E’ una bellissima foto!

Categoria: Etero
Letture: 471

E’ da quando l’ho sposato che l’aiuto con la contabilità dell’officina, due pomeriggi alla settimana mi siedo a questa scrivania traballante e gli sistemo i conti, senza di me sarebbe già fallito o sarebbe in prigione per casini con il fisco, non ci sa proprio fare con i soldi. In tutti questi anni non gli ho mai chiesto nulla, lo faccio volentieri però… però non sopporto quei maledetti calendari che anno dopo anno si susseguono su quel muro, proprio sotto l’orologio, qui davanti alla scrivania.

L’altro giorno prendendo un aperitivo con le mie amiche ne ho parlato con loro e scherzando mi hanno proposto di fare io un calendario e per vedere se gli fa piacere che ci sia sua moglie appesa su quel muro lercio. Loro scherzavano lo so, anche perché anche i loro mariti riparano l’auto da noi, però… però mi è rimasto il tarlo. Un tarlo che mi torna in mente ogni volta che guardo quei calendari… un tarlo che mi viene in mente ogni volta che su instagram mi imbatto in un nuovo post di Manuela la mia amica del liceo che fa la fotografa di moda, è bravissima e fotografa spesso delle ragazze incredibilmente belle e ogni volta penso “Chissà come verrei io in una foto del genere!?”.

Ora sono qui nel suo studio, elegantissimo e luminoso, chiacchieriamo del più e del meno per un’oretta poi il discorso vira sul mio lavoro, sul suo lavoro e finalmente sulla mia pazza idea. Lei mi guarda divertita, le piace l’idea e naturalmente mi dice che lo farebbe gratis per dare una lezione a quel troglodita di mio marito.

Però…”Io mi vergogno…”

“Di cosa?”

“Ho più di quarant’anni ormai…”

“Abbiamo più di quarant’anni e allora?”

“Allora…io non ho mica più il fisico di vent’anni fa…”

“Neanche io, siamo cambiate, ma sono sicura che potremmo divertirci e forse insegnare qualcosa a tuo marito”

“Dici?!”

“Sicuramente e poi… così a occhio direi che ti sei mantenuta bene, fai palestra?!”

“Pilates” sorride, prende l’agenda

“Martedì prossimo!?”

“EH? AH…Si ok va bene!”

“Ti passo a prendere io”

“Dove andiamo? Devo prepararmi in un qualche modo?”

“Penso a tutto io, vestiti, location, vai benissimo in tuta poi ci penso io a te”

Il sorriso che si forma sul suo viso un pochino mi preoccupa ma decido di fidarmi.

E’ martedì, Manu mi è passata a prendere con la sua auto, sui sedili dietro vedo dei borsoni di vestiti e materiale fotografico, sono un pò tesa ma lei come sempre riesce a distrarmi mentre mi porta in periferia, in una zona industriale, ci fermiamo davanti ad una fabbrica abbandonata, lei scende e apre il cancello con delle chiavi. “è di un mio amico” mi fa l’occhiolino, lei non è sposata e di amici ne ha parecchi da quello che racconta. Parcheggia l’auto al interno di un capannone vuoto, questo posto è abbandonato da anni, l’edera ha ricoperto i piloni della struttura, l’erba è cresciuta a ciuffi nelle crepe della pavimentazione, qua e là si vedono dei macchinari arrugginiti.

“Eccoci quà! pensavo che per un’officina fosse erfetta una location postindustriale, dai spogliati!”

“Come? Qui?!”

“Non c’è nessuno, solo noi due, ti vergogni!? iniziamo bene!”

Apre il baule dell’auto e prende dei borsoni di vestiti, poi mi guarda mentre mi tolgo la tuta rimanendo in mutande e reggiseno in bilico sulle scarpe da tennis, sorride poi mi lancia un paio d ciabattine di plastica e inizia a scavare nei borsoni. Le prime foto le facciamo con un vestito da sera rosso fuoco, niente di così esagerato, ma per indossarlo mi ha costretto a cambiare biancheria facendomi indossare un completino davvero sexy.

Le prime foto servono solo per farmi rilassare, infatti man mano che ci prendo gusto lei mi fa mostrare un pò di più. Mi ritrovo con solo un perizoma minuscolo a cavalcioni di una tubatura arrugginita senza neanche rendermene conto, mi diverto davvero, lei è bravissima a farmi sentire bella come le modelle vere, non ho più nessun imbarazzo con lei, ridiamo e sono felice, alla fine giro per il capannone completamente nuda senza nessun problema.

Facciamo davvero tanti scatti, alcuni sexy, altri ammiccanti alcuni davvero molto erotici…ma per cena sono già a casa con tutone a mollettone che preparo la cena per la famiglia.E’ passata una settimana quando Manuela mi chiama, ha fatto il calendario, non solo le foto erano così tante e belle che ne ha stampate alcune e il resto le ha messe in una chiavetta usb, posso andare a ritirare tutto in tipografia, lei è già partita per l’altra parte del mondo per lavoro. Quando il ragazzo della tipografia mi passa il pacco con le mie cose mi rendo conto che molto probabilmente lui ha visto le mie foto, avvampo preoccupata, ma lui mi sorride gentile, gli sorrido anche io. Passo una settimana guardando quel calendario, è davvero bello, elegante, il mio viso non si vede mai, io mi riconosco benissimo però e sicuramente anche mio marito, ma chissà se anche gli altri? forse dovevo chiedergli di fotoshopparmi un pò di più?!Oggi è il primo del mese, sono in officina, guardo il calendario sotto l’orologio nessuno ha girato il mese, giustamente cosa gli interessa a loro dei numeri dei giorni? loro guardano solo alle donnine…Prendo coraggio e sostituisco il calendario, la prima foto è quella dove sono di spalle, appoggiata ad una balaustra arrugginita e mezza coperta di edera, in punta di piedi, le gambe tese, il culo incorniciato da un piccolo perizoma di pizzo nero… non sono male, no direi proprio di no… Lo vedo come i clienti che passano da me in ufficio guardano la foto, non immaginando che quella sono io e…mi piace, mi eccita. Anche l’aiutante di mio marito passa, fischia e si fa scappare un “Cazzo che culo!” Che mi fa scoppiare a ridere, ma neanche lui mi riconosce.È tardi quando mio marito finalmente entra in ufficio, non si accorge subito della foto, solo quando gli chiedo una cosa su una data si volta a guardare e…Resta interdetto, ha notato qualcosa di strano.

“Hai cambiato il calendario?!?”

“Si, ti piace?!”

“Si ma…” Si volta a guardarmi, ha gli occhi enormi per lo stupore

“CAZZO ma sei tu?!”

“Si visto che non vuoi togliere il calendario con le donnine nude almeno che sia io quella donnina che guardi!”

“Ma…ma…ma non lo guardo solo io!!”

“No infatti l’hanno visto già in parecchi, compreso il tuo assistente…”

“E…”

“No nessuno mi ha riconosciuto”

“Io si…” Si avvicina a me lentamente.

“Stammi lontano con quelle mani sporche di grasso!” Continua ad avvicinarsi sorridente

“Dai e se entra qualcuno?!?”

“Ho chiuso ero venuto a chiamarti per andare…”

Mi bacia mentre con le mani afferra le mie chiappe sporcandomi sicuramente i pantaloni.

“Adoro questo culo!”

Mi gira di scatto, con una mano mi slaccia i pantaloni mentre l’altra è sotto la maglietta ad afferrare un seno, sento le sue mani grandi e ruvide sporche di olio, so che mi sta sporcando tutta ma … Quel tocco mi eccita. Poi mi spinge sulla scrivania e mi strattona giù pantaloni e mutandine.

“Adoro questo culo!”

Mi dà una sculacciata mentre lo sento armeggiare con la tuta da lavoro poi sento il suo uccello tra le mie chiappe. Mi afferra per i fianchi, me li allarga un po’ e spinge il suo uccello tra le mie labbra dove affonda di botto senza problemi, mi sfugge un urletto lui ride ed inizia a scoparmi con forza.

“Chi ti ha fatto le foto?”

“Ma..ma.. Manuela”

“È davvero molto brava!”

“Si…”

Pompa sempre più forte mentre la scrivania troppo leggera e traballante si muove sotto i suoi colpi.

“Dimmi la verità, ti sei eccitata a mostrare quella foto, ti piace!”

“Si mi piace che la guardino, immagino che si eccitino…per me”

Mi prende per la coda, la tira, mi obbliga a curvare la schiena mentre contina con un ritmo pazzesco, mi gira la testa, mi bacia è completamente fuori. Questa posizione è scomodissima ma cavolo lo sento fino in golaMi lascia un attimo i capelli e mi sfila la maglietta, sono completamente nuda tra le sue mani, vedo il mio corpo striato dall’olio dal nero delle sue mani, sento l’odore dell’officina, di mio marito su di me, mi piace, mi fa sentire sua. Continua a pomparmi senza pietà, la scrivania sbatte contro le mie anche spostandola sempre di più, fino a che non sbatte contro il muro, ora ogni colpo passa dal suo corpo al mio, dal mio corpo alla scrivania, dalla scrivania al muro, ogni colpo una botta al muro, una botta che si trasforma in un boato che rimbomba nell’officina.Lui ride ma io sento montare dentro di me l’onda, non mi trattengo più, ad ogni colpo urlo, butto fuori l’aria, sbuffo, rantolo, lui si aggrappa ai fianchi per metterci più forza mentre io perdo il controllo, tremo mi agito, urlo tutto il mio piacere mentre l’onda mi attraversa, lui perde il ritmo, mi accascio sulla scrivania, l’ondata è passata arriva la stanchezza, il suo uccello si sfila e spara tutto il suo piacere sulle mie chiappe, sulla mia schiena…Sono distrutta, lo sento che finisce di svuotarsi su di me, poi si stravacca sulla sedia, lo guardo dopo tanti anni è sempre bellissimo.

Guardo il suo corpo muscoloso, l’uccello ormai mezzo moscio ma ancora mostra parte della sue dimensioni importanti, il sorriso soddisfatto mentre guarda il calendario appeso al muro.

Si alza e camminando a fatica con i calzoni alla caviglia prende il calendario e torna alla poltrona.

“È davvero molto brava la tua amica”

“Stai dicendo che è tutto merito suo!?”

“Cazzo guarda questa foto!!! Eh?!? Ah! No no, tu sei bellissima anzi dal vivo sei ancora meglio…”

Mi guarda, io sono ancora a novanta sulla scrivania, sento il suo seme che cola sulla schiena, tra le chiappe, si alza prende il telefono e mi fa una foto, la guarda soddisfatta poi me la invia.

“Sul prossimo calendario metti anche questa foto”

prendo il telefono, la guardo, sono incredibilmente erotica, la pelle striata dal nero del grasso e dal bianco del suo seme, il culo in su, i calzoni alle caviglie i capelli sparsi sulla scrivania, i fogli sparsi in giro…

“Si è una bellissima foto!”

Scritto da:

Mi piace scrivere racconti erotici in cui mischio realtà e fantasia, hai letto un mio racconto? fammi sapere cosa ne pensi, consigli e critiche sono ben accette.

Commenta  

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *