Amiche

Categoria: Lesbo
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Lo scenario è sempre lo stesso, divano sfondato, noi due raggomitolate sotto la coperta di pile, fazzoletti sparsi per la stanza, la vaschetta del gelato vuota per terra.

Le mie lacrime tra le tue braccia.

“Perché ogni volta finisce così!?”

“In effetti potremmo anche cambiare film la prossima volta…”

“Cretina intendevo con i ragazzi!”

“Ah!”

“Perché finisce sempre con la passione che si esaurisce, solo tanto affetto e poi neppure quello”

“Forse perché non lo amavi fin dall’inizio!?”

“Ma era così bello dolce gentile …”

“Ma non l’amavi e te lo avevo detto!”

“Che ne sai tu dell’amore?!”

“Stronza!”

Mi fai il solletico, parte una lotta impari in cui tu non lo soffri e a me basta che mi sfiori e salto come un grillo, ridiamo e ci ritroviamo stese lunghe sul divano, io ti sono letteralmente sopra, nessun imbarazzo, ci conosciamo dalle medie, riprendiamo fiato in silenzio.

“ Io forse ne so anche più di te, stare con una persona e amare sono due cose diverse” lo bisbigli piano.

“Si, scusa, non volevo ferirti, ma non mi parli mai dei tuoi amori”

“Si… ma poi perché stai così male se l’hai lasciato tu!?”

“Perché… fa male… non lo so… mi sento incompleta… sempre” Mi stringo forte a te, il mio viso sul tuo petto, morbido caldo accogliente.

“Vorrei un uomo come te!”

“Con le tette?”

“Hahaha” mi strofino sul tuo seno, ti stringo le tette e ci pianto dentro la faccia “Si sta così bene qui!”

Scoppi a ridere ma una risata strana quasi forzata che si smorza subito.

“Smettila dai!”

“Ok scusa, ma devo ammettere che questa cosa la invidio agli uomini”

Mi rimetto buona, la faccia affondata nel tuo collo, una mano resta sul tuo seno, lo trovo così… rilassante. Mi accarezzi la schiena, i capelli.

“Perché non ti ho mai visto con un ragazzo!?”

“Non sei tu quella da consolare?!”

“Eppure sei così bella!”

“Sei tu quella che ha successo con gli uomini”

“Solo perché tu li respingi, io sono un ripiego”

“Ma cosa dici!? Tu sei bellissima! Con questi capelli dorati, le gambe lunghissime e questi occhi così…” Ti sei infervorata poi improvvisamente la tua voce diventa un bisbiglio.

Restiamo in silenzio, perse entrambe nei nostri pensieri, poi mi dai un bacio in testa, tra i capelli, dolce.

Mi stringo a te, con forza, poi con il naso piantato nel tuo collo, annuso il tuo odore che tanto amo.

Con naturalezza riposiziono la mia mano sul tuo seno, come se il suo posto fosse quello. Rincominci ad accarezzarmi la schiena, non mi sentivo così… protetta, tranquilla da quando ero bambina.

“Io sto bene solo con te!” sento la tua mano stringermi forte a te.

Non so perché, non mi era mai successo, vorrei che la tua mano calda, forte, fosse a contatto con la pelle, vorrei non indossare questa inutile tuta. Guardo la mia mano, così sottile sul tuo seno maestoso, te l’ho sempre invidiato, te l’ho sempre guardato con desiderio. Chissà com’è al tatto. Come sempre in casa tua non indossi il reggiseno, dici sempre che ti costringe, ti pesa e invidi il mio piccolo seno che non necessita di quell’armatura. Mi rendo conto che mentre penso a queste cose la mia mano si sta muovendo, ti sta accarezzando sovrappensiero, mentre la tua mano sulla mia schiena si è fermata, è quasi aggrappata a me. Vedo, attraverso la maglia, comparire il profilo del tuo capezzolo che cresce e spinge verso l’alto, giurerei che stai trattenendo il respiro. Non so perché ma sono attratta da quel capezzolo così grande, duro. Allungo le dita, lo accarezzo lo stringo, è duro, grosso, invitante. Le tue dita si aggrappano alla mia felpa, la stringono con forza.

“Ti prego smettila!”

“Perché!? Ti do fastidio!?”

“No…” sospiri.

Do una strizzatina a quella caramella gommosa, tu hai uno scatto sollevi la mano stringendo forte la mai felpa, me la sfili quasi, sghignazzo.

“Dai smettila non c’è nulla da ridere!”

“Ma è così divertente!” torno ad accarezzarti delicatamente il seno lascio stare quel pulsante così invitante. Ti rilassi un pochino ed appoggi la tua mano calda sulla mia schiena, sulla pelle. Mi piace sentire il tuo tocco sulla pelle, mi rilassa, mi muovo impercettibilmente per farmi accarezzare meglio, su tutta la schiena.

Mi ritrovo ad agitarmi sotto il tuo tocco, accompagno il movimento della tua mano con il corpo, mi tendo, mi curvo, mi allungo per seguirti nel tocco. Mi scopro a volerne di più, vorrei che le tue mani andassero un po’ più giù, le vorrei ovunque. Mi aggrappo al tuo seno, tesa nella speranza che la tua mano che si è fermata titubante all’elastico slabbrato dei miei pantaloni scivoli un po’più sotto…

Mi rendo conto che è la tua mano, il tuo tocco che voglio su di me… Nessun altro, solo tu.

Mi alzo di scatto a sedere folgorata da un pensiero, ti guardo negli occhi, i tuoi bellissimi occhi scuri, gli occhi più espressivi che conosco. In quegli occhi leggo paura, desiderio…e molto altro.

Mi sfilo la felpa, sono nuda davanti a te, che allarghi gli occhi, che…

“Ti prego non roviniamo tutto…” Non ti ascolto, mi chino su di te. Le mie mani ti tengono il viso, siamo nascoste dai miei capelli in una specie di tenda, ci siamo solo noi. Ti bacio. Il bacio più dolce e naturale che abbia mai dato, mai ricevuto. Un bacio morbido che sa di pulito, una lingua gentile. Le mie mani si bagnano delle tue lacrime.

“Non ho mai capito un cazzo” Ti bacio quegli occhi bagnati, ti lecco le lacrime salate poi torno alla tua bocca dolce. Bacio che si trasforma sempre di più, sempre più frenetico sempre più carico di desiderio.

Le tue mani sulla mia schiena a stringermi ad accarezzarmi, sono ancora timorose, come se avessero paura di superare un limite, ma io limiti non ne ho più, infilo la mano sotto la maglietta e agguanto quel seno che tanto desidero, quanto è grande, morbido, liscio, muovo il bacino contro di te, ti voglio! Ma…improvvisamente mi blocco, mi sollevo un po’ da te che mi guardi preoccupata.

“Ma… ma come si fa?!”

Finalmente ti vedo sorridere, anzi esplodi in una risata fragorosa.

“Andiamo di la!” Ci alziamo in piedi, allunghi un mano, mi accarezzi delicatamente una seno, poi mi prendi per mano e mi porti verso la tua camera. Mi sento strana, felice ma completamente nelle sue mani, voglio essere qui adesso con te.

Siamo in piedi davanti al tuo lettone, mi guardi, come se aspettassi qualcosa, come se aspettassi il via. ti prendo il bordo della maglietta e la sollevo molto lentamente, ti guardo negli occhi, non mi faccio distrarre neppure quando la maglietta si incastra nel seno e lo solleva, neppure quando si libera e lo sento cadere con un buffo rumore, neppure quando la maglietta passa davanti al tuo viso distolgo lo sguardo, ma quando finalmente sei libera ti bacio, ti bacio e stringo il mio busto contro il tuo, la mia pelle contro la tua, il mio seno, i miei capezzoli duri contro i tuoi. Una scarica elettrica mi attraversa il corpo e come presa da un raptus mi avvento sui tuoi calzoni, le tue mutandine, mordo e bacio tutto quello che trovo sulla mia strada, ti voglio nuda, poi anche io mi spoglio velocemente e … riprendo fiato.

Mi guardi sorridendo felice.

ti studio, ti guardo come non ho mai fatto, hai un seno meraviglioso, fatico a trattenermi da allungare una mano a toccarlo, la vita stretta, un pancino liscio, morbido, i fianchi appena un po’ larghi che viene voglia di appendercisi, le gambe tornite, piene di curve, e sei… completamente liscia, neppure un pelo, non me lo aspettavo. Guardo il mio cespuglio in versione invernale… mi viene da coprirmi, con una mano, imbarazzata, ma mi fermi.

“Sei bellissima!”

Mi accompagni sul letto, mi fai stendere dolcemente, sono nuovamente nelle tue mani. Mani che sanno dove toccare come toccare, mani che mi rilassano e mi eccitano allo stesso tempo, mani stupende, fantastiche si, ma nulla paragonabile alle tue labbra, alla tua lingua…

Percorri tutto il mio corpo, permetto alla tua bocca di saggiare ogni centimetro, mentre sono tesa come una corda di violino che aspetta solo di essere pizzicata. Stai infatti evitando con cura il centro del mio desiderio, mi stai portando al limite della sopportazione, tanto che quando finalmente appoggi le tue labbra morbide sul mio clitoride mi viene da urlare, un urlo di liberazione di disperazione, mentre vengo scossa dagli spasimi.

Ti sento ridacchiare mentre ti stringo con forza tra le cosce…

“Porca troia…”

“Che parole, rilassati poi, è solo l’inizio!” Mi dai solo qualche secondo di riposo e riprendi a baciarmi, leccarmi, le labbra, il clitoride.

Sono un lago, ma voglio di più, mi viene da pensare che un uomo adesso mi riempirebbe con il suo uccello, per farmi godere ma soprattutto per godere lui, ti guardo, voglio toccarti, stringerti, baciarti.

Guardo la tua testa tra le mie gambe, accarezzo i tuoi fantastici capelli, li sposto, voglio vedere il tuo viso, mi guardi, smetti di torturarmi e sorridi, ti accarezzo il viso, poi arrivo dietro la nuca, ti schiaccio contro di me ridacchi, sorridendo ti sollevo verso di me.

I tuoi occhi nei miei, scorri su di me, il tuoi seni strisciano sulla mia pelle, la tua gamba spinge tra le mie, la mia coscia bagnata da te.

Mi baci, il tuo sapore misto al mio, è inebriante, eccitante, spingo il bacino contro di te, spingo la gambe contro di te e ti bacio. Ti bacio, ti mangio, ti lecco, voglio sempre di più. Si sollevo il viso, ti bacio il collo, le spalle, ti agguanto le chiappe e ti tiro un po’ su, ti faccio capire cosa voglio. Scorri sul mio corpo, sento la scia del tuo desiderio risalire la gamba mentre affondo il viso nel tuo seno.

Scorri ancora su di me, lascio il tuo seno con rammarico, ma voglio scivolare più giù, voglio arrivare al centro del tuo piacere. Mi ritrovo con le tue gambe schiuse attorno al viso e davanti a me ho l’oggetto del mio desiderio.

Non l’ho mai fatto, non mi era mai venuto in mente, eppure so benissimo cosa fare. Faccio tutto quello che vorrei avessero fatto a me tutti quei ragazzi che sono passati tra le mie gambe, lo faccio e scopro che mi piace da matti, adoro il tuo sapore, adoro sentirti fremere sopra di me, adoro capire dai tuoi movimenti cosa devo fare e come, adoro stringerti con forza a me e costringerti a venire sul mio viso, riempirmi dei tuoi succhi mentre cerchi di scapparmi via.

Quando alla fine ti liberi, ti butti sul letto al mio fianco e mi baci, poi ti allontani e mi guardi strano.

“Ho sbagliato qualcosa?”

“No, anzi”

“Allora?”

Ti tiri su e ti siedi sul letto pensierosa, le gambe strette al petto.

“E adesso!?”

“Adesso e tardi e dobbiamo dormire” apro le coperte, mi infilo sotto e ti faccio segno di entrare con me, lo fai senza discutere ma ancora pensierosa quasi triste.

Ti stringo forte a me, annuso il tuo odore così rilassante, confortante, adagio il mio corpo contro il tuo, incastro le mie curve con le tue, ti scaldo, mi scaldi.

“Non mi serve altro”

“Adesso, ma domani…”

“Domani … mi sveglierò, vedrò te e sarò felice”

Scritto da:

Mi piace scrivere racconti erotici in cui mischio realtà e fantasia, hai letto un mio racconto? fammi sapere cosa ne pensi, consigli e critiche sono ben accette.

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