Ricordi americani: Maryland

In

Successivo >
Categoria: Incesto

(Ogni mio racconto ha per protagonisti solo persone maggiorenni e consenzienti. Non vi è sesso con animali o con minori e non vi è feticismo)

Ellicott City, una delle città storiche degli USA; un luogo meraviglioso per chi ama e la storia e la tranquillità. Immersa nel verde del Maryland, offre una vita agiata al di fuori del caos cittadino della non lontana Baltimora.

Laura, 59 enne istruttrice di fitness, nonché atleta che spesso si occupava di gareggiare, anche con atlete più giovani, abitava in una casa a due piani, con bel patio e giardinetto circostante nel centro storico della cittadina, con suo marito e i suoi due figli, James di 22 anni e Lucas di 27. Tutti i giorni si allenava per le gare che poi avrebbe dovuto fare; tutti i giorni tranne la domenica lavorava in palestra, ma ciò non la distraeva dalla sua famiglia, dagli amici e dal godersi la città. I ragazzi avevano le loro fidanzate sì, ma a loro non è mai sfuggita la tonicità della madre. Avendo i seni rifatti poi, Laura spiccava in apparenza, così anche quando si truccava.

Negli anni la donna si era accorta degli sguardi dei suoi due figli, ma naturalmente da persona intelligente, capiva che era la crescita. Una volta però cresciuti, Laura comprese che , passata la fase adolescenziale, se i figli la guardavano era proprio perché la desideravano o comunque desideravano da lei qualcosa. Naturalmente la donna non poteva far niente per questo e così lasciò correre. I due ragazzi sempre sono stati dei giovani esemplari; mai parole fuori posto, sempre accorti in famiglia e con i parenti tutti. Amavano anche fare dello sport; uno giocava a calcio, l’altro in palestra con la madre.

Così arrivò quel lunedì di maggio, quando James decise inaspettatamente di offrire una cena a tutta la sua squadra di calcio, famiglie comprese. Così allestirono una grande festa a casa loro, con il benestare di Laura e del marito. Era un giorno caldo e Laura si vestì naturalmente elegante, con un abito celestino, scollata, tanto da far girare la testa a tutti i compagni di squadra del figlio però senza scendere mai nel volgare. Durante la serata notava però James impacciato poiché geloso degli sguardi e dell’avvicinamento dei suoi compagni verso sua madre, non appena il marito fosse distratto. A Laura naturalmente non sfuggì tutto ciò e, siccome era la festa fatta dal figlio, da lui pagata e sapendo degli sguardi e quindi ora della gelosia del suo secondogenito; notando anche che non si stava godendo quella festa di chiusura anno di calcio, decise allora di prendere in mano la situazione, senza andare a discutere con alcuno. Furtivamente, prese James suo figlio e si allontanò con lui per parlare. La loro abitazione era vicina la chiesa di St. Paul e dietro la stessa, dopo il cancello della proprietà, vi era un grande parcheggio, che fungeva anche da parcheggio per gli eventi della chiesa. Così Laura e suo figlio andarono a conversare proprio nel parcheggio dove erano soliti mettere la macchina. L’auto di James era più lontana e così Laura propose a suo figlio di andare a parlare lì.

La mezz’ora che seguì, mamma e figlio la passarono a parlare e James non solo disse di sé stesso; ovvero non solo esternò a sua madre il fatto che da anni la guarda, la ammira e la desidera; ma che le stesse cose le prova suo fratello Lucas. Laura aveva intuito negli anni tutto ciò, ma allo sfogo del figlio rimase ugualmente in imbarazzo ma allo stesso tempo apprezzava il suo coraggio. Notando James scosso, ma serio in tutto ciò che diceva, la donna sapeva che se non avesse reagito in quel momento suo figlio si sarebbe come “allontanato” da lei. Così, inaspettatamente per il ragazzo, dopo essersi guardata attorno Laura acconsentì che suo figlio potesse allungare le mani su di lei. James era incredulo, pensava di aver compreso male ma quando sua mamma lo tranquillizzò che non ci sarebbero state lamentele, allora le mani del giovane iniziarono ad esplorare sua madre e soprattutto il di lei petto. Complice il sole oramai calato, Laura, seppur con un imbarazzo che non dava a vedere, denudò i suoi seni abbassando la scollatura lasciandoli in balia della voglia e della passione di suo figlio che , come fosse l’ultimo giorno della sua vita, prese a leccarli e succhiarli con una avidità, ma anche bravura che sua madre non si immaginava, tanto da farla ansimare.

Il cellulare di James squillò ed il fratello gli ricordava che la festa l’aveva programmata lui. La promessa di un tempestivo ritorno in casa e alla festa tranquillizzò Lucas che lasciò, inconsapevole del tutto, il fratello a sfogare le sue voglie con la loro madre.

Il tempo premeva su mamma e figlio che dalla macchina potevano vedere le luci della festa in casa loro. Accelerando i tempi, Laura decise di far sfogare suo figlio ma non volle prendere lei una iniziativa, forse errata; così chiese a James in quale modo desiderasse. Il ragazzo indubbiamente non aspettava altro, solo che quello che maggiormente desiderava, forse era troppo, o forse troppo scomodo in macchina. Difatti Laura non si aspettava che in quel momento suo figlio esternasse la richiesta di poterla penetrare analmente. La macchina di James però era spaziosa e di lì a poco il sedile del ragazzo venne leggermente spostato indietro per permettere a Laura di potersi, schiena al figlio, sedersi sul suo membro dopo avere accettata la richiesta.

Il pene del ragazzo era marmoreo per le carezze precedenti. Laura si abbasso con il glande che entrava nel suo orifizio anale. Largo, potente, la donna aveva gli occhi fuori dalle orbite ma ugualmente continuava a scendere. I rumori del sesso anale si facevano sentire ad ogni avanzare di Laura, sino a che tutto il pene del figlio non fosse dentro di sé. Seppur scomoda, la mamma iniziò  con mani poggiate al cruscotto, a muovere il bacino avanti e dietro fra i gemiti di James. Il vestito un poco alzato lasciava intravvedere la coscia sinistra, tonica, mentre il ragazzo teneva le mani sui glutei materni che ondeggiavano avanti e dietro.

In quella posizione non ci volle molto a James il raggiungere l’orgasmo, e difatti eiaculò nel sedere materno dopo poco, reggendosi ai seni materni. Laura si resse forte al cruscotto: l’enorme quantità di sperma di suo figlio l’aveva praticamente inondata. La donna lasciò che il membro del figlio si affievolisse per poi sistemarsi nuovamente.

I due si guardarono: James era spossato dal forte orgasmo, maggiormente però dal sogno realizzato. Laura sorrise dolcemente a suo figlio cercando di smuoverlo dalla sua spossatezza per intimarlo a ritornare in casa. James aveva il pene ancora umido di sperma e lo fece notare a sua madre che colse il secondo fine di quell’accorgimento rivolto verso di lei. Dopo quello che avevano appena fatto, a Laura non pesò più di tanto cogliere l’invito di suo figlio e infatti abbassò il capo chinando la schiena prima di uscire dalla macchina, succhiando il pene di suo figlio per ripulirglielo. Anche per ripulirglielo, Laura succhiò bene il suo membro, tanto da farlo nuovamente ritornare eretto; ma la festa non poteva proseguire senza di lui, quindi alla fine Laura convinse suo figlio a rincasare.

Nella raccolta:

Una serie di racconti di genere incesto. Ricordi e fantasia dei lunghi viaggi del nostro autore, InchiostroEMente.
Successivo >

Scritto da:

Commenta  

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *