L’ex di mia madre

Categorie: Gay, Incesto, Trans
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Ho sempre avuto una passione smisurata per gli uomini maturi di una certa età, non chiedetemi il motivo, qualcuno dice che negli uomini maturi si ritrova la figura paterna, quella che ti da sicurezza e fiducia, sicuramente dev’essere stato così. Iniziai a frequentare molti uomini di quell’età, tenendo conto che io ero poco più che maggiorenne. Al tempo avevo appena compiuto i diciotto anni, il primo vero rapporto con un’uomo lo ebbi verso i diciassette e mezzo, e fu l’inizio di una vita sessuale nuova e diversa per me.

Ero nel pieno dello sviluppo fisico, già molto femminile tra l’altro, ho sempre portato i capelli lunghissimi lisci biondi, avevo un corpicino magro efebico, con due cosce tonde sode e ben fatte, un culo bello sodo gonfio tondo sodo e liscio, morbido come quello di un bimbo. Un visetto da bimba che porto ancora oggi nonostante l’età, e una bocca da vera pompinara con labbra carnose a forma di cuore. Sicuramente attiravo l’attenzione, ho anche un bel cazzo non lo nego, ma essendo di natura passiva ho tentato di usarlo solo per darmi piacere.

L’occasione che vi vado a raccontare, mi capitò un’estate calda di fine luglio a Milano. era pomeriggio inoltrato, ed ero intenta a farmi bella per un’eventuale uscita che avrei fatto quella stessa notte, quando suonarono al citofono. Mi precipitai a rispondere, un uomo che avrei detto sulla cinquantina, chiedeva educatamente se era in casa mia mamma, presentandosi poi come Giovanni (nome reale), un suo ex collega di lavoro degli anni settanta. Un po’ spiazzata da quella citofonata, cercai di capire chi fosse e cosa volesse, risposi che mia madre non abitava più lì da qualche anno, e che attualmente si era trasferita in veneto dove aveva abitato con mio padre prima del suo decesso.

L’uomo abbastanza sconsolato, ringraziò e si congedò scusandosi, ma lo bloccai all’istante, e gli chiesi se volesse salire un minuto, ero il figlio, e potevamo magari scambiare due parole se non aveva impegni urgenti. L’uomo ci pensò un secondo, poi fortunatamente accettò il mio invitato e salì da me. Gli avrei tenuto la porta aperta dissi, dato che non avevamo targhette sulla porta. Attaccai il ricevitore del citofono, e attesi l’uomo eccitata da quella visita inattesa. Non pensai nemmeno un istante che non fossi presentabile ad una visita come quella, e dato avevo la testa altrove, mi presentai alla porta così com’ero. Addosso avevo una lunga vestaglia rossa in poliestere luccicante, (era di Mamma, l’aveva lasciata ed io l’avevo fatta mia), per coprire l’intimo che avevo sotto, Reggiseno Nero In Pizzo, Tanga nero a merletti, Calze Nere a Rete Autoreggenti, sandali a zeppa Neri Lucidi e i lunghissimi capelli biondi sciolti.

Mi precipitai alla porta, l’uomo uscì dall’ascensore e vedendomi sorrise. Lo salutai educatamente stringendogli la mano, per nulla imbarazzata nel presentarmi a quel modo, lo feci accomodare in salotto chiudendo la porta a chiave. L’uomo squadrandomi da testa a piedi, ironicamente fece la battutina che mi aspettavo: ‘Hai detto di essere il Figlio di Maria?’ (così si chiamava mia madre). ‘Si…’ risposi timidamente, facendogli segno di accomodarsi accanto a me sul lungo divano. Intavolai subito il discorso, che ero un ragazzo androgino, ovvero nato con delle fattezze femminili, e giocavo con il mio aspetto uomo/donna, la cosa parve molto interessata al mio ospite, che prese a farmi molte domande anche intime e personali sull’argomento. ‘Che strana situazione ha poi aggiunto l’uomo, squadrandomi dalla testa ai piedi per la seconda volta. Vedendoti per la strada ti avrei scambiato per una bellissima ragazza – disse poi il mio ospite, cambiò discorso per un’attimo, cercando di capire come mai mia madre era finita al paese, e perdemmo qualche minuto in reciproche spiegazioni, venni così a conoscenza, che quell’uomo che avevo accanto, era stato al tempo in cui mia madre lavorava, un suo intimo amico oltre che collega di lavoro.

L’uomo ormai a ruota libera, mi confidò addirittura, che stava per sposare mia madre prima che ella conoscesse e sposasse il mio padre biologico. Notizia quella che mi sconvolse non poco. In pratica, mi stavo trovando davanti, a quello che poteva essere stato mio padre prima del successivo. Una rivelazione che mi eccitò in modo ancor più elevato, spiegandogli che poteva essere stato mio padre, l’uomo mi disse non aveva avuto figli dall’attuale moglie da cui ormai da qualche anno, si era separato. Sempre più eccitata dalla situazione creata dagli eventi del destino, cercai di far di tutto per sedurre quell’uomo. Cosa che fu più facile del previsto, dato il mio aspetto già in sé, aveva incuriosito l’uomo, e bastò far cadere di dosso la lunga vestaglia rossa di mamma, per svelarne il contenuto sotto.

Non mi ci volle molto per sedermi sulle sue ginocchia, buttargli le braccia al collo, e baciarlo appassionatamente con la lingua in bocca. Senza staccarmi dalle sue labbra, lo aiutai a denudarsi, gli togliemmo la camicia che portava, mi alzai dalle sue gambe senza staccare le labbra da lui, gli sfilai pantaloni e mutande, e una volta finalmente nudo, potei ammirare un cazzo duro e ben dotato.

Stavo per farmi scopare da quello che poteva essere stato mio padre, e non potevo essere più felice di così, lo presi per mano e lo trascinai in camera da letto, il lettone matrimoniale dove mia madre aveva dormito per anni con mio padre, e ora era mio. L’uomo chiese dov’era che mamma avesse dormito in quel letto, gli indicai il lato destro, dove si buttò su trascinandomi con sé. Nessuno dei due si sarebbe mai immaginato di far l’amore in un posto simile e per giunta con chi era stato in stretto legame con mia madre, successe tutto così in fretta e in modo così naturale, che dimenticai tutto il resto, l’uscita della sera e il dovermi ancora finire di preparare.

Adesso c’era solo l’uomo, a cui chiesi se potevo chiamare papà, lui mi guardò con occhi quasi pieni di lacrime, mi strinse a sè nudo con il cazzo duro, e mi fece molta tenerezza. Mi confidò che aveva davvero amato molto mia madre, ma che purtroppo le coincidenze del destino, li fecero separare, adesso aveva trovato me però dissi, l’uomo mi strinse forte a sé una seconda volta quasi piangendo. Mi fece una tenerezza incredibile, ma non dimenticai la mia troiaggine che mi fece tornare alla realtà dei fatti.

Sulla testiera del vecchio letto c’era un telefono cordless, entrambi lo fissammo senza dire una sola parola, poi ci guardammo con intesa perfetta di un padre e una figlia, allungai il braccio, presi il telefono e composi il numero di mia madre. Speriamo di trovarla -disse lui, a quest’ora di solito e sempre a casa – feci eco io, mentre misi il vivavoce e attendemmo gli squilli.. uno.. due.. tre.. quattro.. al quinto squillo, mia madre finalmente rispose.

– Pronto? – 

– Ciao ma’ sono io – dissi.

Parlammo il minimo indispensabile, avevo fretta di passargli l’uomo, e quando mamma sentì l’uomo che le parlava, rimase stupita, di gioia e sorpresa. Con il telefono in vivavoce, passai a darmi da fare tra le gambe del mio patrigno, mentre lui parlava con mia madre, gli presi il cazzo ancora bello duro e lo feci sparire dentro le mie labbra succhiandolo avidamente scostandomi da un lato i lunghissimi capelli biondi.

Succhiai e succhiai come una puttana esperta, il mio patrigno tratteneva a stento il piacere, e dovette interrompersi spesso nel parlare, mamma ogni tanto chiedeva se stesse bene, lui minimizzò, per non dirle che stava godendo come un maiale mentre sua figlia gli succhiava il cazzo da brava troia. Giovanni tentava di tenere un contegno ormai quasi incontrollato dal piacere, e mi aveva messa sdraiata sul letto a gambe divaricate, si era messo sopra la mia schiena, aveva appoggiato la sua grossa cappella tra le mie natiche, e aveva spinto piano facendola scivolare dentro, mentre io mi lasciai sfuggire un sospirone di piacere, che mamma dovette per forza sentire, tanto che ella si interruppe, l’uomo spinse ancora più a fondo facendo entrare totalmente il suo bel cazzo dentro me, e sospirai una seconda volta insieme a lui che non si trattenne.

A quel punto, mia madre iniziò a mangiare la foglia, e chiese apertamente che stava succedendo e che stavamo combinando. Fu Giovanni il mio patrigno a prendere la parola, cercando di spiegare a grosse linee cosa stava accadendo tra noi, ma quando dopo vari giri di parole, e al mio sospiro mentre il suo cazzo mi stava già pompando a dovere, mamma capì.

Era inevitabile accadesse spiegò l’uomo mentre ansimava come un maiale facendo le flessioni sul mio culo con il suo bel cazzo duro che entrava e usciva.

– Ho ritrovato un figlio Maria – disse a mia madre. – Anzi no, una figlia, e pure bellissima – disse alla fine. – Sai che poteva essere mia? – mentre lo diceva mi abbracciava con passione stantuffandomi sempre più velocemente e facendomi quasi urlare di piacere.

Mamma rimase in silenzio, forse cercava le parole adatte per comprendere quella situazione assurda, mi chiamò.

– Chris.. Chris senti poi facciamo i conti… – ma io non riuscivo a risponderle, ansimavo e godevo come una schifosa puttana ai colpi del cazzo del mio patrigno. Era un vero toro da monta quell’uomo, nonostante l’età sapeva fare l’amore ancora divinamente, e me lo stava dimostrando. Non mi preoccupai più di mia madre e pensai a godere come la troia che ero in quell’istante benedetto dal signore.

Il destino in un caldo pomeriggio d’estate, mi aveva fatto conoscere e ricongiungere con un’uomo, che poteva esser stato mio padre, e con cui stavo facendo l’amore nel letto di famiglia. Lasciai che la passione ci avvolgesse del tutto, e iniziai a urlare come una matta che amavo mio padre che mia madre doveva capire e doveva accettare, ovviamente erano deliri dati dal piacere che stavo esternando ad alta voce non tenendo conto di mamma che mi ascoltava al telefono.

Finalmente l’uomo venne dentro di me, ingravidandomi completamente con un gemito lungo, e anch’io venni per la terza volta sbrodolando sulle lenzuola sotto di me ormai ridotte ad un lago. Avevo i capelli arruffati tra visetto schiena e spalle, appiccicati dal sudore, l’uomo mi spruzzò dei fiotti di sperma dentro che mi annaffiarono l’intestino gocciolando sotto sul letto. A quel punto, esausto, Giovanni si accasciò su di me, ancora con il cazzo dentro, prese il cordless e riattaccò la chiamata.

Ormai mia madre doveva aver messo giù da tempo pensammo, senza sapere che lei aveva invece sentito tutto fino all’ultimo sospiro. Fu davvero fantastico, restammo sdraiati sul letto, io sotto, lui sopra di me, tenendoci la mano e respirando affannosamente ma felici entrambi. Più tardi, quando l’uomo se ne andò con la promessa di tornare il giorno dopo, provai a richiamare mia madre, le dovevo una spiegazione, pur sapendo di trovarla incazzata per quella telefonata, ma le dovevo assolutamente una spiegazione.

Mamma non mi rispose, ma insistendo alla fine la trovai. Mi scusai subito per l’accaduto, ma le ricordai anche che lei mi aveva accettata per quello che ero, la situazione si era creata dal nulla, e come spesso accadeva in questi casi, l’amore trionfava. Mamma mi ricordò che troppo spesso le facevo trionfare l’amore al telefono con lei, ma una madre e un figlio devono condividere anche questi momenti, le ricordai. Anzi, una figlia, dato mi ero ormai proclamata femmina in tutto, ancora prima che i cambi di genere fossero di moda, io già ai tempi mi ero sostituita il gender. Avevo solo lasciato che i miei istinti da Puttanella facessero tutto. (Con Mamma potevo usare senza problemi anche quei termini).

Dopo avermi lasciata sfogare e parlare a lungo, sembrò calmarsi e accettare meglio la situazione. Anche se continuava ad essere imbarazzatissima per aver ciò che aveva ascoltato al telefono. Soprattutto perché quell’uomo, un tempo le era stato molto caro, e proprio per questo motivo ci tenevo a ribadire il fatto che, aver fatto l’amore con un’uomo che poteva teoricamente essermi stato padre, mi aveva infoiata a quel modo.

Mamma capì fortunatamente il mio ragionamento e mi perdonò. Riuscendo perfino a chiedermi se mi era piaciuto, e se fosse stato all’altezza, vista l’età che aveva l’uomo.

– E’ STATO UN VERO TORO DA MONTA… AVEVA UN CAZZO BELLISSIMO – le dissi, siamo scoppiate a ridere.

Le dissi anche che mi aveva ingravidata con tanta tanta sperma calda, e mamma tirò fuori la sua solita battuta spiritosa che faceva nei momenti in cui le girava bene.

– TI HA MESSA INCINTA? E ADESSO CHI LA MANTIENE LA BIMBA? – ridemmo nuovamente.

Con lei era così, si litigava, ma alla fine si tornava a scherzare come madre e figlia, ed è ciò che le chiedevo, di essere trattata come una femmina in tutto e per tutto.

Note finali:

Per commenti privati chrisbabyface@libero.it

Scritto da:

Sono un ragazzo, una specie di Dorian Gray, nato con aspetto da ragazza eternamente giovane. Non sono Trav e non sono Trans. Non faccio incontri di nessun genere.

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