“Ti voglio dentro”

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Categorie: Etero, Tradimento
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Hai bisogno di aria, vuoi fumarti una sigaretta, ti seguo in silenzio. Ti chiedo una sigaretta anche io. 

Restiamo una decina di minuti a guardare le stelle e il fumo che esce dalle nostre bocche. 

Non parliamo molto, siamo in balia delle endorfine che ancora girano nel corpo. Qualche volta un pensiero sulla mia situazione mi passa per la testa, ma lo scaccio come come si fa con le mosche. Tutto rimandato a domani. 

Dopo un po’ mi guardi dritto negli occhi e mi dici: “Ti voglio dentro”. 

Quella frase mi fa precipitare ancora nel limbo in cui ero stato durante tutti i momenti prima. Sento la passione pulsare di nuovo tra le mie gambe. Mi alzo e ti prendo per mano e ti dico perentorio: “Andiamo”.

Mi segui, entriamo in macchina, lo spazio non è grandissimo. Ti metto una mano sulla coscia, ti avvicini a me e mi baci il collo mettendomi una mano in mezzo alle gambe, senti il mio membro turgido e lo accarezzi sempre con più passione. Lo stesso faccio io, ti aiuto ad abbassarmi i pantaloni l’asta non è ancora rigida, ti abbassi per aiutarmi mi guardi con occhi lussuriosi mentre prendi il mio membro tra le tue labbra umide e cominci a succhiare con sempre più intensità. Senti la mia mano che ti stringe la testa, spingendoti giù sulla mia asta turgida. La tua lingua gioca con la mia cappella, mentre la tua bocca è piena del mio membro duro. Muovi la testa avanti e indietro, sempre più velocemente, finché non sentì che sto per venire. “Cazzo smettila che se no vengo subito”.

Ti stacchi e mi guardi facendo l’offesa. “Che c’è non ti piace se ti succhio l’anima?”. Poi aggiungi: “Ora pensaci tu un attimo che devo svestirmi”. Io totalmente in balia delle tue parole me lo accarezzo pian piano, devo tenerlo duro, non venire subito. 

Ti togli pantaloni e le mutandine “queste sono troppo bagnate” e me le lanci sul cruscotto. Poi mi guardi “Mhh… non vedo l’ora di averti dentro” sussurri nel mio orecchio mentre mi baci appassionatamente.

“Hai per proteggerti?”. Mi risveglio da ciò che stavo vivendo: “Sì sì, aspetta” cerco nelle tasche dei pantaloni e mi infilo un preservativo. Mi siedo meglio e mi preparo ad accoglierti

Non riesci a resistere e ti sposti veloce sopra di me, affondando le mia dita nella tua carne mentre  cerchi di posizionarti. Cerchi il mio cazzo duro e te lo posizioni vicino all’entrata e con un colpo di lasci cadere su di esso. La sensazione del mio cazzo duro che preme contro la tua pelle ti fa fremere di piacere, e gemi mentre inizi a muoverti lentamente. Proviamo qualche colpo, sento che non riesco a penetrarti come vorrei oltre al fatto che le tue mani sulle mie cosce cominciano a farmi male.

“Ah ah, cambiamo posizione, mi fai male”

Ti solevi e ti stacchi. “Va bene” dici ansimando. Provi a metterti a quattro zampe ma non funziona, anzi ti scivola un piede e per poco non cadi dal sedile. Scoppiamo a ridere. Mi piace la tua risata, poso gli occhi su di te e sul tuo corpo nudo illuminato dalla luna: “Che voglia che ho di scoparti non perdiamo altro tempo”. Con le mani ti riaccompagno sopra di le questa volta guardandomi. 

Ora funziona meglio. Non siamo comodissimi ma in un qualche modo ce la facciamo. Il mio cazzo duro è pulsante e desideroso di sfondarti, e senza esitazione lo spingo dentro di te con un colpo deciso e vigoroso.

Le tue labbra si aprono in un gemito di pura estasi mentre mi lasci entrare completamente. ansimiamo nella passione, muovendoci come animali affamati, le tue unghie graffiano la mia schiena mentre cavalchi il mio cazzo come una selvaggia in fiamme.

Stringo le tue tette, schiaffeggiandole, sentendo i tuoi capezzoli turgidi sotto le mie dita. Le tue gambe tremanti mi invitano ancora di più, e continuo a pompare in te con forza e potenza.

Mi aggrappo alle tue natiche e cerco di accompagnare il tuo ritmo. Mi godo ogni istante sento le tue cavità che mi accarezzano su e giù su e giù. 

Ti cingo il sedere con le mie mani, affondo le mie dita nella tua carne. “Mmm, mi piace quando prendi il controllo”

Uno due tre… i minuti cominciano a volare. “Fammi la tua troia, fammi godere cazzo”

Il fatto di esserci scaricati prima ci aiuta a prolungare il momento. 

La posizione ci piace, ma non è comodissima, cambiamo, ora appoggi la tua schiena sulla portiera, una gamba lungo il sedile e l’altra che si appoggia cerchi di aprirti il più possibile.

I vetri si appannano, ma noi non ci prestiamo attenzione. La tua espressione di piacere è così sexy che non posso resistere a baciare le tue labbra con passione e voglia. “Oh dio, sei così eccitante” sussurro tra gemiti.

Mi abbasso fino a leccare la tua figa ancora una volta, questa volta con un appetito più feroce. Ti assaporo con bramosia, leccando il tuo clitoride con la lingua fino a farlo pulsare. “Oh sì cazzo non smettere” mi dici gemendo forte. 

Mi alzo di nuovo, premendo il mio duro membri contro la tua apertura bagnata. “Pronta per un’altra sessione selvaggia, porca?” chiedo, accarezzando la tua pelle liscia

Proseguo con forza e vigore, costringendoti a gemere ancora di più. Le tue parole volgari mi incoraggiano a continuare a sfondarti, a darti ancora di più di ciò che desideri. lanci un urlo di piacere: “Sì, cazzo”. Ora sono io a dettare il ritmo.  Continuo ad affondare nel tuo corpo con determinazione, sentendo le contrazioni e i tuoi gemiti che mi avvolgono. La mia eccitazione cresce insieme alla tua, creando una sinfonia di piacere che riempie l’aria intorno a noi.

Le tue urla di godimento mi spingono oltre i miei limiti, aumentando il ritmo delle mie spinte. Le tue gambe avvolgono il mio corpo, trattenendomi, mentre i nostri corpi si muovono in perfetta armonia.

Ti sento stringere i denti, il tuo respiro accelerato, mentre il tuo corpo si contrae in un orgasmo potente. Sorrido soddisfatto, ma la mia voglia per te è ancora bruciante, così continuo ad andare avanti, desideroso di portarti a un nuovo livello di estasi.

Ti aggrappi alle mie spalle affondandomi le unghie nella carne. Sono uno stantuffo instancabile affondo i colpi decisi e violenti. 

Ormai non resisto più, ogni colpo è sempre più carico di gioia e godimento, il mio membro trema sempre più e così il mio corpo con te. Ogni battito è più deciso e profondo, ad ogni colpo rispondo con un “ah” sommesso. In quel momento di estasi, il tuo corpo si scuote in un altro orgasmo potente e travolgente. Ogni singola cellula in te sembra vibrare di piacere, come se tutta la tua essenza si riversasse nell’orgasmo.

Le mie labbra cercano le tue, desideroso di assaporare il gusto del nostro piacere condiviso.

Il momento è così intenso che tutto sembra scomparire, lasciando solo noi due immersi nel nostro piacere, come se fossimo gli unici al mondo.

Con un ultimo colpo seguito da un lungo gemito, rilascio tutto il mio piacere dentro te. Sento la potenza dell’orgasmo attraversarmi in onde di piacere, mentre il desiderio si riversa dentro di te. Il mio respiro diventa più accelerato, i miei muscoli si tendono a causa del piacere che cresce sempre di più. Sento la sensazione di un onda di piacere intensa che si diffonde attraverso ogni parte del mio corpo. I miei occhi si stringono per poi riaprirsi improvvisamente e davanti a me si apre un paesaggio di estasi indescrivibile.

Sento le contrazioni ritmiche diventare sempre più intense e mi abbandono completamente al momento, facendomi travolgere dalle sensazioni. Il mio corpo si lascia andare a questa ondata di piacere intenso e appagante, perdendo completamente il controllo.

 E poi mi lascio andare stravolto su di te. Nulla esiste più i quel momento. Solo io e te. Esausti e ansimanti attaccarti l’uno all’altra. A respirare profondamente. 

Restiamo così infiniti momenti, ci sorridiamo ci rivestiamo. Scendiamo dalla macchina.

“Ci voleva” esordisci e scoppiamo a ridere. 

“Tempo speso bene” ti faccio eco io. Ridiamo insieme, una risata liberatoria, non sapevo come mi sarei sentito dopo, temevo di sentirmi in colpa. Così non era, non sapevo se esserne sollevato.

Risaliamo in macchina ti porto in un posto comodo per tornare a casa. 

Prima di scendere mi dai un bacio sulla guancia.

“Grazie, credo di non aver mai goduto in questo modo”

“Non dirlo a me, sarei già pronto a rifarlo, mi ecciti troppo”

Sorridi. Il tuo sguardo si blocca a guardarmi, poi mi guardi il rigonfiamento tra i pantaloni.

“Mah magari… no è tardi”

Scendi dalla macchina fai il giro e arrivi al finestrino.

“Ci rivediamo?” Diici mettendomi una mano sul pacco e lo stringi quel minimo per farmi fare un sussulto.

“Te lo dirò domani” sorrido. 

Sorridi.

Chiudi la porta e rimetto in moto la macchina.

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