Riposo fuori sede_Parte 1

Categoria: Etero
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LUI:
Ho appena finito il turno in ferrovia, lascio i documenti di trasporto nell’ufficio che dá sulla passatoia del binario ed esco a passo svelto dalla stazione.

È sera, sono le 19:15 e se voglio comprarmi qualcosa per la cena prima che chiuda il minimarket del paese è meglio che faccia in fretta. Riesco a comprare un paio di scatolette e una birra che mi gusterò con calma nella camera del dormitorio, pago al cassiere che ha meno voglia di me di essere li e mi incammino verso l’edificio del dormitorio. Inizia a piovere, ottimo!

Percorro la strada buia e deserta, sotto la fila di lampioni a led.

Aumento il ritmo, anche se con lo zaino carico del necessario per la trasferta non sono molto agile, ma fortunatamente sono ancora bello massiccio e in forma, per i miei 42 anni e non trovo difficoltà ad arrivare in fretta al coperto.

Passando davanti alla casa di lato al mio palazzo, noto che la stanza del B&B di lato, ha la luce accesa. Strano, solitamente d’inverno è deserto, nessuno viene in questi paesini di montagna con il freddo, ma solo per passeggiare in primavera, con la famiglia.

Mi hanno assegnato la camera 8. Che palle, è una di quelle con il bagno in comune.
Metto le mie cose in stanza apro la finestra che da sul balcone per arieggiare, e mi spoglio dei vestiti bagnati. Prendo il necessario per la doccia e mi dirigo in bagno, nudo dal momento che sono l’unico in tutto l’edificio a dormire questa sera.

Mentre mi lavo inizio a toccarmi, penso che mi masturberò così sarò più rilassato e mi addormenteró prima.
All’improvviso un colpo di vento apre lo scuro di legno della finestra, facendo entrare un vento gelido! Spengo l’acqua e in piena erezione esco sul balcone a prendere l’imposta aperta per chiuderla…non rifletto, ma appena fuori mi rendo conto che il ballatoio che comunica con la mia stanza, è adiacente alla finestra del B&B, dove l’inquilina alquanto stupita, mi osserva dalla sua stanza indugiando in maniera evidente sul mio pube. La cosa deve averla colpita, perché ci mette almeno 30 secondi a ricordarsi di essere in mutande a seno scoperto, prima di correre a tirare le tende.

Mi riprendo dallo shock, chiudo la finestra, insensibile al freddo e finisco la doccia pensieroso.

Mentre in camera consumo la cena, ripenso a ciò che ho visto: un viso bellissimo, occhi profondi e labbra carnose, collo lungo ed elegante, la sua terza gonfia e morbida, gambe lunghe e allenate, fianco largo e pancetta appena accennata… immediatamente il mio cazzo prende vita nei boxer. D’istinto alzo lo sguardo sulla finestra e noto che attraverso la tenda riesco a notare l’interno della stanza della mia dirimpettaia da un’altra angolazione, dove ho una visione completa del suo letto.

La donna, i capelli lunghi sciolti, è distesa a gambe divaricate, con entrambe le mani all’opera in una selvaggia masturbazione, una a palmo pieno sul clitoride, l’altra che da dietro penetra o il suo ano o la figa: da questa distanza non si capisce.

Il mio cazzo si impenna all’ istante e sento un calore intenso provenire dal perineo verso i testicoli. Quella scena erotica è degna di un porno, mi avvicino al vetro per vedere meglio, estraggo il membro pulsante, e lo stringo con forza.

LEI:
Appena arrivata, disfo i bagagli nella stanzetta del B&B. Il viaggio in treno è stato lungo, ma senza ritardi. Ora voglio solo farmi un bagno e riposare, ho mangiato qualcosa sul treno e non ho appetito.
Finito il bagno indosso le mutandine e vado in camera per prepararmi a dormire, ma appena uscita dal bagno rimango bloccata: davanti al mio balcone un uomo completamente nudo, con un cazzo decisamente turgido sta lottando con l’imposta di una finestra sotto la pioggia. È alto e muscoloso, con peli su gambe e petto, una barba incolta e capelli corti un po’ ingrigiti, sarà sulla quarantina. Decisamente un bel maschio.
L’occhio torna sul pene, non lungo, sarà sui 15/17cm, ma decisamente largo e nodoso, con una cappella viola bella grande e sotto i testicoli più grossi che io abbia mai tenuto in mano.

L’uomo si accorge che l’ho visto e immediatamente mi ricordo che sono praticamente nuda anch’io! Mi sento avvampare di vergogna e mi getto a chiudere la tenda! Sto ansimando e sono tutta accaldata, mai vergognata tanto in vita mia…

Vado in bagno a rinfrescarmi e mi metto sul letto per dormire e dimenticare quanto successo. La mia testa non mi da tregua: continuo a pensare a cosa succedesse se lo incontrassi uscendo dalla stanza, e il mio pensiero corre subito a quel corpo…aaah quel corpo…le mie dita scorrerebbero su quel petto muscoloso, quelle braccia possenti mi stringerebbero molto forte….quel cazzo nelle mie dita lunghe e affusolate….
Senza accorgermene, mi sto massaggiando il clito, sento un calore estremo dentro di me, e sono tutta bagnata. Con l’altra mano cerco di infilarmi un dito tra le labbra da dietro.
Voglio godere pensando a quel cazzo così vicino…al di là della parete, oltre le mie finestre, dietro la tenda…
Apro gli occhi. Lui è li, che mi osserva da un’altra finestra.
Sempre nudo, con il suo cazzo durissimo in mano, che mi osserva oltre la tenda, e uno sguardo penetrante da animale…la vergogna lascia spazio ad un’orgasmo completamente inaspettato che mi fa sfuggire un vagito. La mia mano si riempie di liquido.
Rimango qualche minuto distesa sul letto. Mi sento una troia: mi sono appena masturbata davanti ad uno sconosciuto, e ho goduto a cosce aperte di fronte a lui….mi sento avvampare! Ne voglio di più!

LUI:
La donna ad un certo punto si accorge che la sto osservando, ha un attimo di incertezza, ma poi all’improvviso butta la testa indietro sul cuscino in quello che si rivela un’orgasmo incredibile! Sento i suo versi al di là del vetro…che maiala!
Non so se masturbarmi anch’io, le mie palle stanno pulsando…vado in bagno, e inizio a segarmi, ma sento un rumore fuori dalla finestra chiusa. Mi fermo e socchiudo gli scuri: la donna sul suo balcone a meno di 2 metri da me, mi osserva, avvolta in una vestaglia.
Mi sorride e mi fa un cenno di venire verso di lei.
Non ci credo…mi avvolgo un asciugamano in vita, esco sul ballatoio e scavalco le ringhiere dei due balconi, arrivando sul suo. “Ciao, mi chiamo Carlo”

LEI:
Indossata una vestaglia apro le portafinestra del balcone e pochi istanti dopo le imposte della sua finestra si socchiudono, rivelandolo intento a masturbarsi. Lo guardo con desiderio e lo invito a raggiungermi: mi farei prendere qui sul balcone…sento i miei umori colare sul l’interno delle cosce, e il clitoride sta pulsando.

Lui entra in stanza e si presenta, è italiano dall’accento. Il fatto che non mi sia saltato addosso rassicura quella piccola parte razionale di me che avrebbe voluto mettermi in guardia. Non rispondo al saluto, ma mi avvicino e appoggio le mani su quel petto villoso, scorrendo le dita su peli e muscoli. Sento un brivido lungo la schiena…non resisto: mi abbasso, e sfilato l’asciugamano, mi compare quel cazzo, che a questa distanza appare molto piu grosso del previsto.

Apro la bocca e prendo lentamente quella mazza durissima dentro di me, cercando di ingoiare quanto più possibile. Non è facile, il diametro non aiuta, ma l’odore di pulito e di maschio che emana mi esaltano. Con le mani gli prendo le natiche sode e lo tiro a me arrivando a sentire la cappella in gola. Resisto al conato, rilasso la gola, e riesco a prenderlo tutto, toccando con il mento le sue palle gonfie.

CARLO:
Il mio cazzo è tutto nella sua bocca, la mia cappella è strizzata nella sua gola, e lei mi stringe il culo con le mani.
Dopo qualche secondo, lo lascia ed inizia un lavoro di bocca incredibile, succhiando la punta e leccando dappertutto. Con una mano, mi prende le palle e inizia a massaggiarle. Non mi manca molto, in fondo sarà più di un’ora che ho il cazzo in tiro. Le prendo il viso tra le mani, e la guardo negli occhi per farle capire, mi guarda con uno sguardo complice e penetrante. Non si stacca. Sento l’orgasmo montare e mi scarico nella sua bocca, guardandola negli occhi, che non smettono di fissarmi, errossandosi un po’ per l’apnea…

LEI:
Mi fa capire che è arrivato, ha uno sguardo dolce. Ricambio con decisione: voglio che mi riempia la bocca del suo seme! Voglio il suo sapore. Sento il calore nella gola e il cazzo pulsare tra le labbra. Le sue palle bollenti nella mano. Sotto di me un lago sta uscendo dalle mie labbra.
Trattengo il respiro e ingoio tutto. Mi stacco da quello splendido uccello e prendo fiato, mi alzo andando verso il letto, mi volto vedendo che segue il movimento del mio sedere. Non è piccolo, ma è sodo e abbastanza sporgente. Raggiunto il letto lascio scivolare la vestaglia a terra, mi metto carponi sul letto e poi inarco al massimo la schiena esponendo il mio sesso: sono rasata completamente, con labbra gonfie e bagnate che ora si aprono per lui non appena mi rilasso.
” Ora tocca a te…” gli dico.

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