In auto col poliziotto

Categoria: Etero
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Un caldo pomeriggio di metà maggio sono in relax sul letto e, spulciando tra i suggerimenti di un’app di incontri, ricevo un match da un uomo misterioso. Per noia decido di rispondere al suo messaggio e dopo un interessante scambio di battute piccanti decidiamo di vederci quella sera stessa. Vestita di tutto punto, raggiungo il luogo di incontro e vedo un uomo attraente uscire da un’auto. Avevo visto già le sue foto sul profilo, ma di persona aveva una carica erotica pazzesca. Sento i battiti del cuore aumentare e mi sento arrossire quando noto che mi sta mangiando con gli occhi. Ci salutiamo con un bacio sulla guancia e all’improvviso sento la sua mano cingermi il fianco e avvicinarmi a sé. Il suo profumo mi manda in estasi, il suo corpo emana sesso allo stato puro. Mi sento una cagnolina in calore, così d’impulso appoggio una mano sulla sua nuca e mi avvicino al suo corpo. Lo prende come un invito: mi stringe a sé e mi bacia. Le sue labbra carnose mi divorano la bocca, sento il suo membro gonfio e mi sfugge un gemito di piacere.

Decidiamo di calmarci e andare a cena. Saliti in auto, il vestitino mi si accorcia scoprendo le cosce. Mi guarda con malizia, decido di stuzzicarlo aprendo leggermente le gambe e appoggio una mano sull’orlo del vestitino. Guardo le sue labbra, piena di desiderio dopo averle assaggiate, mi mordo il labbro inferiore e gli dico sfacciatamente “Non abbiamo prenotato da nessuna parte, mangia me”. Non mi guarda, ha gli occhi fissi sulla strada ma lo vedo sorridere e mi poggia una mano sulla coscia, palpandomela fino ad avvicinarsi alla fonte del mio calore. Mi guarda per un attimo “ti voglio”. Accostiamo tra le campagne, si gira verso di me, mi prende la testa tra le mani e con ardore mi bacia, divorandomi la bocca. Le lingue che giocano avide di piacere e le sue mani sul mio corpo; sento un brivido pervadermi e salire lungo la schiena fino al cervello. Mi abbassa la scollatura, scoprendo il mio seno enorme, alla cui vista sento il suo stupore misto ad eccitazione nel suo respiro. Afferra una tetta e si abbassa a baciarla con violenza, succhia il capezzolo così forte che mi manda in estasi. Chino la testa, godo e d’istinto metto una mano su di lui, premendogli la faccia sul seno. L’altra mano si sposta sul fianco, mi solleva il vestito e affonda le dita nella mia carne morbida. Sono troppo eccitata, lo desidero da impazzire, mi ritrovo con le gambe aperte, invitandolo a toccarmi e a farmi qualsiasi cosa. Lui capisce e sposta la mano tra le mie gambe, premendo le dita sul tessuto del perizoma. Mentre continua a succhiarmi i capezzoli sussurra: “Che porcellina, sei già bagnata. Ti piace quello che sto facendo? Dimmelo!”. Annuisco ansimando. “Che brava bambina.” Poi mi guarda e con tono autoritario da poliziotto mi dice “Ti voglio, vieni qui”. Come una bambina obbediente mi accomodo su di lui, mentre sbottona i pantaloni. Sento la sua mano premere tra le labbrone e poi di colpo mi sposta il perizoma e si infila dentro di me con veemenza. Sussulto, emetto un grido e lui cerca di soffocare i decibel della mia voce stringendomi il collo con una mano quel tanto che basta per farmi respirare. Comincio a saltellare su di lui eccitatissima, mentre accompagna i miei movimenti, spingendomi dal collo verso il suo bacino per entrare con ogni suo centimetro. Godiamo come due maiali, mi reggo sulle sue spalle avvicinandogli le tettone alla bocca. Mi scopa con forza e mi succhia i capezzoli così tanto da farmi quasi uscire i lividi. Continuiamo così fino a raggiungere l’apice. Sente una pressione, mi guarda divertito e pieno di ardore, “liberati” mi solleva ed io gli squirto sul cazzo, tremando per l’orgasmo intenso. Mi riaccompagna su di lui e mi dice: “Ora tocca a me”. Mi scopa con ancora più forza facendomi impazzire. Mi blocca entrambe le mani dietro la schiena e continua a possedermi fino a sborrare. Mi solleva e dirige la punta verso l’alto. Sento gli schizzi bollenti e violenti sulla mia pancia e sul seno.

Ricordo quella sera come fosse ieri, piena di desiderio e posseduta come piace a me. Peccato che non abbia avuto più l’occasione di vederlo.

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