La chat con Marco

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Stefania era una donna infelicemente sposata. Le cose non andavano bene con suo marito, perché lei era diventata molto vogliosa, mentre lui non aveva mai voglia di fare sesso. Lei allora cercò amici sul web, finché ne trovò uno veramente porco, ma allo stesso tempo serio. Insieme chattavano e scrivevano delle loro fantasie più estreme, senza però dare alcun giudizio morale. Stefania aveva fantasie per lei forti come l’anale, farlo alla pecorina, fare un pompino, cose così che purtroppo non aveva mai fatto.

Dopo soli cinque giorni, l’amico, che si chiamava Marco, la pressò, per i suoi canoni, in quanto la voleva già incontrare. Lei era restia non se la sentiva, era bloccata dalla paura che la bloccava da tutta una vita. Stefania prima d’incontralo avrebbe voluto conoscerlo meglio, ma allo stesso tempo, sapeva che per fare sesso, bastava entrare in sintonia. Lui le aveva scritto che l’avrebbe messa a sua agio, poi gliel’avrebbe leccata e lei si sarebbe sciolta.

Stefania comunque era un po’ arrabbiata con lui e non gliela aveva detto, ma forse lui l’aveva intuito. Lei gli aveva scritto che a questo punto poteva cercarsi una prontamente disponibile e più disinvolta di lei. Marco le aveva risposto che lei gli andava bene, perché era molto vogliosa, solo che la doveva smettere di fare la pesante. Lei, al tempo stesso, voleva fare sesso con lui, però aveva paura di non essere così come era virtualmente e che Marco rimanesse così deluso da rompere i rapporti.

Inoltre, Stefania pensava che dopo si sarebbe sentita terribilmente in colpa nei confronti di suo marito, anche se, obiettivamente credeva di amarlo ormai pochissimo. I problemi con il marito non riguardavano solo il sesso. Infatti, lei gli parlava e lui quasi sempre neanche l’ascoltava e questo alla lunga, era molto stancante psicologicamente.

Insomma, Stefania si sentiva quasi una donna alla mercé del primo che l’avrebbe scopata come voleva lei, ossia con passione e anche un po’ brutalmente come le aveva fatto vedere Marco in alcuni video che le aveva mandato via chat. Lei a volte si immaginava il loro incontro a casa sua, anche se, nella realtà, non poteva avvenire lì per mancanza di privacy. Si immaginava di offrirgli da bere e lei aveva solo acqua. Poi, lei in maniera maliziosa gli avrebbe detto che aveva qualcosa da offrirgli di molto più allentante. Si sarebbe tolta i pantaloni rimanendo col perizoma che lui le aveva chiesto di indossare. Gli avrebbe preso una mano e gliel’avrebbe fatta infilare nella fica, che avrebbe sentita bagnata come non mai. Marco le avrebbe tolto il perizoma, lo avrebbe annusato, quasi mangiato e poi l’avrebbe messa sul tavolino a gambe larghe e si sarebbe messo a leccare con foga la sua fica grondante umori dall’eccitazione per quell’incontro.

Stefania avrebbe scoperto come fosse possibile godere così con un uomo che amava la fica e tanto più la sua che era differente da quella delle altre donne perché era aperta, aveva delle labbra molto evidenti e anche un grande clitoride da succhiare. Clitoride con cui lei si masturbava, mettendo due dita sullo stesso e facendole girare in senso antiorario.

Si immaginava lui che leccava la sua fica pelosa, visto che lui l’amava così e anche lei di solito la teneva in quel modo. Infatti, lei se l’era rasata poche volte in vita sua e tutte le volte da sola e di conseguenza con ancora dei peli.

Si immaginava lui che leccava i suoi umori e lei che godeva piano per non farsi sentire dai vicini, mentre invece magari avrebbe voluto urlare a pieni polmoni.

E poi dopo averla fatta godere così, avrebbe voluto essere presa da dietro da lui che aveva un bel cazzo grosso, con una cappella rossa incandescente.

Stefania voleva godere, voleva davvero provare cosa significasse fare sesso come l’intendeva lei e non nella maniera molto tiepida del marito. Voleva essere pompata ben bene, così da potere godere anche alla missionaria, cosa che non le era mai riuscita in vita sua. Voleva impalarsi sul suo bel cazzo, muoversi sullo stesso, mentre lui le toccava i seni o magari le succhiava un capezzolo.

Magari questo sarebbe avvenuto senza che gli dovesse spiegare come toccare i seni, cosa che, invece, doveva ripetere tutte le volte al marito. Inoltre, lei voleva davvero imparare a fare un pompino, lo desiderava moltissimo. Adorava vedere i video dei pompini, a differenza di quelli dei cunniculung che l’annoiavano.

Voleva un uomo, non violento, ma risoluto, che sapesse come trattare una donna, che sapesse farla venire più volte, come succedeva a lei da quasi un anno a questa parte.

Insomma, la tentazione di incontrare Marco era molto forte, anche se, non abitavano vicini. Lui le aveva fatto capire che non era disposto ad aspettare moltissimo e in questo senso, lei si sentiva pressata. Stefania non era religiosa, ma aveva un’etica molto forte e di conseguenza non si vedeva come una donna, di quelle che vedeva nei video porno. Certo, avrebbe voluto essere disinvolta come loro. Alla sua età, avrebbe dovuto esserlo. D’altronde Marco le aveva scritto che era eccitato da morire dal fatto che probabilmente sarebbe stato il primo a fare cose che lei non aveva mai fatto.

Quando chattavano, lei si bagnava (a lui si drizzava) e quando poi decideva di masturbarsi era capace di raggiungere anche dieci orgasmi in una mezz’ora. Insomma, lei una donna assolutamente seria, aveva delle performance sessuali, presumeva molto interessanti, per un uomo.

Stefania quando aveva visto le prime foto del cazzo di Marco era rimasta folgorata dalla sua cappella. Quando, poi aveva visto delle foto migliori, era giunta ad ansimare, perché quel cazzo le piaceva moltissimo e immaginava che le avrebbe riempito o forse anche un po’ sfondato la fica.

Lei, quasi per scherzo, diceva che la sua fica era quasi nuova, era un usato sicuro. Lui aveva riso bonariamente. Insomma, lei si sentiva abbastanza a suo agio con lui. In verità, Stefania aveva chattato anche con altri uomini e con alcuni era nata quasi un’amicizia diciamo particolare. Stefania non capiva come nella realtà fosse timida e nel virtuale fosse una maiala, come ormai, era abituata a considerarsi, anche lei stessa. Forse lei doveva capire che era quella la sua vera natura e che doveva accettarla, invece, di combatterla.

La combatteva perché l’essere una maiala virtuale per ora, non si confaceva con il resto della sua personalità. Lei era una persona seria, sobria e che non amava essere al centro dell’attenzione, tant’è che non metteva vestiti e tanto meno scollature, perché non ci si sarebbe sentita a proprio agio. Marco era un porco e lo accettava. Forse, per lui era più facile perché era un uomo. Per una donna, pensava Stefania, c’è sempre il giudizio sociale negativo ad essere troppo disinvolta sessualmente. Lei, di fatto, per ora, era virtualmente una porca. Aveva scoperto come fosse multi orgasmica e come una volta che iniziava a masturbarsi non le fosse sufficiente un solo orgasmo per essere soddisfatta. Ecco perché forse aveva bisogno di un porco, di una persona che amasse molto il sesso per poter essere veramente appagata.

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