, vedendoci impegnati in una discussione animata, mi ero accorto che aveva finto di guardare una vetrina, e quando ci eravamo incrociati di proposito era di spalle per non salutarci.
Il sabato dopo pranzo come da programma con Giovanna, mia suocera, eravamo partiti. Durante il viaggio lei aveva una espressione preoccupata, non spiccicava parola, non sapendo cosa la preoccupava, non avevo indagato ed ero rimasto zitto anche io. Una volta giunti all’albergo dove alloggiava di solito, l’avevo accompagnata in camera, poi eravamo andati a comprare saponi e creme per mia moglie. Giovanna aveva preso tutto doppio dicendo che li doveva prendere anche per la sua amica Ornella: avevo rimarcato il nome quando lo aveva pronunciato, come a voler farmi capire qualcosa, ma io non ci avevo fatto caso.
Al rientro in albergo le avevo detto che dopo cena sarei ritornato a casa. Era stato a quel punto che mi aveva fatto sedere sul letto dicendomi che doveva parlarmi. La domanda era arrivata improvvisa:


– Dimmi la verità, tu hai una amante?
– Ma sei diventata pazza? Cosa ti stai inventando?
– Te lo chiedo perché sei stato visto con una bella ragazza con cui litigavi.
– Adesso capisco. La stronza della tua amica Ornella non saluta e si inventa cose assurde.


A quel punto avevo raccontato l’episodio con collega, successo un paio di giorni prima ricordando che avevamo incrociato Ornella e lei aveva fatto finta di non vederci equivocando sulla discussione.
– Scusami se te l’ho chiesto. Ma sai visto la situazione di mia figlia e il fatto che tu devi affrontare un lungo periodo di astinenza sessuale forzata, poteva succedere che cercassi qualcuno che può soddisfarti. Non te ne faccio una colpa, potrei anche capire, ma se dovesse succedere, non farlo con una coetanea o un’amante, rischieresti di mandare in pezzi matrimonio.
– Ascolta Ornella, sono in astinenza da 3 mesi e ci resterò per quanto serve, vogliamo questo bambino più di ogni altra cosa, e resterò in astinenza finché servirà, se poi non dovessi farcela non mi farei certo l’amante, ci sono tante escort in giro.
– Sei matto? Con quelle mai. Rischieresti qualche malattia e metteresti in pericolo sia mia figlia che il bambino. Non deve arrivare al punto di non resistere più. La soluzione bisogna trovarla prima e non arrivare al momento in cui non guardi nessuno e lo faresti con chiunque.
Mentre mi parlava Giovanna si era seduto accanto a me e mi aveva appoggiato la mano sulla coscia, aveva uno sguardo strano, come se stesse per dirmi qualcosa di molto importante.


– Quindi mi stai dicendo che per evitare di farlo dopo, devo trovare il modo di scopare adesso?
– Sai, mia nonna e mia mamma, mi dicevano sempre, che l’uomo anche se innamorato ha il bisogno fisico di sfogarsi. Sono della loro stessa idea, ma mi dicevano anche che in determinate occasioni, è la famiglia che deve andare in aiuto, e tutto resta riservato.


Adesso la mano di Giovanna, aveva iniziato ad accarezzare la mia coscia. Ero incredulo, non ero certo di aver capito cosa avesse voluto farmi capire con le sue parole, ma dal come mi guardava mi sembrava di aver capito a fondo le sue parole anche se mi era difficile crederci.


– Scusami Giovanna, vorrei capire bene il tuo discorso. Non ci ho capito nulla.
– Ascolta, so benissimo che hai bisogno di svuotarti, non preoccuparti, ti aiuto io e tutto resta fra noi, e quando ne sentirai la necessità basta chiedere. Nessuno dovrà saperlo solo noi.


Ero inebetito, senza la forza nemmeno di parlare. In effetti aveva ragione, avevo voglia di scopare ed era mia intenzione, al ritorno, fare visita a una escort cercata su internet, prima di rientrare.
Ero rimasto zitto, Giovanna mia aveva appoggiato una mano sul petto e mi aveva spinto fino a farmi sdraiare sul letto o gambe penzoloni. Quando aveva aperto la patta dei miei pantaloni erano ormai chiare le sue intenzioni, mi ero eccitato subito, la cosa non mi dispiaceva e mi faceva piacere. Intanto Giovanna aveva lentamente aperto pantaloni e scesi alle ginocchia poi aveva tirato fuori il mio cazzo.


– Eri già eccitato, vedi che avevo ragione. Mamma mia che bel cazzo che hai.


Aveva iniziato a menarlo, speravo che non si limitasse solo a menarlo, forse inizialmente la sua intenzione era quella, poi all’improvviso si era legata e lo aveva preso in bocca. Era brava, non solo succhiava il cazzo mentre con una mano me lo accarezzava, aveva iniziato a leccarlo tutto. Ci sapeva fare, adesso ero eccitato, non mi bastava un pompino. Dopo un po’ che succhiava e dopo più di due mesi che non scopavo mi era venuta una tale voglia che mi sarei scopato uno scimpanzé. L’aveva fatta stendere sul letto, gli ero andato sopra, gli avevo messo le mani sotto la gonna ed avevo iniziato a sfilargli le mutande, non se lo aspettava perchè mi aveva detto:


– Ma cosa fai? Mi vuoi scopare? Io volevo solo aiutarti a svuotarti.
– Posso anche svuotarmi scopandoti. Mi hai fatto eccitare troppo non mi basta un pompino.
– Sei matto, ed io sono più matta di te. Ma fai piano hai un cazzo troppo grosso.


Mi aveva aiutato a sfilare le mutande e si era alzata la gonna. I suoi timori erano infondati, il cazzo gli era scivolato dentro con facilità, aveva iniziato a gemere e stringermi.


– Mamma che bello. Lo sento tutto dentro mi sento piena.


Avevo iniziato a pomparla con veemenza, era da tanto che non scopavo, le palle erano così piene che mi facevano male, la sentivo gemere poi a un tratto aveva goduto, aveva iniziato a divincolarsi come una biscia, i suoi movimenti stavano quasi per far uscire il cazzo, l’avevo tenuta stretta ed ero riuscito a sborrare anche io. Gli schizzi si erano susseguiti a lungo, ed a ogni schizzo che riceveva aveva un fremito, mi ero staccato da lei e mi e ro sdraiato sul letto, vestito e con i pantaloni alle ginocchia. Eravamo rimasti un po’ a riprendere fiato poi lei si era alzata, aveva arrotolato la gonna in vita ed aveva portato una mano alla figa per evitare che la sborra fuoriuscisse ed era andata in bagno a lavarsi. Quando era ritornata mi aveva guardato e mi aveva detto:


– Non avevo mai goduto così tanto. E’ stata una scopata favolosa. Ma adesso sbrigati, siamo in ritardo per la cena. Non rimetto le mutande, così dopo non perderai tempo a togliermele. Ormai resti vero? Sarebbe un peccato se dopo cena tornassi a casa. Sfruttiamo l’occasione.


Non le avevo risposto, mentre facevo il bidet, l’avevo sentita chiamare mia moglie e l’avvertiva che sarei rimasto a dormire e la pregava di avvertire anche il marito. Non ero affatto dispiaciuto.
Avevamo cenato senza parlare di quello che era successo anche perché eravamo vicinissimi ad altri tavoli. Dopo cena eravamo rimasti un po’ al bar a bere un limoncello, poi quando una sua conoscente si era avvicinata a salutarla ed a invitarci a fare una partita a carte lei gli aveva risposto:


– L’avrei fatta volentieri ma siamo stanchi del viaggio. Che dici Alberto andiamo a dormire?


Ci eravamo avviati alla nostra camera, ma da come mi guardava non mi sembrava avesse voglia di dormire. Non avevo mai visto mia suocera con una espressione così, il suo sguardo languido sembrava dire “non vedo l’ora di assaporare il tuo cazzo”. Appena in camera mi ero spogliato e sdraiato a letto, lei i aveva guardato aveva preso il cellulare e fatto partire una musichetta:


– Adesso stai buono sdraiato lì a goderti il mio spogliarello.


Aveva iniziato a muoversi in un modo che voleva essere sensuale, inizialmente mi veniva da ridere ma minuto dopo minuto, era davvero eccitante. Giovanna, mia suocera non era la dona irreprensibile che tutti conoscevamo. Aveva gli atteggiamenti di una gran troia, ed in effetti lo era. Il suo corpo nonostante l’età era ancora molto appetibile, ma quello che mi aveva sorpreso era stato il fatto di scoprire che aveva la figa totalmente depilata, non era la prima volta che vedevo una figa depilata ma da lei non me lo sarei mai aspettato. Finito lo spogliarello si era stesa accanto a me che mi ero subito tuffato a leccargli la figa. Lei aveva voluto mettersi a 69 ed aveva iniziato a succhiarmi il cazzo.
Continuava a emettere piccoli gemiti, ma stavolta non si divincolava. La sentivo bagnarsi sempre di più, la sua figa aveva un buon sapore leggermente salato, mi piaceva il suo sapore:


– Scopami adesso. Sto per godere lo voglio tutto dentro, per favore scopami.
Gli ero andato sopra, erano bastati pochi colpi ed aveva goduto, anche stavolta si era divincolata ma con più energia ed il mio cazzo era fuoriuscito. Si era accasciata di lato per riprendere respiro.
Dopo un po’, visto che non avevo goduto ma volendola lasciare riprendere fiato, mi ero messo nella posizione a forbice, con le gambe incrociate, lei poteva restare stesa a faccia in su ma io potevo tenergli il cazzo in figa. Restavo immobile, ma ogni tanto davo piccole spinte, in questo modo restavamo sempre eccitati. Ad un certo punto avevo sfilato il cazzo e glielo avevo appoggiato al buco del culo, lei aveva avuto uno scarto e li aveva detto:


– Per favore dietro no, non l’ho mai fatto ed ho paura Che fa male anche se Ornella dice il contrario, a lei piace molto prenderlo dietro.
– Ma Ornella ti racconta tutto? Anche le cose intime?
– Ci raccontiamo tutto, fra noi non abbiamo segreti.


Avevo iniziato a fare domande, mia suocera forse a causa della continuava eccitazione era stata un fiume in piena. Mi aveva raccontato un sacco di cose, ed alla fine non potevo che essere sconcertato. Praticamente le due signore medio borghesi, moralmente irreprensibili, una volta che uscivano dalla città dove abitavano si trasformavano in troie. Mi aveva svelato, che nei frequenti viaggi che facevano si toglievano qualche capriccio, in parole povere ad ogni viaggio, appena trovavano uno che gli piaceva se lo portavano a letto. Mi aveva assicurato che non avevano amanti, erano solo conoscenti di una scopata a e via. Avevo continuato a fare domande ed ero rimasto a bocca aperta quando mi aveva svelato che a ogni piccola vacanza che si facevano solitamente scopavano con 3 – 4 uomini diversi, poi rientrate a casa erano mogli fedeli, fino al prossimo viaggio.
Raccontarmi le loro avventure, l’aveva fatta eccitare ancor di più, adesso era lei che si muoveva per sentire meglio il mio cazzo, ansimava. A quel punto qualcosa era scattato dentro di me, mi era venuto il desiderio di trattarla come una troia, ma l’effetto era stato quello di farla scatenare. L’avevo obbligata a restare in quella posizione ma gli avevo preso la mano e portata alla figa:


– Dai troia, mentre ti scopo toccati, così la prossima volta che ti tocchi ricorderai del mio cazzo in figa.
– Dovrò solo toccarmi? Quando saremo a casa, quando sono sola non scendi a scoparmi?
– Troia ti scoperò in tutti i posti da adesso in poi.
– Sarò la tua troia ed anche di più, basta che tutto resti in segreto.


Aveva iniziato a menarsi ed a godere, quando si era sfilata dal mio cazzo, mi ero subito messo in ginocchio sul letto ficcandole il cazzo in bocca. Le avevo sborrato in faccia e qualche schizzo in bocca, aveva goduto a sentire la sborra che le inondava il viso. Dopo l’ultimo orgasmo era davvero distrutta, ci eravamo fatti una doccia e poi ci eravamo addormentati. Il mattino dopo mi ero svegliato per primo, lei dormiva ancora piegata su un fianco, il cazzo mi era venuto subito duro. Ero alle sue spalle, mi ero avvicinato e glielo avevo appoggiato alla figa da dietro, si era svegliata appena lo aveva sentito, avevo spinto e gli ero entrato in figa, aveva emesso un grido di dolore:


– Per favore piano, sono ancora asciutta e mi fa male.


Non avevo dato retta alle sue parole, avevo continuato a pomparla, lei aveva continuato a lamentarsi per un po’, poi aveva iniziato a gemere di piacere, l’avevo invitata a toccarsi ancora la figa, ma questa volta non mi importava di farla godere, gli avevo sborrato in figa prima che lei godesse, aveva raggiuto l’orgasmo dopo un po’ aiutandosi con le mani.
Avevamo fatto colazione, ed io ero pronto a partire volevo essere a casa per pranzo. Mi aveva accompagnato alla macchina quando ci stavamo salutando mi aveva detto:


– Chiamo io a casa ed invento una scusa e chiedo di venire tu sabato prossimo a prendermi.
– Che troia che sei, hai voglia ancora di scopare. A questo punto meglio se vengo venerdì sera.
– Ancora meglio, avremo due notti intere. Posso chiederti una cosa?
-Chiedi pure, se posso vedrò di accontentarti.
– Me lo dai un bacio? Mi hai scopato tre volte ma non mi hai baciato.
– Ok ti darò il bacio, ma ricorda cosa promesso. Sarai la mia troia.


Mi aveva baciato in modo appassionato, durante il viaggio non avevo fatto che pensare a tutta la situazione. Mia suocera si era rivelata un vero animale da letto, avevo goduto come non mai. A questo punto visto che le situazioni sarebbero capitate mi chiedevo, perché no continuare? La situazione mi intrigava ed, a quanto sembra, lei era felicissima di aver trovato un cazzo in famiglia.


CONTINUA

Scritto da:

Commenta  

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *