Gli ospiti: Mauro e Lisa

Introduzione:

Situazione che io e la mia schiava giulia non possiamo concretizzare in realtà, ma che vorremmo davvero entrambi poter vivere.

Le nostre avventure ci hanno portato su quel sito di scambisti e coppie in cerca di sesso, l’idea ci piaceva e volevamo provare a coinvolgere qualcuno nelle nostre serate Padrone/schiava e abbiamo letto insieme numerosi annunci prima di postare il nostro. Quando facciamo queste cose mi fai uscire dal Ruolo e ti consulti con me come compagna, amica e complice – so che se tu mi avessi visto dubbiosa non saresti andato avanti ma volevamo entrambi e quindi eccoci qui, alla serata dove arriveranno i nostri ospiti per la prima volta.

Prima che tu riprendessi in mano il mio guinzaglio e ti occupassi in prima persona di tutto ho visto le loro foto e mi sono piaciuti. Una coppia un po’ più giovane di noi, Mauro e Lisa, sono sulla quarantina, lui sembra un po’ meno in forma della moglie, che è semplicemente uno schianto. Mora, magra, non alta, un bel punto vita con sotto quello che sembrerebbe un gran bel culo, seno piccolo. Non li ho visti nudi ma solo in intimo, non posso dire di più, ma tu hai scambiato numerose mail con loro, hai fatto anche foto di me con quella lingerie nera di pizzo elegante e provocante senza essere volgare, la hai scelta tu dal mio cassetto e ne sono stata più che soddisfatta.

Lui vorrebbe avviarsi sulla strada della dominazione e lei della sottomissione ma non sanno neanche da dove cominciare, e dato che lui non disdegna neanche il ruolo di cuckold hanno pensato di trovare una coppia che li addestrasse: stasera vengono a conoscerci per la prima volta, e io non so niente degli accordi che avete preso.

Abbiamo preparato una cena leggera, in quello sei tu che fai e io mi limito ad aiutarti perché sei un cuoco molto migliore di me – in realtà cucini da far invidia a molti ristoranti ma non vogliamo che il punto centrale della serata sia il cibo – ovviamente – quindi niente di pesante ne di fisicamente impegnativo, un semplice antipasto seguito da un primo di pesce e da una mousse di caffè.

Vado in camera e vedo che hai preparato sul letto quello che devo mettermi, e la cosa mi imbarazza moltissimo: oltre al collare con la targhetta con il Tuo nome – che era ovvio che mi avresti fatto mettere – non mi aspettavo di trovare quella imbragatura di cinghie di pelle nera che evidenzia invece di coprire, ma la indosso. I miei seni spuntano tra l’incrocio superiore, e la cinghia in basso passa attraverso le labbra della mia vagina perché è troppo sottile per coprirla. Forse a sedici anni mi avrebbe nascosto il sesso agli occhi del mondo, ma oggi a 58 serve solo a stimolarlo e attirarci sopra l’attenzione. Un paio di calze autoreggenti nere velate e delle scarpe con il tacco completano quello che devo indossare sulle gambe, mentre al posto dei gioielli hai scelto un plug con la base a forma di cuore e un cristallo rosso che raccoglie la luce e metterà in risalto il mio ano invece di coprirlo. La striscia di cuoio dovrò farla passare di fianco, ne sono certa, di sicuro non vorrai che nasconda il giocattolo che spunterà dal mio sedere. Per finire un paio di polsiere di cuoio con degli anelli cromati. Mi vuoi umiliata fino dal primo secondo che mi vedranno, annullata, esposta. Vorrei sparire, ma sono eccitata da morire, sai bene che adoro questa sensazione anche se me ne vergogno fino a tremare, sento nella pancia un milione di miliardi di farfalle impazzite e la testa leggerissima mi gira come se avessi bevuto una intera bottiglia di vino.

Mi preparo con cura, controllo la mia depilazione – si, perfetta – due gocce di profumo, proprio due, e poi tutto quello che mi hai Comandato di mettere senza bisogno neanche di parlare viene indossato. Mi guardo allo specchio, sono totalmente indecente, neanche le prostitute osano andare in giro così, e nel vedere la mia immagine riflessa il mio sesso diventa un lago di umori al pensiero che due perfetti sconosciuti verranno a casa e mi troveranno così. E’ la sensazione di appartenenza, della tua volontà che mi avvolge, ed è esattamente quello che mi piace.

La mia mente corre e vola, cosa succederà stasera? Lei è davvero carina, io non sono lesbica ma se Comanderai di fare sesso con lei sarà sicuramente bello, non so se lascerai a lui l’onore di fare sesso con me, ma se sarà il tuo Ordine lo farò.

Suonano alla porta, guardo dallo spioncino: sono loro. Mi Ordini di aprire, così come sono, molto più indecente che nuda. Lo faccio e Mauro e Lisa entrano, lui sgrana gli occhi vedendomi, forse non si aspettava di essere istantaneamente nel vivo della cosa, il suo sguardo passa su di me facendomi provare vergogna e piacere fino a fulminarmi il cervello mentre chiudo la porta alle spalle dei due.

Le foto avevano reso bene l’idea, lui è un quarantenne normale, nulla di rilevante, qualche chilo di troppo, qualche capello che comincia a diradarsi, in generale comunque piacevole con quegli occhi azzurri, ma lei per una quarantenne è uno schianto. Una bella faccia, occhi nerissimi, capelli scuri lunghi fino al collo, pelle abbronzata, un bel fisico magro con il culetto ancora bellissimo evidenziato dal tubino nero che la fascia, belle gambe dritte inguainate in calze a rete, piedi piccoli coperti da scarpe col tacco.

Dopo i saluti parli: “Voglio sapere dalle donne se entrambe ricordano la loro safe password”. Entrambe diciamo di si, ma solo io ci aggiungo “Padrone” dietro – Sono nuda davanti a sconosciuti, eccitata come una cagna in calore, con il sesso bagnato e ormai sono nel ruolo. “La potrete usare in qualsiasi momento” prosegui guardando tutti e tre noi, “e la serata si interromperà immediatamente. Ogni coppia andrà per la propria strada e di quello che è successo qui non ne parleremo mai più”. Il tuo solito stile, patti chiari da subito: loro annuiscono entrambi dicendo “va bene” in coro, io non ho bisogno di dire niente, sai che sei il mio Padrone e io so che sono la tua schiava.

“Abbiamo stabilito le regole nei nostri contatti precedenti e le avete accettate, quindi” guardi lei negli occhi con quello sguardo intenso che adoro quando riservi a me “spogliati” – l’ultima parola era chiaramente un Comando, è quel tono che senza cattiveria e senza minaccia rende però chiaro che DEVI farlo. Lei si vergogna, si vede lontano cento chilometri, ha le guance arrossate come il fuoco e lo sguardo basso, le sue mani tremano e alza gli occhi solo per vedere il marito: lui fa un cenno di assenso, e il movimento delle spalle che si abbassano mi fa capire che le pesa, e penso “se devi usare la password usala ora, altrimenti accetta il fatto che anche tu sei troia quanto me” ma non dico niente, mi limito a guardarla con un sorriso di incoraggiamento. Lei guarda tutti e tre noi torcendosi le mani, capisco che sta lottando con l’immagine mentale di se che ha proiettato al mondo per quarant’anni, poi lentamente si toglie il vestito rimanendo completamente nuda dato che non indossava intimo. Non ha il collare ne le polsiere ed ovviamente non ha l’intreccio di cuoio nero che rende il mio corpo ancora più indecente, ma le calze e le scarpe sono simili alle mie, e quando si volta per appoggiare l’abito sulla sedia accanto alla porta vedo che ha un plug anche lei e quando si rialza e con lo sguardo basso attende di capire cosa succede noto che è depilata completamente: dal lieve arrossamento sul monte di venere capisco che lo abbia fatto apposta per la serata, e conoscendo il Padrone do per certo che sia una delle Sue condizioni per l’incontro.

Li fai accomodare in salotto, come se fosse la cosa più naturale del mondo che le donne fossero nude davanti a voi, e cominciamo a parlare tra noi. Io parlo solo quando interrogata, ovviamente, ma periodicamente mi chiedi se voglio sapere qualcosa, e posso fare le domande che ho in mente, che insieme alle tue e alle loro delineano una situazione chiara. Arrivati agli “anta” vogliono di più dal sesso. Hanno un figlio di venti anni che studia in un’altra città e soli a casa si sono trovati improvvisamente di nuovo liberi come da adolescenti (stanno insieme da quando avevano 16 anni, è bellissimo sapere che hanno condiviso tutta la loro vita da adulti!). Mi autorizzi a parlare liberamente con Lisa fino a dopo cena, quindi posso trattarla da amica in visita e lo faccio, cercando di mettere una donna nuda e piena di vergogna a suo agio quanto possibile. Le faccio i miei complimenti per il suo fisico, e non sono fatti tanto per dire, la trovo davvero molto eccitante. Non l’ho mai fatto con una donna ma a questo punto spero che la serata comprenda anche qualcosa da fare con lei, veramente mi piacerebbe. Lei tiene i gomiti attaccati ai fianchi e le gambe accavallate così strettamente da stritolarsi la vagina, e cerco di spostare il discorso su qualcosa che le faccia ammettere che se è li e non sta usando la password è perché le piace: “Lisa, avevi già usato il plug o è la prima volta oggi?” lei è ancora imporporata di vergogna, ma risponde che lo usa periodicamente e che non è la prima volta che lo usa in pubblico, ma che è assolutamente la prima volta che è nuda davanti ad estranei. Le chiedo se hanno mai praticato esibizionismo ma mi dice di no, era addirittura la prima volta che usciva senza slip, ne sotto le gonne ne sotto i pantaloni. La sensazione sotto l’abitino nero con cui è venuta la faceva essere combattuta tra eccitazione e vergogna, e le spiego che è proprio quello che amo. Lentamente si costruisce qualcosa tra noi, non è ancora un ponte, è solo qualcosa di tenue come un filo di fumo, ma è un passo nella giusta direzione.

La serata va avanti, è stranissimo stare a tavola nuda con due persone che non conosco e vedere un’altra donna che sta subendo la stessa sorte. Si sta sciogliendo leggermente, ha ancora le guance rosse, ma pare leggermente meno impacciata. Le sue braccia si muovono meno rigide e i suoi capezzoli sono ora turgidi come i miei che sono eccitati quanto la mia fica. Chissà se anche lei la sotto è un lago come sono io ora?

Arrivati al caffè parliamo di quello per cui sono qui: lui vuole imparare da qualcuno pratico e entrambi sono attratti dal BDSM e dal D/s. A Mauro non dispiace vedere Lisa svergognata e alle prese con un altro uomo, anzi, la cosa lo eccita moltissimo a quanto dice: non capisco ancora se sia una tendenza cuckold o se sia semplicemente che sta svergognando la schiava come il Padrone sta facendo a me.

Mi guardi e tiri fuori quattro mollette da bucato – noto che hai scelto il tipo più morbido possibile, la molla ha una forza ridotta e hanno un cuscinetto di gomma sulla pinzetta, sono per i capi delicati … o per i capezzoli di una donna che non ha mai fatto certi giochi – e ne dai due a me e due a lei, io non li metto perché non me lo hai ordinato e lei non li mette perché non sa cosa deve fare, ma la tua voce sorprende un po’ entrambe: “Mettetevele ai capezzoli, intendo mettetele a vicenda. Lisa, prima tu mettine uno a Giulia, poi lei lo metterà a te, e poi ripetete per il secondo” – la donna nuda davanti a me pare imbambolata, le faccio un sorriso e per incoraggiarla dico solo “dai, fallo”.

Sento le sue dita toccarmi, tremano e sono leggere come un petalo di rosa mentre con la sinistra solleva la mia mammella destra e con attenzione mette la piccola pinzetta di plastica bianca con gli inserti verdi attorno al mio capezzolo, e piano piano rilascia la pressione, strappandomi un gemito. “Scusa!” dice preoccupata, e fa per toglierla, ma le fermo la mano e le dico che non era il dolore ma il piacere a strapparmi quel piccolo mugolio, mentendo solo a metà: adoro quella sensazione di calore che da dolore diventa in un attimo piacere. Ora tocca a me, allungo la mano sul suo piccolo seno, sarà una seconda ma è sodo e dalla forma perfetta e con i capezzoli eretti e duri al punto che sicuramente non sarà difficile lasciare che la molletta morda il punto giusto. Accarezzo per qualche secondo quel seno bellissimo anche se piccolo sentendo la sua vergogna nei tremiti che percorrono la sua pelle, e poi con cura, come lei ha fatto con me, metto la molletta al capezzolo. Si morde il labbro inferiore, lasciandosi sfuggire un piccolo “Ahhh!” che sicuramente era inizialmente afflizione, ma il suo labbro inferiore pur restando pizzicato tra i bei denti bianchi si rilassa subito, diventando espressione di godimento. Mettiamo le mollette anche all’altro seno l’un l’altra, e io sento il piacere aumentare e vedo anche Lisa che ha lo sguardo un po’ annebbiato dal piacere.

Sento Mauro intervenire “Ma non si fanno male così?” e il Padrone rispondere “Si tratta di un dolore che diventa subito piacere, stimola in modo forte la zona erogena che è il capezzolo, e intendo MOLTO forte. Ti è mai capitato di pizzicarglieli o morderli quando fate l’amore?” e al cenno affermativo del nostro ospite prosegue “è normale, e qui stiamo solo spingendo lievemente oltre la cosa, ma tocca la vagina di tua moglie e sentila”.

Perplesso Mauro lo fa e nel farlo la moglie sobbalza rovesciando la testa indietro. Ha gradito le dita di lui, e molto. Lui le guarda, strofina il pollice sui polpastrelli di indice e medio che sono andati ad indagare nella recondita fessura del corpo di lei trovandola lubrificata “è vero, è fradicia!” – E’ di nuovo il mio Padrone a prendere la parola “Abituati a trattarla come le si confà ai ruoli. Avresti dovuto dire che la tua schiava è fradicia, o che la tua troietta lo è. E’ nel ruolo in questo momento, anche se per adesso è mia e non tua, e nel ruolo devi accentuare sempre le umiliazioni e la sensazione di annullamento che fanno parte del suo e del tuo piacere. Non è maleducazione ne maschilismo, è quello che lei ama anche se deve ancora ammetterlo, e lo vuoi anche tu. E’ il piacere di entrambi, e devi fare il possibile per massimizzarlo. Ora fatti leccare le dita dalla mia schiava per pulirle.”

Lui strabuzza gli occhi, vedo che la patta dei suoi pantaloni sta esplodendo e mi auguro che non venga nelle mutande facendo una figura barbina mentre mi infila le dita in bocca e io raccolgo i succhi dolci della vagina di Lisa, buonissimi. E’ la prima volta che sento il nettare di un’altra donna e sfioro l’orgasmo, mi si muovono i fianchi come per strofinarsi contro la correggia di cuoio che mi sega la figa a metà, ma ovviamente quella si muove con me e non ottengo niente.

La Tua voce si fa sentire di nuovo “chiedo a Lisa per l’ultima volta se vuole usare la password adesso. Dopo non lo chiederò più e se vorrà usarla dovrà farlo di sua volontà. Lisa, vuoi proseguire? Ti sto per usare come schiava, è la tua prima volta e avrò la mano leggera, ma si tratta comunque di pratiche BDSM che possono implicare oltre al piacere un po’ di dolore, umiliazione e cose che da sola non faresti. Stai per venire usata per il mio piacere in modi estremi da chiunque in questa stanza io abbia voglia di darti, da me, da Mauro o da Giulia e verrai iniziata alla sottomissione. Vuoi interrompere?” – il silenzio di Lisa si protrasse per quattro o cinque secondi, poi con un filo di voce disse semplicemente “no”. Le strappi la molletta dal capezzolo sinistro con uno scatto, so che malgrado la molla delicata e il breve periodo passato compresso il risultato doveva essere stato un lampo di dolore, e mentre si porta le mani al seno. Tu la fermi con la tua grande mano, “Devi dire “No Padrone e Si Padrone. Capito?” io guardo Mauro, è ipnotizzato con una mano sul pacco. Lisa annuisce e con un filo di voce dice “Si Padrone”, mentre tu rimetti la molletta al suo posto.

“Lisa, questa scelta la fai perché lui te la chiede o peggio sotto minaccia o ricatto, o hai davvero la pulsione verso la sottomissione e questo è anche un tuo piacere?” chiedi. Lei risponde di nuovo, e stavolta risponde subito. “Padrone, ho avuto questa pulsione fino da prima di sposarci, ma non ho mai avuto il coraggio di fare il primo passo. Per Mauro è lo stesso, abbiamo scoperto che avevamo questa cosa in comune fino da subito dopo sposati, ma non abbiamo mai concretizzato. Entrambi eravamo troppo impauriti dal fatto che l’altro non approvasse.” Nuda, in piedi davanti a te con un plug nello sfintere e delle mollette che le torturano ed eccitano i capezzoli aggiunge “Grazie di averci dato questa opportunità Padrone”.

(Segue)



Autore: alphamaster@mail.com

Note finali:

Se ci fosse una coppia lui/lei (o una lei, il lui si trova in 5 minuti) interessata a completare virtualmente questo racconto prima che lo scriva io posso organizzare una serata di roleplay dove in chat vi farò "interpretare" i personaggi di Mauro e Lisa in un "racconto interattivo" che si modificherà in base alle vostre reazioni.

Per partecipare contattatemi via email. E' richiesto un account Telegram a testa e come minimo un messaggio audio che dice "Sono xxxx e voglio interpretare il personaggio di Lisa (o di Mauro) nel racconto interattivo.

Scusate ma vorrei evitare singoli che si fingono entrambi o che si fingono lei.

Scritto da:

Sono un maschio etero, dominante. Amo intrattenere rapporti con donne sottomesse tramite email o Telegram.

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