Vendetta e amore

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Categoria: Etero
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Nel 643 a Pavia, il grande re Rotari ebbe una delle idee più intelligenti per preservare il popolo longobardo dalla morte eccessiva a causa di sanguinose faide interne. Ergo, esattamente 1380 anni fa, i Longobardi avevano compreso, che, forse, la vendetta non era il metodo più efficiente di risolvere le diatribe. 1380 anni dopo, ad un uomo del ventunesimo secolo sfuggiva questo brillante dettaglio, mentre si apprestava ad attuare il suo malvagio schema, al solo scopo di perpetrare un’inutile ripicca.

Precisamente, ripicca. Di vendetta non si può parlare, il concetto già troppo alto per il livello qui esposto.

Ma in cosa consisteva il malvagio piano? In quello che facciamo tutte le sere Mignolo. Tentare di conquistare il mondo!

Naturalmente Walter non era né così ambizioso né così intelligente, quindi ecco di seguito descritta la geniale idea del nostro novello Machiavelli.

Avendo notato le luci fluorescenti sparate fuori (senza nemmeno la decenza di un tentativo di occultamento) dal tetto del magazzino di Massimo, aveva pensato bene di controllare a che livello di illegalità fosse giunta la situazione.

Ah quanto a dir qual era è cosa mirabile, ciò che vide all’interno del capanno! Più di 20 piante in ordinate file sguazzavano nell’onirica atmosfera. Il sequestro sarebbe stato per qualunque tossico un colpo al cuore, ma a volte si deve fare ciò che va fatto per il male superiore. Avuta conferma delle marachelle dell’ormai ex amico, Walter si rinchiuse in casa e attaccandosi alla bottiglia per raccogliere un po’ di coraggio, digitò il numero della polizia.

***

Si dà il caso, che in quel periodo una donna dall’aspetto emaciato avesse cominciato a frequentare la stessa comunità di Walter e lui, ovviamente, da perfetto stalker gentiluomo, se n’era subito invaghito e aveva cominciato a profondere doni e dolci parole, che a lui parevano romantiche, ma che in realtà avrebbero dovuto destare qualche preoccupazione. Comunque è irrilevante, perché Chantal aveva il cervello troppo bruciato per accorgersi che non era il caso di dar retta a tali smancerie. Le trovava anzi lusinghiere, senza sorpresa alcuna da parte nostra, poiché la sua vita era sempre stata un tale casino di persone di merda, che qualunque gentilezza le faceva apparire il casuale benefattore del momento come la Madonna.

Questa ennesima perla della società, aveva una bambina di circa cinque anni, avuta per sbaglio chiaramente. Perché far mancare il disagio della loro vita a qualche povera creaturina? Ci mancava solo che adottassero un cane e poi facessero fare una vita da disadattato anche a quello. Sì in effetti un cane pulcioso sarebbe stato la ciliegina sulla torta… Ma stiamo raccontando una storia sfigata quindi niente ciliegina per noi!

Naturalmente, avendo preso la sdentata signorina sotto la sua aletta di pollo, si era affezionato anche alla povera bimba. Come un ragazzo può affezionarsi al suo nuovo scooter, sia chiaro; in caso di grane avrebbe pensato innanzitutto a sé stesso, non esageriamo con la generosità e il buon cuore.

Fatto sta che avvenne che la relazione si facesse seria proprio il giorno in cui il piano diabolico di Walter giunse al suo culmine.

***

La ragazza si svegliò scossa da sua mamma.

“Che c’è ma’?”

“Hanno arrestato tuo zio”

“Ah…”

“Lo hanno portato via poco fa, hanno scoperto le piante nel magazzino”

“Se vengono a fare domande io non so niente. Sono anni che gli diciamo che è un coglione a tenerne così tante. Mi vesto e vado su a vedere come sta cugi”

“Sì, brava, stai un po’ con lei”

Mentre saliva le scale che portavano al terzo piano, la vicina incrociò Walter. Lo guardò e lui le sorrise, ma c’era qualcosa di strano nel suo ghigno. Lei rabbrividì e alzò gli occhi al cielo.

Arrivata alla porta dello zio suonò il campanello.

“Ciao cara, entra. Tua mamma ti ha detto tutto?” chiese la zia.

“Seh. Dov’è cugi?”

“Di là, guarda”

“Ma hai visto Walter? E’ scemo nel culo a ridere della faccenda o…”

“Crediamo sia stato lui ad avvertire la polizia. E’ un po’ che fa dispetti a tuo zio.”

“Che palle, va beh, fammi sapere cosa succede”

***

Mentre i vicini preparavano la contromossa, Walter si godeva la vittoria scopando con Chantal. Che visione! Per l’occasione aveva comprato il miglior crack in circolazione, aveva stappato una bottiglia di champagne e aveva pure pulito il letto, in modo che la sua topaia paresse più decente. La bimba era rimasta a casa, accudita dalla vicina che aveva avuto pietà di lei.

Con l’alcol e il crack che circolavano nel sangue, Chantal si lasciò andare indietro sul letto, che scricchiolò sotto il suo esiguo peso, mentre Walter le sfilava i jeans, che già si aggrappavano disperatamente ogni giorno alle creste iliache per cercare di rimanere al loro posto. Sfilati anche gli slip, si gettò sulla sua figa bagnata e cominciò a leccarla con entusiasmo. Chantal non provava tanto piacere a fare sesso con qualcuno da prima del concepimento della figlia, che francamente non ricordava, ma era tutto normale, allora preferiva l’eroina. Cominciò a gridare mentre lui affondava la lingua nella sua figa e torturava con le labbra il clitoride. Ad un certo punto Walter si staccò da lei, si levò con foga i pantaloni, si mise a cavalcioni sulle sue spalle e le sbatté il cazzo in faccia. Lei nella sua beatitudine, lo prese in bocca e cominciò a succhiarlo con zelo. Walter le spingeva il membro rigido verso la gola e intanto le apriva le labbra e le pizzicava il clitoride con le dita. Presto furono entrambi sull’orlo del precipizio, così Walter si girò e si dedicò alla sua figa infilandole di colpo due dita dentro, mentre continuava a leccare i suoi fluidi con avidità. La pressione fece venire Chantal come una fontana. Preso dalla visione estatica della sua donna, Walter si rimise a cavalcioni della sua faccia e cominciò a segarsi. Voleva venirle in faccia. Si leccò la mano e cominciò a manovrarsi la cappella velocemente, mentre lei gli succhiava le palle e aspettava il suo seme, che giunse caldo di lì a poco sul suo volto.

Una volta concluso Walter si lasciò andare sgraziatamente sul letto e sorrise al soffitto disgustoso di casa sua. Davvero un ottimo modo di festeggiare la vittoria.

Note finali:

Sono sparita per un po', colpa del lavoro. Eccovi altro disagio, non c'è di che.

Scritto da:

Il disagio è il mio pastore.

2 commenti

  1. Darkside87mi
    04/04/2023
    15:14

    Un ritorno in grande stile, complimenti!

  2. Miki
    05/04/2023
    14:57

    Un ritorno in grande stile

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