Giulia Sara Salemi e il fratello – seconda parte

Dopo che ebbero finito la cena Giulia andò a fare la doccia. Era un po’ inquieta, le era piaciuto essere scopata dal fratello quel pomeriggio, ma sentiva dentro di sé che tutto ciò fosse sbagliato, e peccaminoso. Fu con quest’animo che iniziò a lavarsi e, quando sentì la macchina dei genitori allontanarsi, solo allora si ricordò di quello sguardo che le aveva rivolto il fratello durante la cena, quando loro padre aveva detto loro che sarebbero stati nuovamente soli. “Non lo farà” pensava lei, “per una volta potrà anche andare bene, anche se già così è sbagliato, ma non può esigerlo per sempre” poi riprendeva “nel caso me lo proponesse, beh, rifiuterei, si, ecco, semplicemente rifiuterei…”; si accorse solo dopo un po’ che stava facendo quei ragionamenti che nel mentre si stava toccando con insistenza, quasi a voler risvegliare nel suo corpo quelle sensazioni provate il pomeriggio. “Cosa mi prende?!” si rimproverò, e uscì dalla doccia.

Si mise l’accappatoio, si asciugò il corpo e poi i suoi lunghi capelli.

Stava finendo di pettinarsi quando d’improvviso la porta del bagno si spalancò ed entrò suo fratello. Giulia fu spaventata, sia dalla velocità con cui aveva aperto la porta, sia dal fatto che, vedendolo, lui era completamente nudo, e col pene in erezione.

– Sei pronta sorellina? – le chiese sfoggiando quello stesso ghigno che aveva durante la cena.

– Pronta a cosa?! E poi cosa ci fai qui nudo? Vattene!

– Hahahahah, pronta a cosa dici, che sciocca – e riprese:

– Pronta a quello che anche tu vuoi, a quello per cui hai lasciato la porta del bagno aperta, lasciandomi entrare facilmente – e detto ciò prese ad avvicinarsi a lei.

– No, fermo, non voglio farlo di nuovo, siamo fratelli – disse lei, indietreggiando.

Ma ad un tratto Giulia fu con le spalle al muro. Lui allora la squadrò dalla testa ai piedi e allungò una mano verso il nodo della cintura dell’accappatoio.

– Stasera ci divertiremo Giulietta, vedrai… – e detto ciò slegò con un gesto rapido il nodo, le aprì l’accappatoio e le mise una mano sulla figa.

– AAHH! – esclamò lei sorpresa.

– Ammettilo dai, che non vedevi l’ora… – lui sembrava più deciso che mai, mentre lei se ne stava ferma contro il muro con una faccia preoccupata e l’accappatoio aperto che ormai le copriva solo le spalle e le braccia. Suo fratello iniziò a infilarle un dito nella vagina.

– Aaammmhhh – Giulia iniziava ad ansimare.

– E ammettilo, che lo vuoi anche tu – continuò il fratello, iniziando a muovere il dito che le aveva infilato nella figa. Ma non riuscendo ad ottenere da lei una risposta, rincarò la dose:

– Stai zitta eh, ma tanto si vede che ti piace sai –

– No, non è vero – rispose Giulia ansimando.

– Sì invece, e sai cosa ti dico… – e le infilò un secondo dito nella vagina, iniziando a masturbarla con forza.

– AAHH! Piano! – fece lei.

– Sai cosa ti dico Giulia… – riprese lui.

– A me sembri proprio una puttanella che non aspetta altro di essere scopata –

– No, non sono una puttanaaaahhh – fece lei gemendo.

– Sì invece che lo sei, e sai qual è il bello? Che adesso tu sei la mia puttanella! – e le infilò le due dita il più in fondo possibile, facendola urlare.

– Aaaahhhh!

– Bene, ne ho abbastanza – disse lui, poi la staccò dal muro e la portò di forza in camera sua. Qui, mentre lei continuava a mugugnare cose del tipo “non è giusto”, “chissà se ci scoprono”, “ce ne pentiremo”, suo fratello la tolse l’accappatoio di dosso, denudandola, sfilò da esso la cintura poi spinse sua sorella sul letto. Lei cadde di pancia, e subito lui le fu addosso per bloccarle le mani e legarle con la cintura dell’accappatoio. A quel punto, resasi conto che le sue suppliche non avevano sortito alcun effetto, lei iniziò a divincolarsi; ma non sembrava molto convinta, inoltre aveva già i polsi legati, e ancora una volta si trovava in balia degli eventi.

Suo fratello allora la sollevò dal letto e, ammirata sua sorella nuda e immobilizzata, che continuava con le sue inutili prediche, la mise in ginocchio e le mise il cazzo in faccia.

– No, non puoi farlo – disse Giulia dopo che lui ebbe iniziato a passarle il pene sulle sue belle labbra.

– Sì invece, ora apri la bocca, fai la brava –

– Mmmm smettila! No, non te lo permetto! – riprese decisa.

A quel punto lui si abbassò, inginocchiandosi di fronte a lei.

– Ah non vuoi ubbidire Giulia?

– Lo sai cosa faccio se non ubbidisci? – e detto ciò le passò una mano sul sedere e iniziò a passarle un dito sulla circonferenza dell’ano.

– Cosa?! No! Non ci pensare neanche!

– Oh sì invece Giulia, se non mi dai retta te lo metto proprio lì! – e si rialzò.

– Allora? La apri quella bocca o no?

Giulia era esterrefatta, non sapeva più cosa aspettarsi dal fratello, ma comprese di non poter farci niente per cui, lentamente, aprì la bocca, permettendo al suo cazzo di entrarci.

– Ooohhh brava sorellina – le disse mentre iniziava a muovere il bacino in modo da far entrare e uscire il membro dalla bocca di Giulia.

– Così ti voglio, porca e ubbidiente –

Usò la bocca di Giulia a suo piacimento per svariati minuti; gli piaceva vedere la sorella cercare di resistere al suo cazzone, che periodicamente le faceva scivolare giù per la gola facendole emettere quei gargarismi e versi che lo faceva eccitare ancora di più. E poi adorava vedere la faccia di lei, che si contraeva in una smorfia quando glielo metteva in profondità, e si distendeva, cercando di riposare, quando invece glielo sfilava, pretendendo che lavorasse con le labbra sulla sua cappella bagnata. Ovviamente a causa di quei soffoconi prolungati Giulia lacrimava copiosamente, cosa che le donava ancora di più un”aria da schiavetta sottomessa; proprio quello che voleva il fratello.

Quando lui vide che lei iniziava seriamente a non farcela più a continuare quell’attività così impegnativa, le tolse il cazzo dalla bocca, che ne uscì completamente ricoperto dalla saliva di Giulia, la prese sotto un braccio e la fece alzare.

– Sei stata brava sai, mi hai fatto godere – le disse strizzandole le guance e facendole uscire dalla bocca un po’ di saliva.

– E poi così sembri proprio una puttanella, la mia puttanella –

E detto ciò la piegò a novanta sul letto e le diede qualche sonoro schiaffo sul culo.

– AAHH! – esclamava lei appena la sua mano impattava contro le sue natiche.

– Mmmm basta – sussurrava ogni tanto senza grande convinzione.

– Smettila di piagnucolare Giulia, tanto lo so che ti piace –

Lei non annuiva, non voleva ammetterlo neanche a sé stessa, ma in effetti stava godendo e non poco a farsi usare in quel modo da suo fratello.

Dopo averle assestato un altro paio di colpi sul sedere le disse:

– È ora di iniziare a fare sul serio non credi? – e la schiaffeggiò di nuovo.

– AH! Mm mm – mugugnò lei, e fece segno di sì con la testa.

– Brava la mia puttanella, allora preparati, ora viene il bello –

Prese il cazzo e glielo infilò direttamente tutto nella vagina.

– Aaaaahhh

– Ah sì, adesso inizia ad orgamsare brava, lo sai che mi eccita un sacco? –

Iniziò a scoparla da subito con forza; lei, a novanta e con le braccia legate, iniziava a godere per davvero, grazie alla bravura del fratello e al suo lungo membro, che non smettevano un attimo di sbatterla da dietro. Lui invece se ne stava a guardare il suo cazzo che entrava e usciva dalla figa di Giulia, e dopo un po’ iniziò a soffermare lo sguardo sul culo di lei, che si muoveva ritmicamente al progredire dei suoi colpi.

Era proprio bello, pensò, perfetto, sodo e forte, tondo e pieno; un culo che sognava mezza Italia, che aveva visto più e più volte ritratto nei post accattivanti di lei e su cui, glielo avevano detto, tutti i suoi amici non smettevano di segarsi, ripetendogli quanto lui fosse fortunato ad avere in casa quella figa di sua sorella. Adesso quel culo lo aveva lì, nudo, di fronte a sé, e a lui sembrava quasi che lo implorasse di coinvolgerlo in quell’amplesso incestuoso.

“Non posso farmi scappare quest’occasione”, pensava mentre continuava a scoparla, “sarei un matto se me la lasciassi sfuggire di mano”; “devo farlo, scusa sorellina”, e le tolse il membro dalla vagina.

Lei rimase sorpresa, girò la testa e disse:

– Perché ti fermi? – ma subito vide il fratello prepararsi, sentì il suo pene fra le sue natiche, pronta a violarla.

– NO, fermo! Non ti azzardare!

– Scusa Giulia, ma devo proprio farlo –

– No! Aspetta, ti ho fatto il pompino, perché devi farlo?!

– Non posso non farlo, ho troppa voglia, e in ogni caso sono sicuro che ti piacerà –

– N-no, ti prego –

Provò a muoversi, ma venne subito bloccata con facilità dal fratello; allora iniziò a singhiozzare e a pregare di ripensarci; gli promise che lo avrebbe lasciato fare tutto quello che voleva con la sua figa, che gli avrebbe fatto mille pompini e tutte le seghe del mondo, ma non ci fu verso di convincerlo.

Suo fratello si era preparato, aveva la cappella appoggiata sul suo ano, e quando si fu deciso iniziò lentamente a penetrarlo.

– N-n-nooohhh – ansimava lei mentre sentiva il suo culo dilatarsi.

– Mmmaaaahhh! – strinse i denti, preparandosi al peggio.

Il pene del fratello entrava lento e inesorabile nel suo retto, facendole vedere le stelle; quando fu quasi del tutto dentro lui vibrò il colpo finale, e si distese su di lei.

– Aaaaahhhh –

Lei urlò, e un’altra lacrima le rigò il viso.

Era la prima volta che Giulia veniva inculata così: in passato un suo ex fidanzato aveva provato a infilarle la cappella nel retto, anche lui attratto dal suo culo divino, ma lei lo aveva respinto con decisione. Ora invece non ci poteva fare niente, suo fratello, sopra di lei, l’aveva penetrata con tutta la lunghezza del suo cazzo, e adesso si preparava ad estrarne una parte, per poi tornare a penetrarla con forza.

Anche per lui era la prima volta che faceva anale, e gli stava piacendo tantissimo, un po’ perché vedeva la sorella soffrire, succube delle sue decisioni; e un po’ perché quel buco era più stretto della figa di lei, e gli sollecitava non poco il cazzo.

– Aaaahhh –

– Aaaahhh! –

I gemiti di lei rimbombavano nella stanza ad ogni colpo che subiva: ogni volta che il cazzo del fratello rientrava nel suo retto con prepotenza un dolore la faceva gemere, ma contemporaneamente a quel dolore, inizialmente molto intenso ed ora via via più sopportabile, si stava insinuando un piacere nascosto, istintivo e carnale, che la faceva godere.

– Ti piace eh? Ti piace essere inculata vero? –

Giulia però non riusciva a rispondere, era troppo pervasa da quelle due sensazioni contrastanti per riuscire a rispondere. Ma il suo silenzio non fece altro che far arrabbiare il fratello:

– Avanti, rispondi troietta – e prese ad aumentare il ritmo.

– Aaaahhhh mmmhhh Aaaaahhhh –

– S-s-siiihhhh – riuscì a dire tra un gemito e l’altro.

– Aaahhh, lo sapevo che ti sarebbe piaciuto sai, hai proprio un culo perfetto per essere inculato –

– Mmmhhh

Lei sembrava non ascoltarlo, ma in realtà lo sentiva benissimo e le piaceva essere usata in quel modo dal fratello, che non smetteva di allargarle l’ano col suo enorme pene.

Dopo averla scopata per lungo tempo in quella posizione, lui decise di cambiare: la tirò su, le mise un braccio tra le braccia di lei e la schiena, in modo da tenerla ferma, le rimise il cazzo nell’ano e riprese a incularla da in piedi. Il movimento che le faceva fare, avanti e indietro, muovendola ritmicamente cercando di penetrarla più a fondo, le fece provare molto dolore, più di quello che sentiva stando sdraiata, per cui iniziò inevitabilmente ad urlare.

Suo fratello le mise una mano davanti alla bocca, per farle fare meno rumore, ma comunque si sentivano bene i versi di lei, soffocati dalla mano del fratello.

– MMMMHHH –

– MMMMHHH –

Il suo corpo veniva sbattuto avanti e indietro senza tregua, in un moto ritmico e veloce che la facevano gemere e soffrire.

Suo fratello invece era al settimo cielo, non si fermava un attimo e continuava a contemplare la sorella, inerme, che subiva quei colpi: le sue gambe erano rigide, il suo culo provato, le sue tette ballonzolavano a seconda del ritmo che lui impartiva, e la sua faccia era contratta in una perenne smorfia di dolore. Ad un certo punto lui aumentò la velocità:

– Aahh! –

– Aahh! –

– AAHH! – faceva lei ad ogni colpo che subiva, a distanza di pochissimo l’uno dall’altro.

Allora lui aumentò, sempre di più, sempre di più, finché vide che, probabilmente a causa del dolore o del limite della sopportazione, lei cercava di allontanare il bacino, e quindi il suo culo, da quel cazzo che la stava penetrando incessantemente. Decise di lasciarla andare, e la fece ricadere sul letto.

– Haha Giulia dovresti vederti, hai il culo aperto!

Effettivamente l’ano di lei era molto dilatato, e lui se ne compiaceva.

– Basta, ti prego, devi smetterla, mi fa male – riuscì a dire Giulia mentre riprendeva fiato.

– Finirò solo quando sarò venuto, lo sai bene sorellina – le sussurrò all’orecchio.

– D’accordo, ma non mettermelo più da dietro, ti prego – continuava lei tra un singhiozzo e un altro.

Suo fratello allora tornò ad ammirare l’ano di lei, rosso, umido e aperto: voleva indubbiamente continuare ad incularla, ma decise prima di lubrificare meglio il suo cazzo, in modo da farlo scivolare dentro più facilmente. Non aveva però dei lubrificanti a portata di mano, e allora pensò che la saliva di Giulia avrebbe svolto onorevolmente quel lavoro.

Fece in modo che lei si sdraiasse di schiena sul letto, con la testa che sporgeva un po’ oltre.

– Apri la bocca – le intimò allora il fratello. Giulia, che pensava di averlo convinto a rinunciare al suo piano e che volesse terminare l’amplesso in quel modo, non si oppose, e anzi, aprì la bocca con decisione, preparandosi a ricevere il membro fino in gola. Non aspettò molto affinché questa previsione si verificasse puntualmente: lui le infilò veloce tutto il pene in bocca, allungò un braccio e le mise una mano sulla figa, pulsante e bagnata, che non aspettava altro che essere sollecitata a dovere. Mentre muoveva il bacino per far entrare e uscire a dovere il suo cazzo dalla bocca di lei, con la mano iniziò a sgrillettarla, sentendo il corpo della sorella reagire subito pieno di piacere.

– Glglgl…mmmm glglghhh – i versi del pompino si mescolarono a quelli di piacere, e i due continuarono per cinque minuti buoni.

D’un tratto lui prese a torturarle la figa con più foga e velocità, lei allora iniziò a dimenare le gambe, il busto, e a muovere la testa, che non faceva altro che farle arrivare il membro del fratello più in profondità della sua gola. C’era poco da dire, Giulia stava per raggiungere l’orgasmo, lui se ne accorse e persistette, fino a quando le sue gambe non si chiusero attorno alla sua mano, e il suo pene fu prima completamente contenuto, e poi sfilato piano piano, dalla bocca della sorella.

Lei allora era molto provata, lacrime e saliva le rigavano la faccia, ma lui aveva raggiunto lo scopo, oltre a farla venire il suo pene era ora ben lubrificato.

– Ora è il mio turno Giulia, devi farmi venire –

Lei, che non si aspettava l’interruzione di quel pompino si preoccupò, sentì il fratello che la metteva a novanta sul letto, e riprese con le suppliche:

– Non nell’ano ti prego, mmm, se proprio vuoi mettilo nella vagina –

Ma lui aveva già deciso ed era determinato ad andare avanti. Le prese la mani legate con una mano, mentre con l’altra si prendeva in mano l’uccello, prendendo la mira proprio sul suo ano.

– Zitta e godi puttanella – e glielo infilò tutto d’un colpo.

– AAAAHHHH – un urlo più forte dei precedenti rimbombò nella stanza, lui riprese ad incularla e lei a soffrire e godere allo stesso tempo, anche se non lo faceva trasparire vista la sua perenne espressione facciale di dolore e le sue urla.

Il fratello la chiavò per una decina di minuti, alternando ritmi brevi a momenti più concitati e, proprio in uno di questi tratti dove aumentava improvvisamente la velocità, iniziò a sentire che era ormai agli sgoccioli.

– Haha, sto per venire! – disse; ma lei continuava a gemere vigorosamente, apparentemente incurante di quelle parole. Lui diede altri due o tre colpi, poi non ce la fece più: si distese su di lei con tutto il corpo, facendola cadere di pancia sul letto e, cercando di infilarglielo il più a fondo possibile, riversò una quantità spropositata di sperma nel retto di Giulia. Rimase poi in quella posizione ancora per qualche secondo, per assicurarsi che il suo seme non uscisse, poi si tirò su.

Giulia rimaneva distesa sul letto, con le mani legate dietro alla schiena, un’espressione in volto che mostrava tutta la sua stanchezza e il dolore che aveva subito, e il suo bel culo nudo il cui ano era rosso e ancora più dilatato di prima. Appena ebbe ripreso fiato disse:

– Wow sorellina, mi sono proprio divertito sai, spero che per te sia stato lo stesso haha – e le vibrò una poderosa pacca sulla chiappa destra.

– AH! – esclamò lei ormai priva di forze.

– N-n-non ci credo che… – iniziò a mormorare, poi si interruppe.

– Non ci credo che cosa? Che ti abbia inculata e sborrato nell’ano? – disse lui in modo altero.

– S-s-sì – mormorò Giulia.

– Beh, eppure è successo, ed è stato bellissimo – rispose il fratello, aiutandola ad alzarsi e iniziando a slegarle le mani. Lei allora era in piedi di fronte a lui, che lo guardava dal basso all’alto con uno sguardo dolce e supplichevole.

– Cos’è quella faccia? – le chiese lui.

– No… – riprese prendendole il mento e alzandolo leggermente.

– …se te lo stessi chiedendo, non sarà l’ultima volta che lo facciamo –

Lei allora abbassò lo sguardo, si bloccò un secondo e si scostò da lui, dirigendosi verso camera sua, con qualche goccia di seme che iniziava a colarle sulle gambe.

Scritto da:

Scrittore di racconti hot

Un commento

  1. Giollino
    01/07/2024
    22:22

    Ora che la strada è aperta può farci un giro anche il papà con la porcellina Giulia. Che secondo me lo gradisce anche più del fratellino.

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