Alessia ha un nuovo amico

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Categorie: Dominazione, Etero
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La sua mano scorreva rapida e leggera sul suo sesso bagnato, i movimenti, decisi ed esperti, sollecitavano il clitoride e la sua figa, facendole provare proprio quel piacere che andava cercando.

Era, quello della masturbazione, un piacere che si concedeva abbastanza spesso; certo preferiva fare sesso per davvero, assumendo quella posizione dominante che le piaceva tanto, ma in assenza di quella possibilità, non esitava ad usare le sue mani, ormai temprate dopo anni di esperienza.

D’un tratto però, sentì la porta di casa aprirsi. “Cazzo” pensò, “è arrivato mio fratello”.

“Che palle, avevo quasi finito”; si sistemò e lasciò la sua camera.

Quel giorno suo fratello aveva portato a casa un amico, Luca, che avrebbe pranzato da loro. Era la prima volta che lo vedeva, per cui si presentò e andarono tutti e tre a mangiare in cucina. Suo fratello portava spesso a casa degli amici, e a lei non sfuggiva il fatto che lo facesse anche per mostrare loro quella bella sorella, famosa influencer, che li faceva impazzire al primo sguardo. Non le dava fastidio questa cosa; anzi, ogni tanto ne approfittava per far sorgere in loro quella sensazione di inferiorità rispetto a lei, che Alessia amava far nascere in quasi tutti i ragazzi, specialmente se più piccoli di lei.

Quella volta ne approfittò, e cercò di compensare la delusione per quell’orgasmo mancato nell’osservare lo sguardo di Luca imbarazzato quando le parlava, e i suoi occhi che si abbassavano fin sul tavolo mentre lei manteneva uno sguardo fiero e altero.

A parte questo, però, il pranzo si svolse senza particolari intoppi, e terminato di mangiare si misero tutti e tre sul divano a cazzeggiare con i loro telefoni, ognuno assorto nei suoi pensieri. Dopo un po’ Alessia notò che il fratello si era addormentato e, ricordandosi che doveva fare pubblicità ad una nota marca di intimo, se ne andò in camera sua a provare la biancheria che le avevano mandato.

Appena arrivata in camera non perse tempo e iniziò a svestirsi: si tolse i pantaloni e la maglietta, rimanendo a petto nudo davanti al suo specchio e rivelando il seno, non tanto grande ma decisamente invogliante. Si tolse poi le mutandine, e indossò il primo articolo che doveva provare: era una lingerie rossa di pizzo, che le donava un’aria da seduttrice, di femme fatale. Si provò poi il secondo articolo, un’altra lingerie, del tutto simile alla prima ma questa volta nera, che le donava un’aria di seduttrice, sì, ma questa volta di seduttrice potente e rispettabile, proprio quello che lei desiderava. Iniziò quindi ad assumere certe pose accattivanti davanti allo specchio con quella lingerie addosso, fino a quando non si rese conto dal riflesso sullo specchio che la porta di camera sua era socchiusa, e che qualcuno la stava sbirciando.

Si girò in fretta, e vide Luca allontanarsi dalla porta in fretta e furia, e rinchiudersi in bagno.

“Come osa” pensò Alessia, “spiarmi in quel modo, nessuno si era spinto fino a questo punto prima d’ora”. Si riguardò allo specchio, si compiaceva della sua immagine attraente e altera, e perciò decise di dare a quel ragazzino una bella lezione.

Uscì dalla camera senza vestirsi, rimanendo in intimo, e si diresse rapida verso il bagno, di cui spalancò la porta.

Luca fu sorpreso sul water; con una mano teneva il telefono, mentre con l’altra si stava palesemente masturbando. Alessia lo guardò con aria di sfida, entrò nel bagno, chiudendosi la porta alle spalle, e si diresse verso il ragazzo.

Lei fu rapida, e gli strappò il telefono dalle mani. Luca si stava masturbando su una foto di Alessia che aveva pubblicato su Instagram, una di quelle foto dove lei faceva trasparire i suoi capezzoli e i piercing che si era fatta, da una maglietta attillata. Lei scoppiò a ridere.

Luca era totalmente preso da Alessia, che se ne stava lì di fronte con quella lingerie nera a scrutarlo con aria indagatrice. Non si era neanche reso conto che aveva ancora il cazzo in mano, che alla visione di lei non accennava certo ad afflosciarsi.

Stava sorgendo in lei un’idea tanto maligna quanto perversa: usare quel ragazzo per soddisfare le proprie voglie, non raggiunte a causa di quell’orgasmo mancato di poche ora prima.

L’idea di soddisfare le proprie voglie con un amico del fratello non le era mai passato per la testa, ma ora che si trovava in quella situazione non ci pensò nemmeno a rinunciare, e decise di andare avanti. Alessia allungò il braccio e avvolse la mano attorno al membro di Luca. Lui rimase a bocca aperta, sentiva il palmo della mano di quella dea avvolgergli il cazzo, e il suo corpo divino era ora a pochi centimetri dalla sua faccia.

Allora Alessia iniziò lentamente a massaggiare quel cazzo, passando la sua mano sulla cappella, poi sull’asta, prima lentamente e con giudizio, poi con un po’ più di vigore. Lui la guardava muovere agile la mano esperta, e provava un piacere enorme al solo pensiero che fosse lei a fargli tutto quello. Alessia intanto continuava, con gesti ritmici e decisi, frutto di numerose esperienze nel campo, e di una voglia che le stava salendo sempre più prepotentemente.

“No, non posso farlo”, iniziava a pensare “già gli sto facendo una sega e sto rischiando, quello sarebbe davvero troppo”. “Però guardalo, ce l’ho in pugno” e rivolse uno sguardo a Luca, che se e stava con la testa all’indietro e gli occhi socchiusi a godersi il servizio. Quella era proprio una situazione che la faceva impazzire: era lei a dettare le regole del gioco, a dominare quella situazione assurda, una sua decisione avrebbe decretato la fine o la continuazione del tutto.

Dopo aver notato tutto ciò non poté più convincersi del contrario: si stava eccitando, e sentiva le mutandine di pizzo tutte bagnate dai suoi liquidi vaginali, che uscivano copiosi chiedendole di soddisfare le sue voglie.

“Oh mio dio, non può essere” provava a ripetersi mentre continuava a masturbarlo, “scopare questo ragazzino che prima mi ha interrotto, sarebbe assurdo”, “o forse no, d’altronde è colpa sua se siamo qui in questo pasticcio”. La sua testa frullava di pensieri del genere.

“Mmm basta, ne ho troppo bisogno, devo farlo per forza” si risolse ad un certo punto.

Lui tornò ad aprire gli occhi, e la guardò incredulo

Allora lei si mise di fronte al lavandino, ed appoggiò le mani sul bordo. Lui continuava a guardarla esterrefatto, non capendo dove lei volesse arrivare. Ancora una volta fu Alessia a spronarlo, usando ancora quel tono apparentemente duro e distaccato, ma che tradiva una voglia irrefrenabile.

Lui obbedì nuovamente, e dopo pochi passi si ritrovò dietro di lei, con il membro eretto che puntava dritto al sedere di Alessia.

Lei gli rivolse uno sguardo torvo attraverso l’immagine riflessa sullo specchio posto di fronte al lavandino.

Lui continuava a non capire.

Alessia allora lo scrutò attraverso lo specchio con aria torva, poi si lasciò andare, non ce la faceva più, quindi scostò le mutandine con una mano, lasciando esposta la figa.

Lei accolse la penetrazione con un tenue sospiro liberatorio.

Finalmente, pensava, non ce la faceva più a resistere, e anche la sua aria da dominatrice stava tentennando di fronte alla voglia che aveva di sentire quel pene dentro di sé. Non era nulla di eccezionale, il ragazzo non era certo superdotato, e nella sua vita aveva fatto venire peni ben più grandi di quello; ma era proprio una necessità la sua, una voglia irrefrenabile che l’avrebbe portata ad accettare qualsiasi cosa in quel momento, anche il membro più piccolo; l’importante era averlo nella vagina.

Quindi appoggiò anche la testa al bordo del lavandino, chiuse gli occhi e iniziò ad oscillare con il corpo avanti e indietro.

Lui era al settimo cielo, stava scopando con quella dea, che dopo averlo guidato fin lì se ne stava ora distesa a novanta a godersi quel momento come se lo aspettasse da una vita.

Dopo un primo momento lento e indagatore, i due iniziarono a prendere un buon ritmo, con il ragazzo che partecipava in maniera sempre più attiva, e lei che rimaneva con la testa abbassata e gli occhi chiusi a godersi la penetrazione.

Ogni tanto Alessia emetteva dei flebili gemiti, più per abitudine che per l’effettivo dolore/piacere che provava in quel momento di abbandono totale.

Dopo pochi minuti dall’inizio dell’amplesso, il ritmo di fece veloce, i colpi brevi e in rapida successione, tanto che lui sentiva l’inevitabile orgasmo approssimarsi sempre di più.

Lei allora si scostò, sfilandosi, lo fece avanzare verso il lavandino e iniziò a segarlo con forza.

Mentre lo masturbava continuava a guardarlo con il suo tipico sguardo severo, gli occhi semi aperti, così come le sue labbra.

Lui allora chiuse gli occhi, contrasse i muscoli, digrignò i denti, e cedette all’orgasmo.

Fiotti di liquido seminale inondarono il lavandino, Alessia non smise di segarlo finché anche l’ultima goccia di sperma fu espulsa, finendole sulla mano. Ammirato quello spettacolo tornò a guardarlo, si portò la mano alla bocca e si leccò le dita.

Rise un po’ e se ne andò, lasciandolo lì impalato a cercare di elaborare ciò che gli era appena successo. Poi si riprese e si mise a posto, emettendo un ghigno: Alessia non si era accorta che, mentre lei era piegata a novanta sul lavandino e stavano scopando, lui le aveva fatto un video col telefono…un video che sarebbe potuto tornare molto utile in futuro.

Scritto da:

Scrittore di racconti hot

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