La prima volta a tre.

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Categorie: Cuckold, Trio
Letture: 905
Stile: Intervista

Siamo qui con Laura e Giuseppe. Una coppia navigata che ha chiesto di essere intervistata e che vuole condividere con noi la loro vita intima. Buongiorno a voi.

Buongiorno a te

Facciamo un breve recap di quello di cui abbiamo parlato la volta scorsa, in modo che anche chi non avesse letto può capire chi siete.

G: Va bene, ci guidi tu?

Sì. La volta scorsa vi siete presentati ai lettori. Siete due medici ormai in pensione giusto?

G: Si, esattamente.

Non siete più di primo pelo ormai. Avete molte esperienze da raccontare. Siete sposati da molto tempo.

L: Si, da parecchio. E devo dire che di esperienze ne abbiamo molte da raccontare.

La scorsa volta mi avete raccontato del primo appuntamento. Un’uscita normalissima se non per la conclusione più insolita del previsto.

L: Si, quando Giuseppe mi riportò a casa con molta naturalezza tirò fuori il membro e rimase lì suo sedile dell’auto in attesa di ricevere un pompino.

G: Come se fosse un atto dovuto diciamo. E per certi versi lo era. Se esci con una ragazza così, te lo aspetti e vai a colpo sicuro.

Laura aveva già una certa nomea, se non ricordo male.

L: Non posso negare di averla avuta!

E tutt’ore ce l’hai?

L: Tu cosa dici? Sai è difficile abbandonare etichette e marchietti che ti affibbiano.

Come si dice: “Il lupo perde il pelo ma non il vizio!” – e che vizio aggiungerei!

L: Precisamente! eheh

Oggi ho in mente cosa vorrei chiedervi. Però, prima di entrare nel vivo, vorrei sapere cosa avete provato nel vedere il vostro primo appuntamento pubblicato. Un momento molto intimo in balia degli occhi di tutti.

G: E’ stato bellissimo! Sconosciuti di internet che passano di lì e leggono la nostra storia. Magari ci riconoscono.

L: Un po’ di imbarazzo per l’intimità violata. Ho fatto di tutto per nascondere questa doppia vita. E ora emergendo su internet è accessibile a tutti senza filtro.

G: è esattamente ciò che lo rende bello e attraente.

Abbiamo una divergenza di opinioni: Giuseppe che vuole essere riconosciuto e Laura che teme un po’ la cosa.

L: Si!

C’è l’anonimato che vi protegge. Laura puoi stare tranquilla.

Per te Giuseppe invece ci sarà da rassegnarti. Credo che se a qualcuno interessi sapere chi siete dovrà contattarvi privatamente.

G: Certo!

Con il vostro primo appuntamento abbiamo visto che siete una coppia che va dritta al sodo.

G: Non si perde tempo.

L: Ogni lasciata è persa, come mi ha sempre detto mia madre.

Abbiamo anche capito che Laura è una donna particolarmente DISINIBITA, usiamo questo termine anche se ci sono parole più indicate per descriverla.

G: Puoi dirle, a beneficio dei lettori… s’intende.

Sono una persona civile. Certi termini per definire tua moglie li lascio intendere o al massimo puoi usarli tu.

L: Un gentiluomo.

Oggi parliamo di un’altra prima volta: la prima volta che come coppia avete fatto entrare una terza persona nel vostro intimo.

Credo sia giusto dire che voi siete una coppia aperta, possiamo definirvi così?

G: Sì, è corretto.

Giuseppe, tu ami partecipare alle scappatelle di tua moglie?

G: Non le definirei scappatelle. Quanto piuttosto incontri. C’è l’elemento dell’occasionalità. La scappatella è più una cosa proibita che si fa ad insaputa. Qui invece si sa tutto e anzi si concorda.

Possiamo quindi definire il vostro un rapporto cuckold?

G: Sì, completo.

Ricordate chi è stato il primo uomo che si è inserito nel vostro rapporto?

L: Il migliore amico di Giuseppe.

Per la privacy non diremo il suo nome, anche se lo ringraziamo per l’esperienza che stiamo per descrivere.

G: Eh certo. È anche lui uni stimato collega!

Una questione tra medici allora.

L: Già! All’epoca studenti di medicina.

Siamo quindi durante il periodo di studi all’università. Che anni erano?

L: Anni ’70. Io e Giuseppe ci siamo iniziati a frequentare nel 74. Direi che era 75 massimo. Forse già il ‘74 stesso.

All’epoca come eravate? Fateci una descrizione di voi.

G: Inizio io. Laura era veramente bellissima. Come dicevo la volta scorsa sembrava la Sandrelli. Un viso delicato, una classe notevole. Molto elegante. Mora anzi corvina. Due tettine belle sode, non grandi come ora, ma più misurate. Sicuramente non piccole. Culetto non piccolo a onore del vero. Accogliente direi.

Patata bella riccia e con pelo folto. Come era la moda dell’epoca.

Una foresta nera!

G: Si, direi di sì. Lo sperma brillava su tutti quei peli.

Molti avventurieri si sono persi lì dentro immagino.

G: Si, molti avventurieri o anche solo gente di passaggio – direi che ora possiamo non farne mistero.

Una foresta molto battuta

L: Ti racconto come era Giuseppe?

Certo!

L: Era alto e slanciato, fisico sportivo. Due spalle possenti. Capelli un po’ lunghi, biondi essendo per metà tedesco. Un’aria sempre un po’ annoiata. Delle mani grandissime e labbra grosse. Un po’ alla Jean Louis Trintignant.

Eravate due persone fisicamente attraenti.

L’amico di Giuseppe e direi da oggi amico nostro invece?

Era quello che ha fatto il commento su Laura se non erro.

L: Molto bello anche lui. Di una bellezza diversa però. Anzi diametralmente opposta. Erano una coppia di amici strana infatti. Uno alto e l’altro più basso (non piccolo intendiamoci, ma più basso. Alla mia altezza direi.). Nero corvino come me, pelle olivastra. Due occhi curiosi e un bel paio di baffetti alla Clark Gable.

G: Si, è lui che me l’ha indicata la prima volta. Aveva saputo che Laura era disinibita, per usare il tuo linguaggio, da un nostro altro amico (oggi dentista) che l’aveva “testata”.

L: Non sono andata in dettagli intimi come ha fatto lui. Vuoi che lo faccia?

No, va bene così. Ce li descriverai man mano.

Abbiamo i nostri protagonisti ora. Direi che possiamo passare al piatto forte!

L: Va bene, me lo ricorderai tu in caso. Così siamo realistici con la ricostruzione.

Come la scorsa volta farei un’intervista attiva. Vi farei rivivere nel limite del possibile l’esperienza.

Prima di iniziare vi ho fatto preparare degli oggetti. Volete dirci quali?

L: Ci hai fatto preparare un dildo e del lubrificante.

Questo perché il nostro amico non è lì con voi giusto?

L: No, purtroppo.

G: Magari la prossima volta lo coinvolgiamo. Un’intervista a 3 se è d’accordo.

Sarebbe molto interessante da fare! Oggi ci accontentiamo del nostro dildo. Come lo chiamiamo?

Mister D vi piace?

G: Mister E, così è più realistico.

Mr. E sia!

Voglio che torniate al giorno in questione. Lo ricordate bene?

L: Si, lo ricordiamo bene!

Descriveteci un po’ come è iniziata.

G: E’ iniziato un pomeriggio che eravamo a casa mia a studiare.

E cosa è successo? Battutine che hanno portato al fattaccio?

(Fattaccio in senso positivo).

G: Esattamente! Stavamo studiando anatomia e il mio amico è partito chiedendo a Laura se poteva darci informazioni aggiuntive – visto che lei l’anatomia la conosce bene!

Immagino laura abbia colto subito il doppio senso.

L: Sì, subito. Sapevo che conosceva benissimo che ero stata a letto con altri loro amici. E la sua battuta aveva senso dunque. Quindi ho riso e ho permesso ad entrambi di continuare.

Giuseppe come hai reagito?

L: Credo che Giuseppe abbia detto che conoscevo benissimo l’anatomia del suo pene. Ed effettivamente lo conoscevo millimetro per millimetro! Anche il sapore. Avevo una conoscenza intima del suo pene.

E ti sei offerta di conoscere anche il suo?

L: Si, particolare il suo sapore. Non so se può interessare, ma tra tutti quelli che ho potuto provare – e come avranno ormai capito tutti ne ho provati parecchi – quello di Giuseppe ha un sapore, o meglio un odore, caratteristico.

Comunque, no, non mi sono offerta.

Cosa è successo dopo?

L: C’è stato uno sguardo di intesa fra Giuseppe e l’amico. E lui mi ha messo una mano sulla coscia, poi …

Giuseppe metti la mano proprio lì!

G: Va bene!

Laura dove hai la mano di Giuseppe?

L: Ce l’ha sul mio inguine, anzi proprio sulla mia patata.

Giuseppa fai a laura quello che successe quel pomeriggio, mentre lei ci descrive quello che fai.

L: Mi slaccia i pantaloni (all’epoca erano di velluto a coste marroni) ed entra nelle mutande. Le mani di Giuseppe sono grosse. Le mani del suo amico erano più delicate ma nervose, mi ricordo che mi fece quasi male perché voleva proprio intrufolarsi fino al buco. Mi tirò quasi le labbra per aprire ed entrare col medio. Io lo aiutai allargando le gambe al massimo e mi girai a baciarlo. Ricordo i baffi che prudevano sulla mia faccia. Il respiro affannato di entrambi e un sapore di tabacco in bocca dell’amico mentre mi batteva la lingua sulla mia in bocca.

Giuseppe cosa fece?

L: Si sbottonò i pantaloni e si avvicinò a me col pene bello dritto in mano.

Lo sta facendo anche ora?

L: Sì!

Io stavo ancora baciando Mister E.

Cosa sta facendo con il suo pene?

L: Lo sta sbattendo sulla mia faccia. Fa come allora un po’ lo sbatte e un po’ lo struscia, facendo scorrere la cappella sulla mia guancia.

Allora lo faceva mentre mister E ti baciava?

L: Sì!

Cosa successe poi?

L: Mister E. disse: “Allontanati con questo coso che puzza di cazzo”. Scusa la volgarità, ma effettivamente era molto vicino al suo naso.

Dopo iniziai a leccare il pisello di Giuseppe, mentre Mister E si spogliava.

Poi Giuseppe mi alzò la polo. Li avevo li entrambi davanti a me. Così diversi! Giuseppe lo aveva più grosso obiettivamente. Nodoso con una cappella larga e viola. Me lo sbatteva in gola tenendomi ferma la testa, poi me lo passava sotto al naso con quell’odore così intenso. Peli castano chiaro, molto folti e due palle grosse, con la sinistra più alta e la destra che pendeva di più.

Mister E invece aveva un pisello più stretto e piccolo. Ma più adatto alla penetrazione. Non una cappella così larga e grossa con la pelle sempre tesa che sembrava strapparsi come Giuseppe. Anzi si scalpellava benissimo e aveva una cappella rossa un po’ trapezoidale. Molti peli neri e ricci. Palle simmetriche e non molto pendenti.

Li hai presi in bocca entrambi e poi? Come ti hanno posseduta?

G: Prima l’ha posseduta Mister E, sdraiandola sul mio letto e penetrandola nella vagina. Le dava bei colpi decisi. Ricordo il rumore delle palle del mio amico che sbattevano sul perineo di Laura. Intanto la toccava, strizzando i capezzoli e baciandola avidamente. Io ero eccitatissimo.

Iniziavano a cresce le corna tanto desiderate!

L: A me scappavano dei gridolini perché andava veramente forte e a fondo. Faceva quasi male. Meno male ero così eccitata da essere un lago e dunque molto lubrificata.

Giuseppe, cosa facevi tu?

G: Mi sdraiai nudo accanto a loro, spostandoli sul lato. Laura alzò la gamba per farsi penetrare di lato con Mister E che la teneva. Io mi infilai un dito in bocca e iniziai a toccarle l’ano, lubrificandolo con la saliva e allargandolo.

Ne prese due contemporaneamente?

G: Si ne ha presi due! Gliel’ho piantato in culo.

Come stai facendo ora?

G: Era la prima volta che lo facevo con un altro e mi fece senso sentire il pene dell’altro dall’altra parte. Sentivo che mi pompava sull’uccello da dentro i tessuti interni di Laura. Bellissimo!

Laura che non può rispondere ora dice che si sentiva tutti i buchi in tensione. Provava male perché ci davo dentro pesantemente.

Si la sto penetrando in culo!

Vi siete scambiati spesso di posizione?

G: Una volta sola. E lei tirò un bel sospiro di sollievo.

L: Avere un pisello più stretto dietro era molto meglio!

La scena che state riproducendo ora è questa: Laura ha un dildo nel culo che simula mister E che la penetra analmente, mentre tu sei davanti alla sua faccia con il membro nella sua bocca. Esatto?

G: Sì!

Quel pomeriggio è andata così esatto? dopo che vi siete scambiati inteso

G: Si le diedi due colpi davanti ma vedevo in faccia che era rossa e affannata. Alzava spesso gli occhi al cielo perché le stavo dando con tutta la forza e anche Mister E nel culo.

Il tuo amico dove venne?

L: Ad un certo punto lui diede un colpo deciso.

G: Credo che le entrò tutto perché lo sentii io contro il mio cazzo da dietro le membrane. Laura chiuse gli occhi e disse “ahi ahi ahi”, al che le diedi sollievo togliendolo. Mister E le venne in culo e lo vedevo sudatissimo che non si tratteneva più.

Cosa che oggi non è possibile dato che in culo ha il dildo. Mentre tu dove?

G: Già! Io venni poco dopo in faccia e sulle tette. Ricordo la faccia che era un misto di sudore, lacrime dal male dell’anale subito e mio sperma.

Mister E le mise un dito in culo e le fece leccare il suo sperma che era uscito.

L’abbiamo usata per bene la nostra Lauretta!

E’ ora di pranzo, direi che un aperitivo con il tuo nettare è d’obbligo!

Se vi va bene, io terminerei qui l’intervista e vi lascerei finire di rivivere l’esperienza venendole in faccia.

G: Ok, anche perché mi sta esplodendo in mano. Non reggo più!

Spero che vi sia piaciuta l’intervista di oggi e di sentirvi presto per un’altra esperienza da raccontare. Buona venuta.

G: Molto, moltissimo!

Ora sborro, a presto!

Scritto da:

Cosa dire di me? Sono uno scrittore amatoriale. Amo il genere dominazione, ma non disdegno tutto ciò che può essere interessante e coinvolgente. Se hai una storia da raccontare, ma non sai come farlo... scrivimi e troveremo un modo insieme! sono su Facebook come Canta Storie e alla mia mail Cantastoriedal28@gmail.com

Un commento

  1. linda
    10/06/2022
    17:58

    Intervista bollente .Mi sa che va di moda il trio . Beh con le avventure raccontate, tornano di colpo i pensieri proibiti Alla prossima intervista allora . Mi sono piaciute entrambe

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