Sonetto IV

Questo cazzo vogl’io più ch’un tesoro!
Questo è quel ben, che mi può far felice!
Or questo si che è ben da Imperatrice!
Questa gemma val più d’un pozzo d’oro!

Oimè, mio cazzo, ajutami ch’io moro,
Questo si trova il fondo alla matrice;
In somma un cazzo piccolo disdice
Se nella potta vuol serbar decoro.

Padrona mia voi dite ben il vero,
Che chi ha piccolo il cazzo e n’ potta fotte
Merta aver di fresc’acque un bel cristero.

Chi poco n’ha in cul fotta il dì e la notte,
Ma chi l’ha com’io l’ho spietato e fiero
Si sbizzarrischi sempre nelle potte.

L’è ver ma noi siam ghiotte
Del cazzo tanto, e tanto ci par lieto
Che lo torremmo al pari avanti e drieto.

Nella raccolta:

La più celebre raccolta di poesie erotiche della letteratura italiana. I Sonetti Lussuriosi sono stati pubblicati da Pietro Aretino nel lontano 1526 e testimoniano quanto la voglia di sane scopate abbia contribuito al Rinascimento italiano.

Scritto da:

Nacqui ad Arezzo nell'anno in cui Colombo scoprì l'America e fui fra i più grandi poeti del Rinascimento italiano. Tuttavia, a causa della licenziosità delle mie opere, pochi di voi hanno avuto il privilegio di studiarmi sui banchi di scuola. Prendo dunque ora la parola, animato dagli editor di Erhotica, per divulgar a voi moderni l'arte raffinata con cui racconto ogni scopata

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