La chat – Episodio 1

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Salve a tutti. Io sono un Master, virtuale ma non troppo. Virtuale nel senso che opero tramite internet, non troppo nel senso che pretendo le prove che le cose che si dicono siano vere. Questo racconto è un misto di fantasia e realtà, ed è visto dagli occhi di una mia controparte femminile che sta sperimentando le cose che le offro. Nella vita ho scritto parecchio, ma è la prima volta che mi cimento nel genere erotico, e soprattutto la prima che faccio una cosa che se pure in parte, parla di me. La mail che appare nel racconto è la mia, per aggiungere un pizzico di pepe, e se qualcuna vuole contattarmi per chiedere qualcosa si senta libera di farlo, come io mi sentirò libero di rispondere o meno a seconda dell’interesse e dell’educazione del messaggio

LA CHAT – Episodio 1

Io sono Anna, 44 anni di età, ma un fisico ancora piacevole. Ho i capelli castani e pur non essendo alta sono ben proporzionata; ed all’epoca ero annoiata, terribilmente. Il sesso con mio marito Luigi era sempre stato particolarmente poco eccitante, lui sopra e io sotto per il minimo indispensabile. Mi era andato bene per 22 anni, metà della mia vita, e ritenevo che mi sarei accontentata anche per gli anni futuri, fino a quando il desiderio di entrambi (tra breve, a quanto si poteva giudicare) si fosse del tutto spento. Quella mattina mentre Luigi era al lavoro avevo acceso il PC, e più per noia che per fare davvero qualcosa per cambiare la situazione mi ero messa in cerca di una chat erotica. E pensa tu, l’avevo anche trovata. Così con il nickname che mi ero scelta (Annoianna) mi stavo divertendo a veder passare le mirabolanti offerte di sesso dalla dubbia credibilità, (alto due metri e con 22 cm di cazzo), oppure quelli che cercavano cose strane (uno che voleva essere usato come sacchetto per raccogliere escrementi di cane) o incredibili, intercalate da cose più noiose ancora del sesso con mio marito. Ad un certo punto un post passò veloce nella chat ma si fermò il tempo sufficiente a colpire la mia fantasia. Ripartì a razzo prima che potessi finirlo di leggere, ma fermando la chat e risalendo con il cursore lo ripresi subito.

“Cerco femmina sottomessa per D/s, contatti in chat e via email. Ti farò stare bagnata per ore, ti farò godere. No alle fiche fake, sì alle curiose che si informano”.

Per curiosità e pensando di divertirmi alle sue spalle lo contattai in privato. “Ciao, scusa, cosa sarebbe il D/s?” Mi rispose dopo parecchio, pensavo mi avesse ignorata. E mi rispose in modo stranamente gentile, per uno che postava frasi di quel genere. La risposta era lunga, quindi era per quello che erano passati diversi minuti: “Si tratta di una pratica sessuale dove il piacere non è soltanto fisico, ma anche e soprattutto mentale. Il master prende il controllo sulla sottomessa, ordinandole cosa fare e cercando di spingerla ai suoi limiti, che spesso sono solo illusori, e farglieli superare. Farle fare cose mai fatte, cose che non sapeva si facessero, sia subito che eventualmente dopo. Si può arrivare ad una dominazione 24/7, ovvero continua 24 ore al giorno per 7 giorni alla settimana, oppure accordarsi per dei paletti. In ogni caso la sottomessa può sempre liberarsi limitandosi a non rispondere più, dato che parliamo di “virt”, ovvero un rapporto virtuale, via chat, via email, via webcam, con foto o altro. Nel mio caso parlo di un rapporto dove non ci vedremo mai in faccia, quindi non ci sarà mai modo di far uscire questa cosa dal virtuale a meno che entrambi non siamo concordi e ti anticipo che io non lo sono e non lo sarò mai. Resterò per sempre lo sconosciuto senza volto con le mie schiave.

La risposta proseguiva, ma mi fermai. Schiave? Ma chi era quello? Stavo per chiudere, ma la curiosità prese il sopravvento e volli finire di leggere.

“Il gioco, perché si tratta comunque di un gioco, pur se erotico, ha delle regole. Una è che non si possono rifiutare ordini e continuare a giocare. Se rifiuti un ordine, il gioco per quel giorno si interrompe, e fino al giorno successivo non sono più il Master. Probabilmente non rispondo neanche alle mail o alle chat. In ogni caso di sicuro non riprendo il mio ruolo. Se succede troppe volte saluto per sempre la ragazza, e la nostra vita riprende da dove era.

Pensai che forse potevo tenerlo occupato per qualche minuto ancora, quindi a mia volta cominciai a scrivere: “Perché il gioco si interrompe?” Risposta secca: “Perché sono io in comando. Il gioco è mio. Rifiutare un ordine è nel diritto della schiava, ma questo significa che lei è uscita dal ruolo di schiava. E io a quel punto esco da quello di padrone.

Rimasi qualche secondo a pensare, ma dato che ero nella completa sicurezza di una chat anonima mi sentivo ancora pienamente nella mia zona comfort, e proseguii. “Parli di rifiutare un ordine, che ordini mi daresti se io volessi fare questo gioco con te?

La risposta arrivò nel tempo necessario a scriverla: “Ordini che ti farebbero godere forte, ti terrebbero eccitata e ti spingerebbero a fare porcate che neanche immagini. Per sapere quali però dovrei sottoporti ad un fuoco di fila di domande, personali, imbarazzanti, penetranti. E’ il punto di partenza, l’unica parte che non troverai stimolante quanto il resto. Devo capirti, capire quali pensi siano i tuoi limiti, capire che esperienze hai fatto, quali vorresti fare e quali non vorresti fare. Se vuoi ti lancio le domande, e tu devi rispondere a tutte, sinteticamente, senza saltarne e senza fare domande a tua volta. “. OK, quel tipo strano aveva la mia attenzione. Sempre crogiolandomi nella mia “zona tranquilla” dell’anonimato totale acconsentii. Lui partì lanciandomi velocemente domande, a gruppi. Scriveva veloce, faticavo a stargli dietro. Domande a cui non avrei risposto di persona, o a voce, o facendo vedere la faccia. Ma il famoso anonimato da tastiera mi dette coraggio, e risposi. Inizialmente volevo mentire, ma per qualche motivo scelsi di dire la verità. Era mettersi a nudo, molto più che se improvvisamente mi fossi trovata senza vestiti seduta alla tastiera. E per qualche motivo lui capiva come fare per scavare anche nei segreti. Domande tipo “Hai mai fatto sesso anale? Masturbazione anale? Quando sei sola ti masturbi? Quando sei con tuo marito fate giochi particolari a letto? Sex toys? Sei esibizionista? Hai tendenze esibizioniste?” – Io quasi mi vergognavo a sentirmi un’imbranata. Ma come ho detto, scelsi di dire la verità, e nel farlo mi vergognavo e nel contempo cercavo di immaginare cosa mi fossi persa nella vita.

Sull’ultimo punto però avevo le idee confuse. “Cosa intendi per tendenze esibizioniste?” e la risposta fu immediata “Hai fantasie dove farti vedere nuda da sconosciuti ti eccita, o dove immagini di fare cose sconce in pubblico? Parlo solo di fantasie ovviamente”. Come aveva fatto a beccarmi così? “Beh, non più. Da ragazzina sì, mi masturbavo anche con quelle fantasie, ogni tanto”. La serie di domande fu interminabile, mi lascò sensazioni contrastanti, tra le quali anche una certa eccitazione di fondo.

Le domande proseguirono per un po’, ed alla fine lui si fermò, dicendo che aveva ben chiaro ormai “di cosa avevo bisogno”. Messa in quei termini mi inquietò leggermente, perché era proprio per una sorta di “bisogno” che mi ero trovata in quella chat. Mi scrisse il suo indirizzo email: “alphamaster@mail.com” e mi disse di contattarlo lì, scrivendogli con la mia. La mia risposta fu che non avevo alcuna intenzione di farlo, ma lui rispose che non gli importava. Il suo interesse per me sarebbe nato solo dopo che avessi risposto sulla mail, e dopo che avessi eseguito il suo primo ordine, che chiamò “test di ingresso”. Mi disse che la chat una volta chiusa si sarebbe svuotata di tutto il testo, quindi avrei perso per sempre la sua mail. Non so perché con un Ctrl-C memorizzai il suo indirizzo, ma quando gli scrissi che non avrei comunque risposto la chat dette un errore. Era uscito dal sito. Chiusi tutto anche io, quasi arrabbiata nel sentire che per lui non ero interessante senza quella email, ma anche sentendo una sensazione di calore al basso ventre che non sentivo da tempo. Accidenti, ero umida… per una chat con uno sconosciuto? Solo a pensare alle cose sconce che mi avrebbe chiesto di fare? Mi infilai una mano nei pantaloni della tuta e negli slip, per controllare. Mi toccai, ero davvero già bagnata. Maledizione. E il mio tocco mi aveva dato una scarica elettrica che non sentivo da tempo. Per la prima volta da quando non avevo più vent’anni mi feci un ditalino, godendo come da anni non facevo, al punto che dovetti cambiarmi gli slip e mettere i pantaloni della tuta nello sporco. Anche io mi sarei voluta mettere nello sporco, mi feci una doccia e cercai di non pensarci più.

La giornata proseguì apparentemente nei soliti binari, ma quella chat e soprattutto quel ditalino così carico di piacere continuavano a tornarmi in mente. Alle 18 mi misi di nuovo al pc, ed aprendo un nuovo documento ci feci dentro il Ctrl-V che non avevo fatto al mattino. L’email del tipo apparve di nuovo davanti a me. Pensai che in fondo potevo salvarla e pensarci di notte.

Nella raccolta:

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Scritto da:

Sono un maschio etero, dominante. Amo intrattenere rapporti con donne sottomesse tramite email o Telegram.

5 commenti

  1. 05/07/2022
    10:01

    Bello bello! Un’esperienza forte. Lei combattuta tra vergogna ed eccitazione… mentalmente potente. Aspetto con ansia il seguito!

    1. Alpha Master
      05/07/2022
      10:09

      Ho già inviato gli episodi fino al 4. (Sono 10 per ora). Attendo solo la revisione

  2. Alpha Master
    05/07/2022
    10:07

    Ho gia inviato le parti 2, 3 e 4. Attendo solo che vengano revisionate.

  3. linda
    05/07/2022
    10:26

    Per gli appasionati del Gioco erotico senza limiti -“Resterò per sempre lo sconosciuto senza volto con le mie schiave.” Tentante ma magari non per tutte Comunque inedito il modo di agire a questo livello di dominazione Virtuale Aspetto di leggere il seguito anche io

    1. Alpha Master
      05/07/2022
      10:36

      Certo, non per tutte. Donarsi ad un master (reale o virtuale) è comunque e sempre un atto volontario e di amore, non certo un atto forzato. Ci sono persone (non importa se maschi o femmine) che provano il tipo di emozioni descritte nel racconto, ne hanno l’inclinazione, ed altre che non lo farebbero mai. Entrambe sono degne del massimo rispetto, e devono darlo all’altra categoria. 🙂

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