Il mercato delle schiave

«Sappi però che mi crea disagio venire in questi posti!».

Presi la mano di Linda, la tirai a me e la baciai.

         «Lo so. Anche io sono stato venduto in un posto come questo. Non credere che per me sia facile, ma è necessario. Se le tue precedenti ragazze avessero accettato di tornare non saremmo qui. Ci servono almeno dieci ragazze al Cartago e ne sono tornate solo quattro.».

Linda sembrava dispiaciuta di non essere riuscita a riportare indietro tutte le precedenti ragazze. Su venti che erano, solo quattro avevano accettato la nostra proposta. Le altre avevano ancora troppa paura di Kero per tornare a Taled.

L’unico posto dove trovare le donne che ci servivano era il Mercato delle Schiave.

Da buon criminale come stavo diventando, uno dei principali campi da tenere sotto controllo era proprio quello del mercato nero, che si trattasse di oggetti o schiavi. Un vecchio locandiere mi aveva dato l’invito per l’asta che stava per iniziare.

Era mezzanotte e ci trovavamo fuori Taled. Il luogo dove questo tipo di affari si facevano non era mai lo stesso. Quella notte ci trovavamo nel quartiere commerciale di una delle cittadine che sorgevano qua e là nella regione.

Entrammo in un edificio in pietra, molto alto e molto vasto. Mi ricordava uno di quei grandi magazzini dove nel mio mondo si va a fare shopping.

Ci si aprì davanti agli occhi un vero e proprio mondo. Donne e uomini di ogni cultura e di ogni razza. Umani, uomini-bestia, persino creature intelligenti. Non ne avevo la certezza, ma mi sembrava di aver intravisto addirittura una sirena.

Ci dirigemmo verso un lungo corridoio, a noi interessavano le donne di razza umana.

Ci venne incontro una figura losca. Era un uomo di statura molto piccola e al tempo stesso incredibilmente robusto. Indossava un cappuccio nero. Si presentò.

         «Buonasera, mi chiamo Igor e stasera sarò il vostro assistente alla compravendita. Potete mostrarmi l’invito?».

Io indossavo un abito abbastanza elegante, pantaloni e giacca nera abbinate e un camicia bianca. Un farfallino nero andava a completare il mio look. Queste serate era come delle serate di gala. Più eri elegante e più venivi considerato. Motivo per cui la gente intorno era anch’essa vestita dignitosamente. La stessa Linda portava un abito da sera rosso con uno spacco che esaltava le sue gambe allungate e una scollatura elegante che mostrava la grandezza del suo seno in tutto il suo splendore.

Porsi il cartoncino con l’invito.

         «Mister Leo, le do il benvenuto a questa serata di acquisti poco legali. Vedo che la sua accompagnatrice è marchiata. È qui per venderla?».

Linda lo guardò in cagnesco. Avrebbe volentieri staccato la lingua a quel farabutto, ma si limitò ad incenerirlo con lo sguardo.

         «Nient’affatto. Linda non è una schiava. È qui in qualità di mia sottoposta per assistermi nella scelta.».

         «Le porgo le mie scuse. Solitamente i marchi vengono messi agli schiavi. Perdonate la mia incomprensione.».

         «Non si preoccupi Igor. Sono cose che capitano. Esponga pure a Linda la merce che ci consiglia.».

Lo strano uomo si girò verso la donna e fece un inchino.

         «Mi scusi ancora per la mancanza di rispetto. Seguitemi, prego.».

Il corridoio era molto lungo e portava in una vasta sala. Lungo le pareti sorgevano dei palchetti in legno su cui venivano esibite le ragazze in vendita.

         «Questo è il settore della merca comune. Qui potete scegliere le ragazze e fare offerte a prezzi abbordabili. In fondo alla sala invece c’è un banchetto con le iscrizioni per l’asta. Le donne più pregiate vengono vendute solo così. Va da sé che i prezzi sono decisamente più alti, ma anche la qualità lo è.».

         «Igor, ci iscriva all’asta. Intanto faremo un giro per vedere se c’è qualche articolo interessante anche qui.».

Passeggiammo tra i vari palchetti e Linda si guardava intorno disgustata.

         «Ce la fai?».

Le chiesi preoccupato.

         «E’ dura. Ma ce la faccio. Mi fa resistere il fatto che coloro che compreremo non dovranno più vedere posti come questo e non soffriranno le pene dell’inferno.».

         «Non credo siano felici di finire a fare le prostitute, Linda.».

         «Fidati. Molte di loro lo sperano proprio. Tante volte le alternative sono ancora peggiori.».

C’era una donna di colore sulla quarantina. Indossava solo una vestaglia trasparente che mostrava le sue grazie a tutti i passanti. Aveva dei seni veramente enormi, sicuramente alterati con la magia. Lunghi capelli neri come la notte e dei profondi occhi scuri. Aveva una sorta di piercing in mezzo alla guancia destra e portava un pelo ben curato sopra il suo sesso. Linda mostrò un certo interesse per lei.

         «Vuoi comprarla?».

         «Non possiamo comprare solo all’asta. Finiremmo tutti i soldi. Dobbiamo comprare minimo quattro ragazze oggi. Lei è una bella donna, sicuramente esperta nell’arte dell’amore. Vedi i seni spropositati. Il suo padrone sicuramente li ha fatti modificare per renderla più conforme ai suoi gusti. Ha perso di valore solo perché ha 39 anni. Per noi invece è un affare.».

         «Procedi!».

Linda si avvicinò al proprietario della donna. L’uomo era seduto su un’altra schiava che le faceva da sgabello umano. Una donna leggermente in carne, carnagione chiarissima e dei fini e lunghi capelli biondi. Il suo corpo era coperto di lividi. La picchiava. Un animale. Anche la donna di colore vista da vicino, non era in buone condizioni. Quell’uomo le teneva in riga con la frusta. Questo faceva abbassare notevolmente il prezzo.

Come vide Linda avvicinarsi ne fu abbagliato. Si alzò e le tocco un seno. Si girò rivolto a me con una delle mammelle della mia sottoposta ancora in mano.

         «Quanto vuoi per questa bellezza?».

Linda lo prese per il collo.

         «Avrai capito che non è in vendita! Anzi dovrai trattare con lei per il prezzo della tua schiava.».

L’uomo sbiancò.

         «Non so più nemmeno se voglio comprare da questo qui!».

Disse Linda ignorando il vecchio che si scusava.

         «Mi scusi. Mi scusi. Le farò un prezzo di favore.».

Linda parlò con lui solo perché voleva quella donna. La voleva togliere dalle grinfie di quell’animale. Quando notò la bionda in lacrime, mi guardò.

Capii subito che voleva prendere anche lei.

Feci di sì con la testa.

         «Quanto per tutte e due?».

«Oh ma lei, non è in vendita. È importante per me e onestamente …».

«Ridotte così, valgono mezza schiava l’una. Se poi consideriamo che non sono nemmeno giovani… non ci fregare, vecchio.».

L’uomo sembrava stizzito.

         «Quattro pezzi d’argento e le portate via entrambe.».

         «Uno d’argento e sette di bronzo!».

         «Non faccio mica beneficenza. Tre d’argento.».

         «Due. Ultima offerta.».

Il prezzo era stracciato. Quelle donne valevano molto di più, ma erano ridotte in condizioni pessime. Nessuno le avrebbe comprate.

         «Andata.».

Pagai l’uomo e presi con me le due donne. Le coprimmo con delle mantelle e ci dirigemmo verso l’asta. Igor ci venne incontro.

         «Presto, stanno per iniziare.».

Ci spostammo in una sala privata dove ci accomodammo su dei divanetti. C’era un grosso palco dove erano esposte nove ragazze. Le più pregiate di quella notte.

Erano molto belle, ma Linda aveva riconosciuto due delle ragazze. Ci aveva avuto a che fare quando era andata in visita a un bordello di Portus, dove lavorava una delle sue ex ragazze. Erano molto belle, ma in più erano in grado di usare la magia. La ragazza di colore in particolar modo aveva la capacità di leggere i ricordi delle persone attraverso il contatto fisico.

         «Dobbiamo prendere loro. A qualunque costo!».

Le finanze non erano un problema, Luc aveva fatto davvero un ottimo lavoro riportando dal suo viaggio una cassa piena di monete d’oro. Non aveva voluto dire come se le era procurate e, onestamente, a me non importava. Ci rendeva le cose decisamente più semplici.

Le prime sette ragazze furono battute all’asta. Per qualcuna di esse feci anche delle offerte, ma furono superate da altri. Avrei dovuto battagliare sulle ultime due. Ero andato al rialzo giusto per far spendere di più i miei avversari.

Il banditore chiamò sul palco le due ragazze insieme. La ragazza di colore aveva dei capelli lunghi e neri, era snella ma con le forme ben accentuate. Due labbra carnose che risaltavano sul suo viso. L’altra ragazza era bionda, carnagione chiara e occhi azzurri, color cielo. Aveva un seno piccolo, ma in compenso un bel sedere sodo.

         «I prossimi pezzi vengono venduti in coppia. Si chiamano Cristy e Jessie, entrambe di 26 anni. Lavoravano nel Sant Mary di Portus. Hanno la capacità di controllare la magia. Base d’asta 5 pezzi d’oro l’una. Al via le offerte.».

Feci subito la mia, ma fu superata da quella di un uomo dall’aria aristocratica.

Rialzai.

Il prezzo continuava a salire. La maggior parte degli offerenti abbandonò la sfida.

         «Il prezzo ora è di 15 pezzi d’oro a testa.».

L’aristocratico aveva alzato il tiro. Un prezzo davvero alto. Non erano in molti a poterselo permettere. Lo fissai intensamente. Volevo capire fino a dove si sarebbe spinto. Potevo fare ancora un’offerta, due al massimo. Linda era sparita da qualche minuto. Mi toccò all’improvviso e mi disse di offrire il massimo che potevamo permetterci. Mi fidai.

         «20 pezzi d’oro a testa! Per il signore con il farfallino.».

Il ricco uomo che era in competizione con me, si guardò nelle tasche. Si arrese. Erano mie anche loro.

Pagai e le portai via con me. Avevo speso più del previsto, ma le ultime due ragazze sarebbero state molto utili.

Tornammo in un’abitazione dove alloggiavamo per quella notte. Qui le schiave furono pulite. Linda abbracciò le due conoscenti e curò le altre due donne con una pozione, mentre io preparavo l’attizzatoio per la marchiatura. Le donne sembravano spaventate, ma Linda fu bravissima.

Si spogliò completamente e mostrò il marchio sui suoi seni. Lo fece toccare alle donne e spiegò loro che se fatto volontariamente non era doloroso.

Sputai sui loro ventri e lì decisi di porre il mio marchio. Nessuna di loro provò alcun tipo di dolore.

         «Vi abbiamo comprate per lavorare al Cartago, il bordello del signor Leo e gestito da me. Non sarete però schiave. Quel marchio magico è il simbolo di appartenenza a Leo e vi proteggerà da chiunque voglia farvi del male. Sarete donne libere e avrete un salario.».

         «Accettate il lavoro?».

         «Se non volessimo farlo?».

Chiese Cristy, la giovane di colore.

         «Lavorerete per me in un altro modo.».

Risposi.

         «Accettiamo!».

Tutte e quattro risposero in coro. Linda sorrise, mi baciò e si lanciò sul grosso letto dove le quattro stavano riposando. Iniziarono a baciarsi a vicenda. A toccarsi.

         «Fateci vedere come vi divertite!» disse Linda.

Le due ragazze iniziarono a toccarsi a vicenda, mentre le altre due più mature si misero a leccare le passerine delle loro colleghe più giovani. Si scambiarono diverse volte di posizione.

Mentre assistevo a quello spettacolo, Linda venne verso di me. Infilò la mano nei pantaloni e iniziò a segare il mio sesso duro. Mi baciava e intanto mi dava piacere.

         «Cristy, prendi un bicchiere!».

La giovane lo portò in fretta e furia, mentre la matrona mi portava al limite.

Puntò la mia cappella verso il bicchiere e mi fece venire nel calice.

         «Brindiamo a questa nuova avventura con il nettare del nostro Eroe.».

A turno tutte le donne presenti nella stanza bevvero un sorso del mio seme.

Un brindisi speciale che segnava l’imminente apertura al pubblico del Cartago.

Nella raccolta:

Un comune ragazzo si ritrova improvvisamente in un mondo fantastico in cui l'uso della magia è centrale. E' uno degli eroi che dovrebbero salvare il mondo da un male profetizzato, ma l'amore per Arianna lo porta ad essere schiavo. Inizia un viaggio di rinascita in cui l'Eroe Caduto, come viene chiamato, prende sempre più le sembianze di un criminale. Un mondo di magia, di affari e di tanto tanto sesso.

Scritto da:

Erotismo e libertà. Sono le cose che cerco e che metto nei miei racconti. Parlare e raccontare di sesso ci aiuta a metterci a nudo e a superare certi limiti che forse non avrebbero nemmeno senso di esistere. Scrivetemi a masterAce1899@gmail.com

4 commenti

  1. linda
    29/06/2022
    12:03

    Oltre l’erotico che in questa puntata della saga , viene meno ,resta impreso l’affare – quello delle femmine rese come merce in vendita .(giusto parentesi per dire che preferisco l’erotico all’affare )Ma se hanno comprato da chi hanno venduto , sara per le ragazze il solo mestiere del tipico bordello probabilmente ora più curato , oppure come extra ,anche il saziare , soddisfare le voglie dei soci ? Intrigante quindi aspetto il seguito

  2. Laura69
    29/06/2022
    15:20

    Complimenti, scrivi davvero molto bene. La serie mi piace molto, anche se, usualmente il fantasy non è proprio il mio genere. Certo, le scene di erotismo sono fantastiche.

  3. Darkside87
    29/06/2022
    19:15

    Il calice alla fine 😊

  4. 05/07/2022
    10:08

    grazie. A brece uscirà l’ultimo capitolo di questa prima parte… poi una breve pausa prima di tornare più carichi che mai!

Commenta  

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *