Finale: sputi e sborra, leccate e redenzione

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Categorie: Dominazione, Orgia
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Eccomi nella penombra del corridoio, tutta sconvolta dal trattamento subito in cella: sono stata appesa per il collare e sfondata in tutti buchi. Il sesso strangolato è stato davvero strano: mentre mi pompavano mi sembrava tutto confuso ma quando sono arrivati gli orgasmi li ho sentiti molto più forti. Ora però non posso perdermi in riflessioni. Devo raggiungere il fondo del corridoio, dove spero di trovare la cella di Alessio. Sono circondata da cazzi, uomini di vario tipo si sono disposti su due file, una per lato. Sono già belli in tiro: se voglio arrivare in fondo, li dovrò accontentare tutti. Appena avanzo a gattoni come mi è stato imposto, i primi due mi sbarrano la strada: niente di cui spaventarsi, ma mentre inizio a segarli con energia sputandoci sopra sento nuovamente il guinzaglio tirarmi e qualcuno prendermi per i fianchi. Sto per girare la testa per capire cosa stia per succedere quando quando il mio culone viene sconvolto da due schiaffi secchi.
«Nessuno ti ha detto di fermarti!»
E come se niente fosse, la persona che tiene il guinzaglio mi spalanca le chiappe ed entra tranquillamente, tanto ormai la strada è stata asfaltata dai cazzi e la sborra dei suoi compagni.
Inizia la tortura: ho dolori muscolari ovunque, sono in una posizione scomoda e non posso sfogare l’eccitazione dell’inculata perché devo fare sborrare qui due. Fortunatamente non sono molto resistenti e appena inizio a giocare con la lingua sulla cappella di uno, schizzano entrambi nello stesso momento: uno mi riempie la bocca, l’altro mi spruzza sulla guancia. Qualche goccia raggiunge l’occhio sinistro bruciandomi un sacco, ma non ho tempo per lamentarmi, infatti come ringraziamento prima di farmi avanzare, mi sputano entrambi in faccia. Inizia così una specie di processione in cui cazzo dopo cazzo ci vedo sempre di meno e le mie braccia perdono forza. Arrivo alla fine che sono sputacchiera ricoperta di sborra, avanzo alla cieca spinta dalle botte di cazzo, come se fossi un pupazzo e l’uomo misterioso che mi incula la mano che mi fa muovere. Poco prima di perdere sensi sento un’ululato animalesco: «Sììì ti sborro nel culo!!».
Quando mi riprendo il corridoio è nuovamente deserto, ora che il piacere è passato sento solo dolori e bruciori ovunque, ma credo di essere arrivata a destinazione. Raccolgo le ultime energie e apro la porta della cella davanti a me, lasciata aperta come premio. Alessio si siede di scatto sulla branda, svegliato di soprassalto: i suoi occhi sono sgranati, ha davanti a sé una valchiria che troneggia su di lui, coperta sì di sborra e chissà cos’altro altro, ma che si staglia orgogliosa e lo guarda dall’alto in basso. In quel momento vorrei dire tante cose ma non sono ancora lucida e me ne esco semplicemente con un
«Puliscimi, con la lingua, TUTTO!»
Senza dire una parola inizia a succhiarmi le dita dei piedi. La sua leccata è dolce ma precisa, non dà fastidio o solletico. Mentre risale verso i miei buchetti penso a come sono cambiate le cose nel giro di questo anno e mezzo. Prima di trasferirmi avevo una visione romantica del sesso, invece qui ho sperimentato di tutto e di più, fino a non capire bene cosa faccia davvero per me. Quando la sua lingua inizia a ripulirmi il clitoride però ho una sensazione strana, che mi riporta a quella serata. Quella in cui mi ero infilata nuda nel letto di Alessio e l’avevo fatto per la prima volta. Anche se dovrei essere totalmente anestetizzata da tutto quello che è successo, il suo tocco mi fa ritornare su di giri, ma non voglio dargli quella soddisfazione, allora lo prendo per i capelli e lo tiro un po’ più in su. Con me, fino alla giornata delle punizioni era stato un’amante dolce e premuroso, anzi io nella mia ingenuità pensavo fossimo insieme. Invece lui era completamente soggiogato dalla dottoressa Giulia e lo è tuttora. Devo vendicarmi. Purtroppo il mio corpo mi dà dei segnali diversi, infatti appena appoggia la lingua sul mio seno non resisto: prendo la sua testa tra le mani e lo bacio con passione. Ora che mi ha ripulito ci sdraiamo insieme a letto e lo facciamo come se fosse la prima volta per entrambi. Siamo eccitatissimi ma anche impacciati: mentre le nostre lingue roteano come forsennate, lui sale sopra di me stringendomi più forte che può. Sento che viene dopo qualche colpo. Non vuole staccarsi, inizia a singhiozzare per poi esplodere in un pianto fragoroso.
«Perdonami Milena»

EPILOGO
Il giorno dopo, il caos: Alessio racconta la verità e la clinica De luca precipita nello scandalo, la primaria Giulia Corsetti è costretta a dimettersi. Purtroppo non subirà mai un processo per le sue malefatte, invece l’ordine dei Medici decide di radiarla dall’albo e quindi si vede costretta a ritirarsi a vita privata. Alessio grazie alla sua collaborazione ottiene una riduzione della pena, ma deve scontare ancora un’anno. Io lo vado a trovare come sempre, ma c’è una novità: grazie al “servizio” mio e delle ragazze, una volta al mese ho un diritto a una visita notturna. L’unica cosa certa del mio futuro è che voglio diventare un’infermiera in gamba. Infatti al contrario di Ramona o Alessio stesso, le mie avventure non mi hanno portato a trarre delle conclusioni: non so se una volta che uscirà di galera vivremo insieme felici e contenti, magari dietro l’angolo mi aspetta un nuovo amore. Oppure ci sono altre esperienze che il mio lato oscuro vuole sperimentare, ma con degli sconosciuti, chissà… D’altronde questo è stato solo un nuovo inizio, spero che il meglio spero debba ancora venire!
FINE

Note finali:

Eccoci giunti alla fine di questa trilogia. E´stato un piacere rivisitarla al meglio. Per un pò penso che mi prenderò una pausa per cercare nuova ispirazione. Grazie di aver letto fino alla fine!

Nella raccolta:

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Scritto da:

Scrivo le mie fantasie per sfogarmi ed eccitarvi 😈.

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