Incontro con Mirka

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Categorie: Etero, Lesbo
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Il mattino dopo, mi sveglio e anche se è presto mio marito non è in casa e io ne sono molto contenta, sono più che felice.

Decido che oggi telefonerò a Mirka, la voglio incontrare è troppo bella e poi non l’ho mai fatto con una donna incinta.

Vado a fare la passeggiata, poi colazione, doccia e mi vesto con un sobrio tailleur-pantalone per andare al lavoro.

Oggi decido di fare la seria, non voglio fare figuracce come il giorno precedente.

Michela apprezza e mi dice che per fortuna oltre a essere porca, sono intelligente e ci so fare con le pazienti.

Io le dico: “Grazie, ce la metto tutto perché voglio essere indipendente così non dovrò accettare il mantenimento da mio marito, quando ci separeremo.”

Le dico, inoltre: “Scusa debbo fare una telefonata, ci metto un attimo, torno subito.”

Lei conciliante, mi risponde: “Va bene, ti puoi anche prendere un caffè, come vedi, stamattina, è una mattinata di tutta calma, la prima paziente arriverà tra un’ora.”

Io vado e telefono a Mirka che mi risponde un po’ impaurita, dicendo: “Chi è? Come ha avuto questo numero?”

Io le dico: “Sono Azzurra, non ti ricordi? Mi hai dato tu, il tuo numero. Se ci hai ripensato, scusami.”

Lei: “Scusami, è solo che non avendo il tuo numero, non lo conoscevo.”

Io: “Ho chiamato per quello che mi hai detto ieri. Quando sei libera?”

Lei: “Oggi dopo il lavoro puoi venire? Sono sola, mio marito è fuori per lavoro.”

Io: “Sì ci vedremo verso le 18 e 30. Ah scusa il tuo indirizzo?”

Lei me lo dà e io chiudo la chiamata, soddisfatta.

Michela quando torno, si accorge della mia contentezza e mi dice: “Allora porca, a chi hai telefonato a Mirka o a Carmela?”

Io: “Non sono affari tuoi. Non hai una vita? Pensa agli affari tuoi.”

Michela: “Scusa, hai ragione, pensiamo a lavorare. Ti debbo ancora insegnare come usare Excel, visto che mi hai detto non lo sai usare, ed è invece molto importante.”

Lei si mette a parlarmi di Excel, io la seguo, prendo appunti, visto che poi sarò da sola a dover usare il programma.

Arriva la prima paziente che è molto sulle sue e io mi dimostro seria come Michela.

Anche le altre pazienti oggi sono serie, non succede nulla di eccitante, ma d’altronde, io per oggi, ho il mio incontro con Mirka, a cui pensare.

Finalmente arrivano le 18, è l’ora di uscire, ma arriva una paziente preoccupata, senza appuntamento.

Michela mi fa cenno che ci penserà lei e che io posso andarmene.

Arrivo in venti minuti all’indirizzo di Mirka, lei mi apre, è in camicia da notte quasi trasparente che evidenzia tutta la sensualità delle sue curve.

Lei non mi dà modo di dirle una parola, mi fa entrare dentro, mi bacia con trasporto e mi porta verso la sua camera da letto.

Vedo subito il grande specchio sul soffitto sopra il letto, ma anche l’armadio è tutto specchiato, così ci potremmo vedere quando faremo le nostre porcherie.

Lei mi chiede: “Ti piaccio?”

Io: “Moltissimo, sei una bomba sexy.”

Lei: “Su spogliati, voglio vederti completamente nuda.”

Io mi spoglio, dicendo: “Comunque, tu sei molto più bella di me.”

Lei: “Io ti trovo molto attraente, ricordatelo.”

Io mi spoglio, lei anche, io le dico: “Voglio la tua lingua nella mia passera.”

Lei mi dice: “Userò il dildo, perché sennò sto troppo scomoda.”

Io: “Si certo scusami, per via della pancia-”

Lei prende un dildo e me lo infila, quando sentiamo un rumore.

Si sente un uomo che dice: “Amore, sei in casa?”

Lei, tranquilla: “Sono in camera da letto con una nuova amica, la vuoi vedere?”

Lui: “Prima domanda a lei, se si vuole far vedere da me.”

Lei a me: “Allora, ti vuoi far vedere da mio marito?”

Io: “No scusami, ma prima vorrei prendere confidenza con te.”

Lei a a lui: “La mia amica oggi non si vuole far vedere.”

Lui: “Vado al piano di sopra, vi lascio in pace, amore.”

Io: “Scusami, ma mi avevi detto che eri sola. “

Lei: “Non ti ho detto una bugia, è lui che è tornato prima.”
Io: “Ho voglia, scopami col dildo.”

Lei: “Subito.”

Lei mi scopa, io gemo dal piacere, acuito dal fatto di vedere quello che succede sullo specchio del soffitto.

Mirka: “Sei proprio una grande porca, sei bagnatissima, ma ora voglio essere scopata io.”

Io: “Subito, prima però vado a sciacquare il dildo in bagno.”

Poi torno, le infilo il dildo, ho paura di farle male, non ha la fica larga come la mia, ma lei gradisce molto, da come geme.

Siamo impegnate e non ci accorgiamo di essere guardate da un uomo alto, molto attraente, che è seduto nella poltrona e si mena il cazzo.

Lei: “Allora, non hai saputo resistere.”

Lui: “Vi si sentiva dal piano di sopra, come facevo?”

Lei: “Azzurra, questo è Aldo, mio marito.”

Io: “Piacere, mi sento un po’ in imbarazzo.”

Lui: “Non devi, a me piace guardare mia moglie che si diverte con le sue amiche.”

Io: “Sì, me l’ha detto.”

Lui: “Mirka perché non le lecchi il buchino? Ha proprio un bellissimo culo la tua amica.”

Lei: “Sì, è vero, hai ragione.”

Io mi metto a pecora e Mirka dietro a leccarmi il buchino, poi la sento smettere e gemere di brutto, guardo indietro, il marito la sta inculando e io a questo punto, mi sento di troppo, non doveva andare così il nostro incontro.

Lei: “Azzurra non andartene, per favore. Aldo poi si occuperà anche di te, è un amante eccezionale, molto resistente.”

Io non dico nulla, mi metto in poltrona a guardare e a masturbarmi, anche se non riesco a gemere, sono un po’ arrabbiata, perché in verità, io volevo restare sola con Mirka.

Mirka sembra leggermi nella mente e mi dice: “Lo so, volevi stare sola con me, ma con Aldo, ci divertiremo, te l’assicuro. Le mie amiche sono rimaste sempre molto soddisfatte.”

Io: “Hai avuto tante amiche?”

Lei: “No, te l’ho detto, ho iniziato da quando sono incinta con la mia amica del cuore.”

Io: “La vedi spesso?”

Lei: “No, perché abita lontano.”

Lei: “Su Azzurra, voglio godere e anche tu ne hai bisogno, da quanto so.”

Io: “Sì, hai ragione.”

Guardo suo marito, il suo cazzo e non vedo l’ora che si occupi di me.

Aldo è un toro, sembra instancabile, ma Mirka gli dice: “Occupati di Azzurra, io sono stanca, mi pesa il pancione.”

Lui viene da me, non mi fa alzare dalla poltrona, ma si mette a leccarmi la passera e dice beato: “Finalmente, una donna col pelo, di questi tempi, è una rarità.”

Io: “Sono contenta che ti piaccia.”

Lui: “Si, mi piace moltissimo e mi piace sentirti gemere, come una porca.”

Io non dico nulla, sono troppo occupata a gemere, gemere, gemere finché esplodo in un orgasmo che mi fa tremare tutta.

Lui mi porta nel letto per farmi riposare un po’, proprio accanto a Mirka e le dice: “Tesoro, vuoi che andiamo nell’altra camera, per lasciarti in pace?”

Lei: “No, voglio guardarvi, sennò che senso ha che Azzurra sia venuta qui.”

Suo marito mi prende tra le braccia, mi bacia in bocca con passione, io rispondo, non pensando a Mirka, lui mi dice che vuole trombarmi, si fa strada verso la mia passera, si mette le mie gambe sulle sue spalle e inizia a penetrarmi da subito, con molto foga.

Io non sono abituata a questi assalti, ma gradisco, come testimoniano i miei acuti gemiti.

Lui mi chiede: “Ti piace essere chiamata troia?”

Io: “Sì, mi eccita moltissimo.”

Lui: “Troia, hai una passera pazzesca, ti voglio sfondare.”

Io: Sì, sfondami tutta.”

Lui: “Troia, certo che lo farò.”

Io gemo e lui: “Troia, gemi più forte, fammi sentire i tuoi gemiti da vera porca che adora il mio cazzo.”

Io: “Certo, adoro il tuo cazzo.”

Lui: “Mettiti a pecora, voglio sfondarti il culo che mi piace tanto.”

Io: “Subito.”

Mi metto quasi in posizione e sento già la punta del suo cazzo e poi senza indugio mi incula ed io lancio un grido acutissimo.

Lui: “Troia, devi gridare solo dal piacere.”

Io: “Mi hai fatto male, non ti sei infilato lentamente.”

Lui: “Scusa, troia. Da ora in poi, giuro che godrai.”

Io non rispondo, sento male, finché inizio a gemere dal piacere.

Lui: “Brava, troia.”

Io: “Grazie. Come ti debbo chiamare?”

Lui: “Porco.”

Io: “Grazie, porco.”

Mirka ad Aldo: “Con me, non usi certe parole perché?”

Lui: “Ne parliamo dopo, scusa amore.”

Io: “Porco, sfondami il culo.”

Lui: “Troia, non ti pare che lo stia già facendo?”

Io: “Sì porco.”

Lui:”Troia, fammi sentire ancora i tuoi gemiti.”

Io: “Sì.”

Io gemo finché non sento il cazzo di Aldo sfilarsi dal mio culo.

Lui va in bagno, mi giro verso Mirka che mi guarda male.

Io le dico: “Che hai Mirka?”

Lei: “Ti sei lasciata andare troppo con mio marito.”

Io: “Scusami, ma che dovevo fare, secondo te?”

Lei: “Dovevi godere meno.”

Io: “Io godo così, senti non è colpa mia. Dovevamo essere solo noi due, non anche tuo marito, ora me ne vado, vedo che hai voglia di litigare.”

Lei: “Si ho voglia di litigare perché sei una grandissima troia e io non ti dovevo far scopare con mio marito.”

Io: “Senti me ne vado, non ci vedremo mai più, ho sbagliato a venire da te e quando vieni dalla dottoressa fai finta di non conoscermi.”

Lei: “Che bastarda che sei, vattene.”

Mi vesto rapidamente e scappo da quella casa.

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