Chissà se c’è posta

Categoria: Etero
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Alla Gentil Donzella Emanuela.

Madam, la notte scorsa, girovagando sul web, in questo grande oceano immenso e sconfinato ho letto il suo annuncio, e come una folgore a ciel sereno, al cuor mi ha colpito la frase:

(astenersi arrapati e similari)

Con un gesto dettato più dall’istinto che dalla ragione, le ho scritto una missiva veloce e ahimè, abbastanza grossolana.

Oggi ho abbandonato la mia postazione, poiché non ho resistito alla tentazione di scriverle nuovamente, sperando in cuor mio di poterla conoscere più a fondo…

(tramite missiva intendo, non mi reputo, e non voglio darle l’impressione di essere un nero calabrone attirato dal miele)

Le ho inviato l’indirizzo del mio libro, dove ho inserito le mie novelle erotiche.

Son frutto della mia fantasia, sono dei manoscritti erotici e spero non volgari, ma se lei è contraria al genere non credo sia il caso che li veda, magari si potrebbe fare delle cattive idee sul mio conto: la cosa mi spezzerebbe il cuore.

Attendo con trepidazione sue nuove, a ben risentirci.

Messer Hantuan

P.S.

Ciao,

Non sono pazzo, non so se esisti, e forse questo mio messaggio finirà irrimediabilmente nel cestino.

(nel vero senso della parola)

Mentre scrivevo non so perché, ma mi è tornato alla mente Shaksper in Love (credo si scriva così)

È il film più romantico che io abbia visto, almeno ultimamente.

Anche se in questo caso sarebbe più opportuno:

Il film (c’è post@ per te)

Comunque torniamo a noi.

Ho trentasette anni, adoro fare sport all’aria aperta e giocherellare con il computer.

Potremmo chattare insieme!!!

Come Greggio nella pubblicità in cui invita la ragazza a visitare il suo sito…Internos…

Forse sono pazzo davvero, scrivere a non so chi declamando versi.

Ma in fondo sono dell’idea che la vita è già abbastanza piena di problemi ed è giusto prenderla con un po’ di filosofia.

Non so che dirti, chissà quante e-mail hai ricevuto, spero proprio che questo annuncio non sia uno scherzo e che tu abbia la compiacenza di ricambiare il mio messaggio.

Confido in una tua solerte risposta.

CIAO

Ah dimenticavo, l’indirizzo del mio sito è: http://members.xoom.it/hantuan/

***********

Guardava il messaggio appena stilato, apportandovi continuamente delle correzioni. Era conscio che l’impatto che la bella sconosciuta avrebbe avuto leggendolo sarebbe stato di primaria importanza.

Aveva fiducia, quell’ annuncio aveva riaperto la speranza, era stato particolarmente colpito dalla frase (astenersi arrapati e similari).

Nessuna donna avrebbe mai pensato di mettere una frase del genere in un annuncio, rischiando di perdere anche i soldi della telefonata per postarlo, sicuramente avrebbe optato più per un:

“Vogliosa ed insoddisfatta cerca stallone”

Avrebbe ricevuto sicuramente una valanga di mail.

Così dopo averlo riletto per l’ennesima volta finalmente cliccò su ” Invia”, tirando un sospiro, carico di speranza.

Interrompendo la connessione guardò l’ora: 02:35. Era tardissimo, l’indomani alle 07:00 doveva essere già fuori. Si accucciò sotto le coperte cercando di addormentarsi al più presto. La cosa non era facile: per buttar giù quella lettera ci aveva impiegato quattro ore, cercando le frasi più belle, e le parole più dolci che conoscesse.

Lacerante e inflessibile arrivò il suono della sveglia. Si alzò barcollando e con un mal di testa tremendo, neanche avesse bevuto due bottiglie di tequila.

Si vestì in fretta e furia, passando davanti al computer, si ricordò di Emanuela, della e-mail che le aveva scritto, quel pensiero fu come un raggio di sole che si apriva un varco in un cielo scuro di burrasca.

Il caffè lo avrebbe preso dopo, l’ascensore non arrivava, tre piani a piedi.

“Speriamo che la Panda non faccia i capricci e parta subito, ormai non va più, è scassatissima alla prossima rottamazione è da cambiare.”

Girò la chiave,

Brummm…

Si avviò al primo colpo.

Mai successo.

Neanche quando era nuova!

Guardò il cruscotto sbigottito, credendo di sognare, mentre la Panda indietreggiando lentamente ed inesorabilmente si andava a schiantare sulla macchina nuova fiammante della moglie del Professor Goldoni.

(quello del quinto piano)

Scense dall’auto, e alzando gli occhi vide la signora, quella zitella.

(È un classico in tutti i condomini che si rispettano, ci sta una tizia che sa tutto di tutti, sta tutto il giorno dietro le tende a spiare tipo F.B.I.).

– ‘Ngiorno, senta glielo dice lei al professore, oggi stesso presento la denuncia all’assicurazione, gli attacco un biglietto con i miei dati sul vetro. –

Così avviò nuovamente la Panda ancora più scassata e si diresse al posto di lavoro. Per strada incontrò una pattuglia, lo guardarono esterrefatti.

Il tempo sembrava non passare mai, come questo terribile mal di testa incessante. Pensava a lei, chissà se fosse vera, se gli avrebbe scritto.

La sera appena entrato in casa si sedette davanti al PC, fece per accenderlo, la tentazione di scaricare la posta era tanta, ma era meglio farlo dopo cena magari anche lei si collegava di sera e quindi poteva darsi che ancora non avesse letto il messaggio.

Strano, non vedeva l’ora di tornare a casa per scaricare la posta e ora il timore di non trovare un suo messaggio di risposta lo faceva star male.

Era al limite, sulla soglia della depressione, urgeva una terapia d’urto.

Niente.

Deciso.

Paninoteca e poi cinema, prese la giacca, uscì a piedi.

(la Panda è andata, appena è arrivato a cento metri dal lavoro ha esalato l’ultimo rombo, e poi kaputt!, un secco rumore metallico, poi il nulla)

***********

Entrando al cinema, l’odore dei popcorn lo colpì alle narici disgustandolo, nel panino che aveva mangiato vi era troppa senape, la birra poi era calda.

Il film non era granchè, nel cinema vi erano poche persone, davano la riedizione di un vecchio film rielaborato in versione boccaccesca. Più interessanti invece erano stati i suoi compagni di fila, che si trovavano seduti due poltrone più in là, erano entrati subito dopo di lui quando il film era appena iniziato.

Lei una brunetta con i capelli corti (l’aveva scambiata per un ragazzo).

Lui un tipo alto e muscoloso con i capelli rasati (tipo naziskin).

Anche loro non erano molto interessati al film. Dopo un pezzo iniziarono a pomiciare, la fioca luce del cinema non permetteva di distinguere bene i contorni. Lui le sollevò il maglione scoprendo e accarezzando le tettine così bianche e candide da sembrare due piccole lune, mentre lei gli tastava il pisello, almeno dai movimenti del braccio. Andarono avanti così per tutta la durata del primo tempo.

Durante l’intervallo il tipo rasato si allontanò, lei fumava guardandosi intorno. Come poteva non accorgersi di lui, in sala erano rimasti solo loro, tutti erano usciti per fumare tranne lei. Doveva essere un peperino, quando il tizio tornò con due lattine di Coca Cola, lei si alzò per farlo passare insistendo.

Non appena le luci in sala furono spente la ragazza ricominciò a toccarlo, e con il loro favorevole scambio di posti poteva vedere la sua mano ingioiellata scorrere lungo tutta la lunghezza del membro. Lui scivolò in avanti sulla poltrona, lei si chinò e mentre gli sbottonava i pantaloni, lanciò un’occhiata nella sua direzione.

Non voleva fare la parte del guardone, con molta indifferenza si voltò verso lo schermo, ma non resistendo alla curiosità dopo qualche minuto tornò a guardare verso i due ragazzi, incrociando subito gli occhi di lei. Sembrava sorridergli mentre faceva scorrere la lingua lungo l’asta: roteava la lingua sul glande, lo faceva sparire nella bocca aprendo le labbra e stingendolo con i denti bianchissimi, per poi muovere ritmatamene la testa avanti e indietro fino a farlo venire e ingoiando tutto. Quando ebbe finito lo guardò e con un sorriso smagliante si passò la lingua sulle labbra per raccogliere l’ultimo pochino di sperma rimasto.

Ecco perché lei aveva voluto scambiarsi di posto!

Voleva farsi guardare, mentre dava piacere al suo uomo, era un’esibizionista, lo prendeva in bocca mentre guardava lo sconosciuto, si calava nel ruolo di attrice sex, come la più spudorata pornostar.

Quando si furono ricomposti, i due ragazzi si alzarono, ma anziché uscire dalla fila delle poltrone dal lato da cui erano arrivati andarono nella sua direzione. Lui si alzò per farli passare. Passandogli davanti il ragazzo si soffermò e sporse i glutei all’indietro per constatare la sua erezione.

La ragazza gli domandò se si fosse incantato, lo incitò a procedere oltre, appena fu la sua volta guardò lo sconosciuto, e, alzandosi in punta di piedi lo baciò sulle labbra toccandogli l’erezione. In quell’istante si accesero le luci, lei andando via sorridendo gli sussurrò: “Chissà se ci si rivede? Ciao.”

***********

Mezzanotte era passata da un pezzo quando rincasò. Appena varcata la soglia, senza nemmeno togliersi la giacca accese il PC per poter finalmente controllare i risultati messaggi.

Avviò il programma di Posta Elettronica.

Invia e Ricevi.

Inserire la password.

Controllo nome e password.

Password errata.

– Come sarebbe password errata?! Stronzo di un compiuter, ti ritieni intelligente! Su di te ci fanno le metafore!” –

(È intelligente come un computer)

– Chissà a quale compiuter si riferivano. Sicuramente non a te, ti sembra il momento di fare i capricci? Dai riprovaci e attento a quel che fai se no ti formatto! E ci puoi giurare che lo faccio!” –

Connesso!

Messaggio da Virgilio club.

Xoomer.

Claris.

Ed infine il suo messaggio.

Oggetto: Mio Ardito,

Testo: Terra di Trinacria anch’io!

(Non è un replay, è strana come coincidenza, ma siamo tutti e due della stessa isola)

Per Messer Hantuan,

Mio signore, leggere i suoi versi è stato entusiasmante. Un poeta dei tempi andati non avrebbe saputo far di meglio. Le sue parole denunciano un’anima nobile e generosa. Han portato un po’ di gioia nel grigiore della mia esistenza. Quando le ho lette, affacciandomi dall’alto della torre, la mia prigione dorata, ho capito di non essere sola. Tenera creatura abbandonata in una landa desolata.

Spero di ricevere presto altre sue notizie,

Mademoiselle Emanuela

Ciao,

Come vedi, i pazzi siamo in due, ho cercato di ricambiare le tue romanticherie dei tempi andati, sono belle, ma non fanno al caso mio.

Ho trentatré anni, sono sposata con un uomo più grande di me, non lavoro, mio marito non vuole, dice che guadagna abbastanza per tutti e due, ma in realtà è geloso, ha paura che gli metta le corna, per questo non vuole che io esca di casa. Allora per svagarmi navigo nel web, mi diverte curiosare nelle pagine personali e negli annunci, peccato che le persone che rispondono agli annunci non abbiano fantasia, vanno subito al sodo scatenandosi in turpiloqui e volgarità, inviandomi delle foto in cui appaiono nudi e ridicoli, con i loro fisici glabri e per niente eccitanti.

Ti ho subito risposto per via dell’originalità del tuo approccio. Oggi sono rimasta in casa, e così stamattina appena lette le tue due e-mail, ho visitato il tuo sito, ho letto tutti i racconti, sono rimasta collegata un sacco, (alla faccia della bolletta).

Voglio confessarti una cosa: mentre leggevo le tue novelle mi sono accorta che mi stavo eccitando a tal punto da sentire le mutandine inzuppate dei miei umori. Dopo un po’ sono andata a lavarmi, mi sono immersa nella vasca piena di schiuma e ho socchiuso gli occhi pensando e scannerizzando (credo sia il termine più appropriato) i tuoi racconti, cercando di immaginare come potessi essere fatto.

(Ho desiderato intensamente che tu fossi con me nella vasca, per poterti toccare, tanto in due ci entriamo, è una Jacuzzi taglia extralarge)

Ma ripassando i tuoi racconti mi sono nuovamente eccitata al punto che mi sono masturbata, aiutandomi perfino con il manico dello spazzolone. Ho goduto un sacco, è stato molto bello, (erano anni che non lo facevo).

Sei fantastico, ma adesso ti saluto, spero che quando mi collegherò per inviarti questa e-mail troverò un altro dei tuoi messaggi.

Mi puoi scrivere tutte le porcate che vuoi e se vuoi inviarmi delle foto, io sto passando le mie immagini allo scanner, te le invierò in allegato al prossimo messaggio.

Un grosso bacio al tuo uccellone. SMACK!!!

La tua sempre di più troietta EMANUELA

P.S.

Dimenticavo di dirti: ieri il tuo messaggio mi ha risollevato, mi ero alzata con la luna storta. Perché lo stronzo che abita sotto di me, appena è uscito di casa, forse ancora sbronzo della sera precedente mi ha rovinato la macchina nuova investendola con la sua scassatissima Panda!!

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